La verità è che la gente, spesso, si lamenta quando percepisce una distorsione della realtà in film e programmi televisivi perché siamo esseri critici per natura e tendiamo a voler fare ordine anche in contesti che sono stati progettati per non esserlo. La finzione, attrae l'osservatore perché è un riflesso delle sue esperienze e delle sue conoscenze, e quindi, quando la realtà non coincide con ciò che vediamo sullo schermo, si innesca un senso di dissonanza cognitiva.
Perché le persone si lamentano di elementi irrealistici?
Lapide nella Monument Valley? ("My Darling Clementine") Eh, no.
Attaccamento alla realtà e verosimiglianza: Anche quando sappiamo che un film è finzione, vogliamo che la storia e gli elementi narrativi siano verosimili. La nostra mente si aspetta che, pur essendo immersi in un universo immaginario, gli eventi e le situazioni hanno una certa coerenza con il mondo che conosciamo. Quindi, quando vediamo qualcosa di palesemente irrealistico, ad esempio un oggetto fuori posto in un'epoca storica, la nostra reazione è di disorientamento.
Armi e abiti da cowboy degli anni 1870 (e successivi) nel Texas prima della Guerra Civile? ("I Comancheros") Non credo.
Passione e competenza: Gli appassionati di storia, ad esempio, sono particolarmente sensibili agli anacronismi e agli errori storici perché queste informazioni fanno parte della loro identità e competenza. Un errore nel rappresentare un'arma, un vestito o un evento storico può sembrare come una violazione di un linguaggio comune che ha molto valore per chi lo comprende a fondo.
Incoerenza nel mondo della finzione: Molte persone si aspettano una certa coerenza anche all'interno di un mondo immaginario. Se un film o una serie gioca con regole di fantasia, ma non riesce a stabilire una logica interna chiara o fa un passo falso in un'area che potrebbe essere facilmente sistemata, questo può causare frustrazione. La gente ama essere coinvolta nella storia, ma quando gli elementi che quell'universo non sono coerenti, la trama perde forza.
Effetto nostalgia e perfezione: Molte persone guardano i film o le serie con l'aspettativa che rispecchino non solo il passato o una realtà storica, ma anche la loro immagine idealizzata di come quella realtà sarebbe dovuta essere. Così, quando vedono un errore, non solo si sentono traditi da una rappresentazione imprecisa, ma, in un certo senso, la loro nostalgia e le loro aspettative vengono sfidate.
Con l'esempio di "Ritorno al futuro" e della Gibson ES-345, l'estetica e l'iconicità spesso prevalgono sul realismo storico. La chitarra rossa del 1955 non avrebbe dovuto essere presente nel film, ma per i registi, l'immagine della chitarra e la sua presenza simbolica erano più importanti della precisione storica. Questo è un aspetto che i film e la televisione non sempre affrontano come priorità: l'arte visiva e la costruzione della narrativa vengono spesso prima dei dettagli storici.
In effetti, il cinema è un mezzo per raccontare storie, non necessariamente per documentarle. Gli errori storici, le incongruenze o gli anacronismi possono essere visti come parte di quella libertà creativa che permette ai registi di esprimere concetti, emozioni e ambientazioni in modo che siano funzionali alla trama. In alcuni casi, quello che potrebbe sembrare un errore è in realtà una scelta stilistica. Le armi sbagliate nei western degli anni '60, ad esempio, non sono solo imprecisioni storiche, ma una rappresentazione visiva che aiuta a raccontare una storia.
Errol Flynn e Basil Rathbone duellano con delle spade larghe mai esistite.
Quindi, sì, è vero che a volte la gente deve "lamentarsi" per qualcosa. È nella nostra natura cercare di perfezionare o di criticare ciò che ci coinvolge, anche se si tratta di un film che vuole farci evadere dalla realtà. E, mentre ci sono sicuramente esempi in cui un'accuratezza storica o scientifica più rigida avrebbe potuto migliorare un film o una serie, è anche giusto ricordare che il cinema e la televisione sono fondamentalmente espressioni artistiche, dove la verità non è sempre quella che si vede, ma quella che si sente o che si intende trasmettere.
Ma questa è la storia del cinema. Se qualcosa sembra bello, a chi importa se è accurato? Fa avanzare la storia, e per i registi è questo che conta.
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