Con la locuzione maestro di cappella
si intende la persona responsabile
della musica di una cappella ecclesiastica, ma i contorni e i limiti
cronologici relativi a questa figura, che ancora nel XVI secolo
poteva non avere alcuna mansione musicale, sono variabili. Inoltre,
soprattutto dopo l'avvento della Riforma luterana e della cosiddetta
Controriforma cattolica, la liturgia e parte dei suoi apparati si
differenziarono progressivamente nei diversi Paesi, con riflessi
anche sul relativo repertorio musicale e sulle modalità esecutive.
Il termine è la traduzione del latino
magister capellae; la capella o cappella era il centro dell'attività
musicale durante il medioevo. Il magister capellae divenne poi maître
de chapelle (in francese), maestro de capilla (in spagnolo),
Kapellmeister (in tedesco, prestato anche all'inglese).
In Italia, il maestro di cappella di
una istituzione religiosa era incaricato, tra l'altro,
dell'educazione musicale dei giovani apprendisti, detti in alcuni
casi 'cantorini'; gli allievi erano da lui istruiti sia nella pratica
del canto (ed eventualmente di uno strumento) che nella teoria
musicale. Il maestro aveva obblighi contrattuali precisi ed era
tenuto a osservarli, pena la perdita dell'incarico o il pagamento di
una multa.
Il maestro di cappella fu anche
responsabile della musica nelle cappelle di corte.
Johann Sebastian Bach (in ambito
protestante) lavorò dal 1717 al 1723 come Kapellmeister per il
Principe Leopoldo di Anhalt-Köthen. Antonio Caldara fu maestro di
cappella per il principe Francesco Maria Ruspoli dal 1709 al 1716,
dopo che nei due anni precedenti Georg Friedrich Händel aveva svolto
in modo "flessibile" alcune delle mansioni dell'incarico.
Joseph Haydn lavorò per diversi anni come maestro di cappella per
gli Esterházy. Gaetano Donizetti fu maestro di cappella, maestro di
camera e compositore di corte per l'imperatore austriaco. Questo
incarico svolto presso una corte era molto ambito e di solito meglio
remunerato di quello effettuato alle dipendenze di istituzioni
religiose, dalle quali aveva avuto origine.
Le nuove istanze culturali e il
progressivo declino del prestigio della nobiltà, determinarono una
perdita d'importanza del ruolo di maestro di cappella. I compositori
si emanciparono, sia economicamente che socialmente; né Mozart, né
Beethoven, svolsero mai tale incarico, ma furono tra i primi
musicisti 'liberi professionisti', ossia non vincolati al servizio
musicale di un signore per sopravvivere.
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