Frequento il mondo dell'editoria da più di 10 anni.
Alcuni anni fa due amici mi chiesero un aiuto per poter pubblicare un loro libro. Mi sembrava una cosa bellissima e li misi in contatto con gli editori che conoscevo e con gli agenti con cui avevo rapporti, cercando di trovare loro la strada migliore per poter arrivare alla pubblicazione.
Da parte mia, quando mi sono rivolto ad alcuni importanti scrittori e giornalisti per avere un consiglio, ho ricevuto indietro sempre suggerimenti preziosi, dritte concrete e in alcuni casi anche contatti con loro conoscenze dirette.
Poi un giorno decido di pubblicare un romanzo che avevo nel cassetto da un po' di tempo. Non voglio metterlo in mano a un editore, non ho ambizioni di chissà quale genere, mi piacerebbe solo che le persone lo leggessero. Decido così di pubblicarlo su Amazon per conto mio, al prezzo di un caffè e una brioche.
Mi basta pubblicare su alcuni social l'informazione ho scritto un libro, senza neppure indicarne il titolo, senza neppure inserire il link per l'acquisto, per iniziare a ricevere una serie di osservazioni del tipo che è una pessima idea pubblicizzare la cosa in questo modo, e che non è corretto passare informazioni di questo tipo.
Ecco, il mondo dell'editoria e anche questo. Non degli editori, dei lettori, si badi bene. I lettori - scrittori, quelli contro cui Stephen King si misurava quotidianamente perchè sapevano tutti scrivere meglio di lui, ma erano così sfortunati e boicottati dal sistema, da non essere altrettanto famosi.


Siamo 56 milioni di lettori - scrittori e se qualcuno decide di far sapere che ha pubblicato qualcosa, allora è un disonesto che se ne approfitta degli altri.
Non ho mai capito e non so rispondere al perchè esistano certi atteggiamenti. Non me lo spiego proprio. Invidia? Disturbo? Non saprei. Personalmente sono contento quando leggo di qualcuno che pubblica qualcosa e che cerca di farlo conoscere, e non mi sognerei mai di alludere a pratiche di diffusione illecita di un'informazione "commerciale". Però evidentemente qualcosa scatta in chi dice che se pubblichi un libro poi non devi farlo sapere.