Non sono uno speaker
professionista.
Come tanti ho partecipato ad alcuni progetti radiofonici e a volte ne ho curato la strategia.
Come tanti ho partecipato ad alcuni progetti radiofonici e a volte ne ho curato la strategia.
Provo comunque a rispondere alla
domanda, ecco l’idea che mi sono
fatto sull’ambiente:
- serve predisposizione alla comunicazione ed all’uso del linguaggio (mi riferisco a doti che si apprendono, non certo all’essere logorroici di natura);
- servono proprietà di linguaggio, un vocabolario sufficientemente esteso e la capacità di argomentare un pensiero, un punto di vista, una posizione;
- serve capacità di interazione con gli altri (ascolto, moderazione, coinvolgimento, stimolo ecc…);
- serve fare esperienza, sicuramente, per aver confidenza con il pubblico, con il “ritmo” necessario (intendendo con “ritmo” anche i “tempi da radio”) e con il media, vivendolo dall’interno, non solo da semplice ascoltatore.
L’esperienza utile va da quella più “semplice” (piccole radio) a quella in formato digitale (live webinar e live streaming) oscillando verso tutti i format i cui presupposti siano simili a quelli radiofonici (in favore della relazione con il pubblico); - può servire la conoscenza approfondita di un genere musicale, di un tema specifico o di un argomento per il quale ci si propone (ovviamente)
- può servire avere anche un “personaggio” o una identità ben delineata, nell’ottica del ruolo di influencer ricoperto oggi da tanti speakers, anche locali.
- studiare e seguire adeguatamente esempi validi (o quelli il cui stile ci piace di più) è un valore aggiunto necessario.
Pochi piccoli spunti.
Spero siano utili o siano utili a chi ha il desiderio di diventare speaker radiofonico, un giorno
Spero siano utili o siano utili a chi ha il desiderio di diventare speaker radiofonico, un giorno
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