Anchorman è
un termine della lingua inglese che indica un conduttore
televisivo (generalmente un giornalista o un telecronista)
dotato di grande carisma. Il termine anchor (“àncora”)
indica la capacità del conduttore di coordinare i vari giornalisti
che si alternano in video durante la trasmissione. Per esempio, nella
conduzione di un telegiornale, l'anchorman tiene collegato ogni
momento del programma, gestendo personalmente il passaggio dalle
notizie politiche alla cronaca nera e, da questa, all'economia e poi
allo sport. Spesso interviene tra un servizio e l'altro con commenti
personali, anche estemporanei.
Il termine venne coniato nel 1952 da
Sig Mickelson, direttore delle notizie della rete CBS.
Nel 1951 Mickelson, trentasettenne, era approdato dalla CBS
Radio alla CBS Television. L'informazione giornalistica
televisiva era, all'epoca, ancora allo stato embrionale. Nel 1952
erano previste le elezioni presidenziali e tutti gli
americani avrebbero seguito la campagna elettorale. Per la prima
volta, inoltre, i congressi (convention) dei due partiti sarebbero
andati in onda su tutto il territorio nazionale, dall'Atlantico al
Pacifico, in diretta tv. Mickelson scommise sulla campagna elettorale
come l'evento che avrebbe lanciato l'informazione televisiva negli
Stati Uniti.
Per gli eventi di portata nazionale non
esisteva un modello già collaudato. L'unico precedente cui fare
riferimento era la copertura dell'informazione durante la seconda
guerra mondiale. Le reti radiofoniche statunitensi avevano inviato un
cronista in ciascun teatro di guerra. Le redazioni raccoglievano i
loro servizi e poi li mettevano in onda durante il giornale
radio.
Mickelson utilizzò i 14 giornalisti a
sua disposizione in maniera differente. Decise che un caposervizio,
chiamato da lui anchorman, avrebbe coordinato tutti i
corrispondenti dalle principali città. Inaspettatamente, nessuno tra
i principali giornalisti della CBS fu disposto ad accettare questo
nuovo ruolo. Mickelson scelse allora un corrispondente locale, Walter
Cronkite, che aveva all'epoca 34 anni e lavorava alla CBS da appena
due anni.
I congressi partitici del 1952
segnarono, come Mickelson aveva previsto, il sorpasso
dell'informazione televisiva su quella radiofonica. Walter Cronkite
dimostrò di aver capito perfettamente il compito assegnatogli,
ripagando Mickelson della sua fiducia. Cronkite, che era collegato in
tempo reale con diverse sedi sparse su tutto il territorio nazionale,
doveva convertire nella forma di notizie le comunicazioni
verbali che gli giungevano in cuffia in ogni momento. Il giovane
giornalista si rivelò particolarmente adatto al compito grazie alla
sua abilità nell'intervenire in diretta video anche in assenza di
notizie scritte. Fino ad allora i giornalisti che lavoravano in
studio avevano fatto principalmente una cosa: leggere (anche le
interviste erano spesso basate su domande scritte).
L'imperturbabilità e la padronanza di
sé che Cronkite mostrò al pubblico, anche mentre comunicava notizie
giuntegli all'ultimo minuto, fecero di lui la prima star degli
anchorman televisivi.
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