L'antifona è una frase, spesso
breve, che viene recitata o di preferenza cantata in una salmodia
durante una celebrazione liturgica dell'ufficio o della messa.
Solitamente si tratta di un versetto di
un salmo o scrittura, ma può essere anche una semplice composizione
ecclesiale che ha lo scopo di inquadrare il salmo cantato all'interno
dell'occasione liturgica celebrata.
Musicalmente l'antifona è la prima
forma di ritornello e la sua origine è antichissima. Il repertorio
del Canto gregoriano conta migliaia di antifone, la maggior parte
delle quali dell'ufficio suddivisi in due generi indipendenti:
- l'antifona salmodica, cantata insieme con un salmo o un cantico,
- l'antifona libera che è una preghiera messa in musica e senza versetti associati.
La parola è di origine greca, da αντί
(opposto) + φωνή (suono) e stava a indicare una voce che si
alternava a un'altra nella recitazione salmodica.
Le antifone dell'ufficio sono raccolte
in un libro liturgico detto antifonario.
Oltre all'antifona salmodica, il Canto
gregoriano designa nello stesso tempo per antifona ciò che è in
effetti una semplice preghiera cantata, senza salmo associato.
All'interno del repertorio hanno un
particolare rilievo le quattro antifone mariane maggiori:
- Alma Redemptoris Mater, cantata durante i tempi di Avvento e di Natale (fino alla Candelora);
- Ave Regina Coelorum è l'antifona cantata in Quaresima;
- Regina Coeli, cantata nella Pasqua fino a Pentecoste:
- Salve Regina, cantata nel resto dell'anno.
Una monodia eseguita da due cori semi
indipendenti che interagiscono fra di loro, cantando
alternativamente, viene detta in stile antifonale. In particolare, la
salmodia antifonale (o
innodia
se il testo è un inno) consiste
nel cantare un salmo alternativamente da due gruppi (in
contrapposizione allo stile responsoriale, cioè il coro di fedeli
alternato a un "solista", ossia il celebrante). La
struttura spesso speculare di molti salmi ebraici rende probabile che
la tecnica esecutiva antifonale abbia origine dalla musica degli
antichi Ebrei. Secondo lo storico Socrate, la sua introduzione nel
culto cristiano risalirebbe a Ignazio (morto nel 115), che in una
visione avrebbe sentito doppi cori di angeli. Questo metodo fu
introdotto nella Chiesa latina più di due secoli dopo da Ambrogio,
vescovo di Milano, che compose un antifonario, ossia un libro che
contiene i canti liturgici (probabilmente un Liber Hymnorum, ossia un
libro di inni, trovando che questi canti potessero con la loro
semplicità coinvolgere i credenti durante celebrazione), cioè una
raccolta di opere redatte per essere eseguite con questa tecnica
esecutiva.
Per molto tempo si è ritenuto che il
repertorio di canti (contenuti nell'antifonario) impiegato nella
Chiesa di Roma fosse stato composto da papa Gregorio Magno nel 590;
in realtà il canto che è stato tramandato non è che l'ultimo
prodotto di una storia di secoli, e che con papa Gregorio ha poco o
nulla a che fare.
Esegeta di antifone e responsoriali fu
l'abate benedettino Regino di Prüm, che all'inizio del X secolo a
Treviri ne scrisse abbondantemente.
La forma antifonale è particolarmente
diffusa nella tradizione musicale anglicana, con due gruppi di
cantori che si dispongono su due lati contrapposti del coro.
Quando due o più gruppi di cantori si
alternano lo stile musicale può anche essere definito policorale. La
tecnica policorale è tipica della scuola veneziana, e lo stile è
noto anche come stile policorale veneziano o tecnica dei cori
battenti, nato nel tardo rinascimento proprio a Venezia e diffusosi
in Europa nel primo barocco, oltre che in Italia soprattutto in
Spagna e in Germania. Naturalmente non si parla più di monodia ma di
polifonia rinascimentale che proprio a Venezia, intorno alla basilica
di San Marco, vide illustri compositori (Adrian Willaert, Cipriano de
Rore, Gioseffo Zarlino, Annibale Padovano, Claudio Merulo, Andrea
Gabrieli, amico e forse allievo di Orlando di Lasso, e suo nipote
Giovanni Gabrieli). Altro illustre rappresentante di questo stile è
Jacobus Gallus Carniolus. Nel XIX e XX secolo fu impiegato anche da
compositori come Hector Berlioz, Igor' Fëdorovič Stravinskij e
Karlheinz Stockhausen, Alfred Schnittke.
Forme tradizionali musicali simili
all'antifona si possono trovare anche in altre culture come in India,
come nel genere sawal-jawab (domanda e risposta).
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