Se intendi i flop clamorosi allora la palma d'oro va a: Il messaggio di Moustapha Akkad, con Anthony Quinn e Irene Papas (nella versione occidentale).



Il produttore e regista Moustapha Akkad intendeva fare un film che raccontasse la storia del profeta Maometto e dell'Islam senza i preconcetti e gli stereotipi tipici dell'Occidente. Per questo ingaggiò il cast che comprendeva Omar Sharif nel ruolo di Hamza, zio del profeta. Qui arrivarono le prime grane perché il mondo islamico non aveva ancora perdonato l'attore per aver baciato un'ebrea (Barbra Streisand) nel film Funny girl; il produttore allora lo sostituì giocoforza con Antony Quinn. La cosa non finì qui perché anche altri attori nel cast erano invisi al mondo arabo, quindi Akkad decise di girare il film in due versioni, una destinata all'Occidente con attori conosciuti e un'altra destinata agli spettatori del Medioriente con attori locali. I veri guai peró dovevano ancora iniziare: le autorità islamiche in ossequio ai dettami dell'Islam proibirono che del profeta Maometto venisse mostrato il volto, la figura, la sua ombra e si sentisse la sua voce; il regista allora decise di girare il film in soggettiva, visto cioé dagli occhi del protagonista e senza udirne la voce. Poi dovendo scegliere le location del film scelse la città della Mecca; qui scoppiò un'altra grana perché il governo saudita negò subito l'ingresso alla troupe occidentale. Ostinato come pochi Akkad spostò la troupe in Marocco con l'idea di girare lì; il re gli diede il permesso a patto che Akkad si impegnasse a costruire in Marocco un set permanente per le future produzioni, cosa che lui fece. A questo punto le spese sostenute avevano giá sforato di molto il budget e senza girare un solo metro di pellicola quando arrivò un altro problema: il governo saudita preoccupato che i fedeli scambiassero la finta Mecca con quella vera minacciò di negarne l'ingresso ai marocchini. Fu solo con un gran lavoro di diplomazia che alla fine si riuscì a mettere tutti d'accordo, peccato che questo fece perdere altro tempo e soldi alla produzione, gravando ancora di piú sulle spese. Alla fine il film fu girato ma fu un flop colossale; a parte la trama fiacca e la visione in soggettiva del protagonista che non aiutava di certo, il film dura piú di tre ore ed é di una noia mortale. L'unico risultato che ottenne fu quello di far fallire la casa di produzione, battendo il record de I cancelli del Cielo di Michael Cimino che a sua volta fece fallire la United Artist.