10 Consigli per promuovere il tuo libro | Youcanprint.it



E perché mai dovrei?
Ho letto manoscritti inediti per una casa editrice come selezionatore, e conosco BENISSIMO cosa gira tra gli esordienti non pubblicati e/o i rifiuti delle case editrici.
Questi sono i miei motivi:
  1. Ho letto - e leggo purtroppo ancora - alcuni cosìddetti 'fenomeni' del self-publishing. Perché quando incontro qualcuno che canta vittoria con il self publishing in Italia, faccio allora dei controlli per pura curiosità professionale. E finora ho trovato SOLO truffatori: copie autocomperate a centinaia per gonfiare le vendite, recensioni a pagamento, palesemente fasulle e spesso scritte dall'autore stesso (!!!!). Per carità, essere nel settore come me aiuta a scoprire queste cose, ma non ci vuole un genio. Se un libro ha dieci recensioni a 5 stelle che gridano al capolavoro (senza nemmeno accennare alla trama, né ad altri contenuti), e poi c'è una sola recensione da una stella, che però parla di “un romanzo senza capo né coda, pieno di errori e incongruenze, e senza finale pure…” allora è chiaro che le altre recensioni sono tutte fasulle. E senza nemmeno bisogno di leggere più di 4–5 pagine. Il massimo dei fenomeni 'leggittimi' del self italiano aveva delle vendite da fallimento editoriale ASSOLUTO, e non si capiva di quale successo stessero parlando. Per quanto riguarda il talento, in tanti anni ne ho incrociato solo uno e vendeva zero, dunque non se lo sta filando nessuno.
  2. leggere richiede tempo. Anche solo accorgersi che un libro non va a parare da nessuna parte richiede tempo prezioso e no, non ho alcun 'dovere' di dare una possibilità a tutti. Lascio che le case editrici facciano il lavoro per me. Infatti il vero lavoro delle case editrici è selezionare libri per noi. Ma nel momento in cui andiamo a tirar su roba cestinata dalle case editrici, stiamo rimestando appunto nella spazzatura. E dentro la spazzatura - per forza di cose - trovare roba buona richiede DAVVERO troppo lavoro. Un lavoro VERO, che conosco per esperienza. La maggior parte dei lettori si lamenta della scarsa qualità della letteratura moderna e qualcuno dice che non bisogna essere 'razzisti' con le autopublicazioni? Bé, io lo sono eccome. Perfino 50 sfumature di Grigio pare Tolstoji rispetto alla media delle autopubblicazioni e questo è un dato di fatto. Poi se avete tempo da perdere alla ricerca della chicca che non conosce nessuno per motivi di puro egocentrismo, siete fortunati. Io ho una vita piuttosto piena, e preferisco NON leggere 10 romanzi orrendi prima di trovarne uno vagamente decente.
  3. i libri curati da una casa editrice vengono curati da professionisti, non da dilettanti. Questo significa meno errori, migliore impaginazione, miglior copertina, miglior tutto. E se da un lato è vero che l'abito non fa il monaco, dall'altro in letteratura la faccenda è un pochino più complicata. Romanzo e libro sono due cose diverse, lo sapete vero? Ma se devo spendere dei soldi - anche solo pochi euro - per un romanzo, PRETENDO che venga messo dentro un libro dignitoso. Ebook o carta, non importa: gli autoeditori non sanno fare libri. Al di là del 'possibile' contenuto sono SEMPRE tutti brutti libri… per il semplice fatto che fare libri belli è un mestiere. E l’autoeditore non lo sa fare.
  4. la maggior parte delle autopubblicazioni meritano di non essere pubblicate, e di non essere lette da nessuno pure. E' un dato di fatto. La gente che scrive male è MOLTA DI PIU’ di quella che scrive bene, è un dato di fatto. No, non è che tutti sanno scrivere. Assolutamente no. E gli autori di tali porcherie cascano sempre tutti completamente dalle nuvole. Non se ne rendono proprio conto. Tutto questo è dimostrabile scientificamente. Viene infatti causato dal 'Dunning Kruger effect'. Il Dunning Kruger effect è un fenomeno psicologico (universale e inevitabile, purtroppo) per il quale meno conosci una cosa, più pensi che sia facile farla. Un po' come quando guardiamo il pattinaggio artistico su ghiaccio, e pensiamo che sia facile perché quelli bravi fanno le acrobazie con fluidità. O pensare che diventare un campione di calcio sia facile perché basta 'calciare un pallone'. In letteratura, il Dunning Kruger ha però una tragica conseguenza: peggio uno scrive, più crede di essere bravo perché non ha proprio idea di cosa voglia dire scrivere bene. Ergo: chi scrive male, per definizione, crede di essere bravo. E a volte, crede di essere addrittura un genio. Se avessi un euro per ogni scrittore mai pubblicato che credeva di essere un genio incompreso, e che ho conosciuto… adesso sarei ricco. Altra cosa - meravigliosa, quest’ultima - è che sono proprio quelli che credono di essere dei geni a scrivere decisamente peggio della media. Viceversa invece, i più bravi sono proprio quelli che pensano - per dire - a 50 sfumature di grigio come a un libro scritto COMUNQUE meglio di come scrivono loro.
In conclusione:
Finiamola con questo qualunquismo letterario e diciamo le cose come stanno:
A) la maggior parte di chi scrive, scrive male
B) possiamo lamentarci delle case editrici quanto vogliamo, ma alla fine le case editrici sanno fare il loro mestiere. Specialmente A) nello scegliere e B) nel trasformare un manoscritto in un libro VERO, fatto bene.
C) Amazon sta lucrando sui sogni e l’ignoranza di migliaia di scrittori.
D) Amazon non rende pubblici i dati sulle vendite per mantenere in piedi l'illusione che il self publishing funziona.