Ci sono alcune tristi, tristissime
verità che nessuno racconta ai
milioni di scrittori che custodiscono un romanzo nel cassetto. Da
scrittore (non di romanzi, ma di saggi), ho avuto spesso modo di
relazionarmi con queste verità e posso dire che non sono piacevoli
da affrontare, specialmente per chi vagheggia il romantico desiderio
di vedere il proprio romanzo a fianco dell'ultimo libro di Fabio Volo
alla Feltrinelli di Galleria Vittorio Emanuele II.
Eccole, e scusate la violenza verbale:
- devi conoscere benissimo la lingua italiana. Non pensare di usare la scusa di essere un discepolo di Bukowski o un gonzo writer per non saper concatenare una principale a una subordinata o distinguere un congiuntivo da un condizionale. No, non è così.
- devi avere una bella storia da raccontare. La tua fantastica gita delle medie o la vacanza in Grecia potrebbero non essere il romanzo di formazione che tutti aspettiamo da dopo che Hemingway ci ha lasciato.
- devi saper raccontare. Che è un po' la combinazione dei primi due punti. Se hai la stessa prosa coinvolgente del bugiardino del Voltaren, lascia perdere.
- devi darti da fare per trovare il modo di farti conoscere. Capolavori nel cassetto ce ne sono a migliaia e, purtroppo, tali rimarranno. Nel cassetto. Cerca un editore, cerca dei canali di diffusione, cerca di far sapere alla gente che c'è un libro bellissimo che attende solo di essere letto.
- c'è una concorrenza spietata. Le librerie sono inondate, subissate di narrativa. L'editoria non naviga nell'oro, ma a quanto pare in Italia non ci si stanca di scrivere. Il tuo libro potrebbe restare esposto, qualora arrivasse in libreria, una o due settimane prima di sparire nei magazzini.
- non diventi milionario. A meno che non indovini la saga giusta, la storia giusta, il filone giusto, non riuscirai a pagare le rate dell'Aventador con i diritti del tuo primo romanzo.
- se sei un VIP puoi saltare allegramente tutti i punti precedenti. Un romanzo non si nega a nessun vero VIP, influencer, attore, soubrette, trend setter o blogger che si rispetti. Li riconosci subito. Il loro nome è scritto più in grande del titolo. Lo hanno scritto proprio loro? Hanno usato un ghost-writer? Sono davvero romanzi di qualità? Quando avrai scoperto la risposta, probabilmente avranno già venduto 200.000 copie.
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