Il duro lavoro batte il talento perché
il più delle volte ciò che chiamiamo talento altro non è che il
frutto del duro lavoro.
Non c’è niente da fare, abbiamo
proprio una concezione sbagliata al riguardo. Vediamo il talento come
qualcosa d’innato, qualcosa che possiede chi ha vinto alla
“lotteria della genetica”. E, di conseguenza, tendiamo a
contrapporre il talento al duro lavoro.
Non c’è casa senza fondamenta, non
c’è evento senza processo, non c’è esperienza senza
apprendimento, non c’è successo senza fallimento. Allo stesso modo
non c’è talento senza duro lavoro:
il duro lavoro è la pietra
miliare del talento.
Finora nessuna ricerca scientifica è
infatti riuscita a dimostrare l'esistenza di caratteristiche
genetiche collegate a una predisposizione innata al talento. Certo,
possiamo essere più predisposti di altri in qualcosa, ma questo non
significa che abbiamo talento.
Quand'ero bambino ero molto predisposto
al disegno. Mi divertivo a disegnare i personaggi di Dragon Ball
(Goku, Vegeta, ecc.) e, a dirla tutta, mi venivano anche bene, tant'è
che i miei compagni di classe mi chiedevano sempre di fargli qualche
disegno. Quando i prof. chiedevano chi fosse bravo a disegnare, tutti
rispondevano a gran voce: “Alessio!”. Ritenevo di essere bravo e
sognavo che un giorno avrei aperto uno studio di animazione come
quello della
Toei Animation. Ma poi ho
abbandonato il disegno ed oggi provo imbarazzo solo a tenere una
matita in mano.
Dicono che il talento non coltivato è
un talento perduto, ma è una balla.
Senza il duro lavoro non c’è
proprio nessun talento da coltivare.
Ero predisposto al disegno, ma non
ho fatto il duro lavoro o, come dicono gli americani, non ho fatto i
compiti a casa. E oggi, pur avendo ancora quella predisposizione, non
ho alcun talento nel disegno.
E se la mia storia non è abbastanza
convincente, allora leggete le autobiografie (non le biografie!)
delle persone “di talento”, leggete delle loro fatiche, dei loro
sacrifici, dei loro errori, e capirete che il “talento innato” è
solo una frottola.
Tra queste autobiografie una delle mie
preferite è quella di Ray Kroc, grazie al quale ho scoperto un
bellissimo aforisma che ora voglio riportare a conclusione della mia
risposta:
Niente al mondo può sostituire la
tenacia.
Il talento non può farlo: non c'è
niente di più comune di uomini pieni di talento ma privi di
successo. Il genio non può farlo: il genio incompreso è quasi
proverbiale. L'istruzione non può farlo: il mondo è pieno di
falliti istruiti.
La tenacia e la determinazione
invece sono onnipotenti.
Calvin Coolidge
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