Creiamo gli archetipi. Gli archetipi, o personaggi o PCs, sono quello che le modelle ed i modelli devono rappresentare e che sono solo marginalmente evincibili dai requisiti del casting. Altezza, misure, età, tipo e colore di pelle e capelli… sono solo puntini: se li unisci ci puoi vedere un carro o un orso, come guardando le stelle.
Nota: Se ad un casting prendono una modella che secondo te è meno brava o adatta di te, non significa che l'ha data al produttore… io sono un produttore esecutivo professionale ed occasionalmente produttore e scrivendoti questo non solo mi espongo pubblicamente a chiunque sul mio conto voglia sostenere il contrario, ma mi gioco ogni possibilità che qualsiasi modella me la dia prima di venire scritturata… che è quello che deve essere e che mi batto perchè sia, seppur non senza una lacrimuccia testostoronica che mi righi il viso. Ovviamente nella mia vita privata ci sono modelle, attrici etc… ma non mentre si lavora.

  1. Pubblichiamo un casting. Di solito prima di questo scegliamo la location, di solito un bel set o uno studio di posa. Il casting viene pubblicato online. Ci sono tante piattaforme che utilizziamo, ma per il momento a livello internazionale siamo ancora legati a modelmahyem. Ma io mi occupo anche del casting, oltre o insieme al regista o al direttore della fotografia o all'assistente di produzione e via di seguito. Te lo specifico per dirti che io cerco ovunque. Socials, eventi, clubs… Di solito avvicino l'accompagnatore o l'accompagnatrice del futuro modello/a, lo rassicuro che non sto cercando di rimorchiare, gli mostro chi sono e cosa faccio, evito di venire pestato ed invito a contattare l'assistente di produzione per confermare la data del casting.
  2. Casting call. Ci prendiamo dai 2 ai 5 giorni per i casting. Vengono fiumi di persone, bisogna dare attenzione a tutti, fornire e raccogliere questionari, chiamare una persona alla volta per scattare e/o fare il provino e poi dar da mangiare e da bere per tutti perché quei poveracci in fila per il casting (in fila… chi è famoso non fa la fila: è vero… facciamo passare avanti) non possono schiattare. A parte mangiare e bere, foto gratis e registro, non sono previsti rimborsi per partecipare ai casting. In via del tutto eccezionale, ad esempio, se il candidato avesse dei tratti particolari per i quali c'è stata poca affluenza in fase di booking, la produzione rimborsa spostamenti da e per lo studio di posa fino ad una certa distanza (le mie produzioni hanno rimborsato fino a poco più di 800 km) ed ospitalità per il pernottamento.
  3. Pool tank decisionale. Premessa: questo è il nostro metodo, altri fanno in altro modo. Ok? Viene composto un pool tank decisionale, ognuno dei quali è portatore di un singolo voto, vedremo poi a cosa corrisponda, composta da (A) una piccola pool di general audience, di solito una decina di persone o poco più: complessivamente esprimono un voto (B), il produttore esecutivo (C) il produttore (D) il regista (E) il direttore artistico o, se diverso da uno dei precedenti, il direttore della fotografia o il fashion manager. La somma aritmetica dei voti espressi, con un margine di +/- 2, rappresenta il risultato finale dell'audizione. Insomma… scorciatoie disoneste con questo sistema sono difficili quanto in ambito universitario. Magari non è detto che vengano presi i migliori, ma almeno sappiamo che se quando questo si verifica, è più probabile che sia per un difetto del sistema di calcolo piuttosto che per un difetto del sistema morale.
  4. Comunicazione del risultato (in caso di accoglimento). E' più unico che raro che un candidato non selezionato riceva una comunicazione da parte della produzione. Questo perché in alcuni casi aver passato il casting non è l'ultimo passaggio. E' solo la prima scrematura. Qui il produttore esecutivo (e non il produttore) di solito piange: perché si ritrova con 5–6 opzioni per un ruolo, tutte altrettanto valide e sa che ciascuna di quelle alle quali dovrà dire no è una stella. Vi giuro che di solito in questa fase se non mi vengono le lacrime agli occhi, perdo l'appetito. Tranne una volta che il direttore della fotografia ha ordinato i burritos più buoni dell'universo… ma ero davvero giù di morale. Mangiavo solo perchè era davvero irresistibili quei burritos…
  5. Chiudere il cerchio. Se hai davvero troppi candidati eccezionali, scegliere è durissimo. Ed in questi casi è necessario un secondo giro, magari recitando alcune battute, esprimendo qualcosa di più.
  6. Sei dentro. Quando ti chiama l'assistente di produzione… è perchè ce l'hai fatta. Sei l'una su cento.
Va bene… che palle tutta questa roba scritta, no? Ok, qualche foto…


Olya foto del casting, affettuosamente chiamata "Pepsi girl", in quanto era la testimonial della Pepsi Ginger. Volevamo l'adolescente peperina rossa… Olya ha fatto fuori tutta la concorrenza al primo casting. Perché? Perchè il suo canale TikTok mi ha convinto più di quello Instagram.