Un artista di strada (in
inglese, busker) è un artista che si esibisce in luoghi pubblici
(piazze, zone pedonali, strade) gratuitamente o richiedendo
un'offerta. Le esibizioni sono molto varie e l'unica costante è
quello di offrire al pubblico uno spettacolo d'intrattenimento. A
titolo esemplificativo, si possono individuare spettacoli di
giocoleria, musicali, clown, mimo (con le statue viventi), arte
circense, cantastorie, mangia-fuochi, trampolieri.
Oggigiorno, con l'industria
dell'intrattenimento che indirizza verso forme più
istituzionalizzate di svago, prodotte con grandi mezzi e tecnologie
anche molto sofisticate, gli artisti di strada sono molto più rari
di un tempo, quando non vi erano radio o televisione e gli spettacoli
di strada costituivano un'attrattiva immancabile in ogni festività.
La normativa
La prima legge che regolasse gli
artisti di strada la troviamo nell'antica Roma nel 462 a.C. Le leggi
delle dodici tavole prevedevano, come forma di reato, eseguire
(pubblicamente) delle parodie o canti diffamatori nei confronti di
qualcuno. La sanzione era la morte.
Negli Stati Uniti e nell'Unione europea
la tutela garantita alla libertà di parola è estesa alle forme
artistiche proposte da tali artisti. Negli Stati Uniti i luoghi
tipici per manifestazioni di tal genere sono i parchi, le piazze, i
marciapiedi.
Nel Regno Unito alcune città regolano,
attraverso una specifica normativa, l'attività degli artisti di
strada. In alcuni casi vi è l'obbligo di prendere una licenza,
dietro un'audizione. In altri casi è sufficiente la richiesta di un
permesso unicamente nel caso di amplificatori o vi è il divieto di
superare determinati limiti di volume. È generalmente riconosciuto
il divieto di protrarre tali manifestazioni artistiche oltre una
certa ora. Vi è un divieto di eseguire spettacoli che possano
offendere la morale pubblica e che, in alcuni casi, possono
comportare la consumazione di illeciti anche di natura penale.
Per quanto riguarda l'Italia,
l'abrogazione nel 2001 dell'articolo 121 del TULPS, che disciplinava
l'esercizio di tale attività attraverso l'iscrizione degli artisti
di strada in appositi albi presso il loro comune di residenza, ha di
fatto creato un vuoto legislativo. Ora ogni amministrazione comunale
riempie come meglio crede tale vuoto legislativo: si va dall'assoluto
divieto all'adozione di specifica delibera. Il panorama giuridico,
pertanto, è variegato e frammentato.
In Italia, la prima delibera in una
grande città venne approvata a Roma nel 2000, su impulso del
consigliere Pino Galeota e degli artisti di strada riuniti nel
Co.R.A.S. (Coordinamento Romano Artisti di Strada); nel corso della
presentazione della delibera è intervenuto a prendere la parola
anche Dario Fo, al tempo da poco insignito del premio Nobel. Nello
stesso anno, il regista Wladimir Tcherkoff realizzò per la
Televisione della Svizzera Italiana un film documentario sulla
situazione dell'arte di strada romana dopo la delibera, dal titolo La
strada come palcoscenico. Nel decennio successivo, a cusa della
massiccia immigrazione, il quadro sociale degli artisti di strada a
Roma mutò profondamente rendendo necessario un aggiornamento del
regolamento; è stata quindi realizzata una nuova delibera nel 2012
per mano dell'Assessore alla Cultura Dino Gasperini, ma questa è
stata contestata dal movimento "Strada Libera Tutti"
formato dagli artisti di strada romani, che ha fatto ricorso al TAR
ottenendo l'abrogazione dei due articoli in cui, indipendentemente
dall'uso che ne veniva fatto, si vietava l'uso di amplificazioni di
qualsiasi tipo e di strumenti a fiato e a percussioni di qualsiasi
genere.
Milano, nel 2012, a prima firma Luca Gibillini (Sel) ha approvato
il più avanzato regolamento ad ora esistente in Italia, attraverso
il sistema delle turnazioni, una mappatura di oltre 250 luoghi dove
esibirsi e soprattutto l'introduzione della prima piattaforma online
dove è possibile registrarsi, iscriversi e monitorare tutte le
esibizioni in tempo reale. Attraverso il regolamento e la piattaforma
Milano è stata proclamata da una ricerca internazionale la terza
miglior città al mondo per arte di strada. Questo sistema è stato
però contestato, in quanto secondo alcuni il software che gestisce
la prenotazione delle postazioni di spettacolo ha un funzionamento
che penalizza fortemente la qualità della proposta artistica,
incoraggiando l'esibizione di figure non professionali.
A livello regionale solo il Piemonte e
la Puglia hanno redatto un'apposita legge regionale per promuovere e
valorizzare l'arte di strada.
Esibizioni di celebrità come artisti di strada
Si conoscono casi di artisti affermati
che in varie occasioni hanno deciso di improvvisarsi artisti di
strada, talvolta camuffandosi per non farsi riconoscere.
- Lucio Dalla partecipò al Ferrara Buskers Festival nel 1989, duettando con Jimmy Villotti.
- Sting si camuffò da busker e guadagnò 40 sterline in offerte. Si mise un cappello che gli nascondeva buona parte del viso. Fu riconosciuto da una signora che si fermò ad ascoltarlo, ma un'altra spettatrice le contestò il fatto che Sting era un multimiliardario e non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
- Il violinista Joshua Bell suonò nella metropolitana di Washington, in incognito, nel gennaio del 2007. Guadagnò 32 dollari, di cui 20 donati da una coppia di passanti che lo riconobbe. Tale esibizione venne eseguita con un violino Stradivari.
- Jon Bon Jovi si esibì come busker al Covent Garden di Londra.
- Nel 1993 Biagio Antonacci si esibì in incognito nella stazione centrale di Milano. È stato sul punto di essere cacciato dai Carabinieri, poi convinti a desistere da un funzionario della metropolitana a conoscenza della vera identità dell'artista. In tale occasione, il cantautore guadagnò l'equivalente di circa dieci euro in mezz'ora, che donò alla fine a un ragazzo di colore che vendeva mimose vicino a lui. Intervistato su questa esperienza, Antonacci criticò il fatto che a Milano, al contrario di Londra, sia ancora proibito suonare per strada.
- Bruce Springsteen il 23 luglio del 1988 si è esibito per le strade di Copenaghen improvvisando un concerto e suonando I'm on fire, The river e Dancing in the dark. Lo stesso artista, nel settembre del 2011, si è recato a Boston per vedere il figlio e, in attesa dell'appuntamento, ha suonato in una strada usando una chitarra acustica.
- Il 6 maggio 2015, gli U2 hanno eseguito una loro canzone, camuffati da artisti di strada, alla Grand Central station di New York, per un programma televisivo statunitense.
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