L'Agit-Prop
(contrazione delle parole russe
agitácija e propaganda, agitazione e propaganda) era una forma di
teatro didattico del XX secolo molto diffuso nella Russia
post-rivoluzionaria (dal 1917 in poi), avente come scopo la
propaganda e l'informazione presso il pubblico analfabeta degli
ideali rivoluzionari sovietici. Il termine passò poi a indicare
anche analoghe forme di teatro portatore di ideali di sinistra che si
ebbero tra gli anni venti e quaranta soprattutto in Germania, ma
anche nel Regno Unito e negli Stati Uniti (l'opera In attesa di Lefty
del drammaturgo statunitense Clifford Odets è considerata un
classico dell'agit-prop).
In misura minore tale tipo di
teatro fu presente anche in Romania e in Polonia, nonché nel teatro
ebraico della Palestina britannica.
L'Agit-Prop, di connotazione fortemente
politica, era caratterizzato in genere da un'organizzazione basata
sul lavoro di non professionisti, solitamente operai aderenti al
Partito Comunista dell'Unione Sovietica, riuniti in una compagnia
teatrale senza ordini gerarchici all'interno, e caratterizzati da uno
scarso utilizzo di apparati scenografici e dal rifiuto dei normali
teatri come luogo di rappresentazione. La più famosa di tali
compagnie era la Sinjaja bluza, gestita dall'Istituto di Giornalismo
di Mosca. Venivano messi in scena ad esempio finti processi a
personaggi impopolari dell'epoca, o rappresentazioni del cosiddetto
"giornale animato". Le composizioni drammaturgiche erano di
solito di breve durata e non si incentravano solo sulla parola, ma
potevano avvalersi della musica, della pantomima, dell'acrobazia,
delle proiezioni cinematografiche.
Dopo la Rivoluzione d'ottobre del 1917,
i sovietici allestirono un treno di artisti e attori che girò il
Paese per mettere in scena delle brevi opere teatrali e per
diffondere la propaganda. A bordo c'era una rotativa per stampare
manifesti e volantini che venivano gettati dalle finestre quando il
treno passava attraverso i villaggi.
Nella Germania tra gli anni venti e
trenta del XX secolo, erano numerose le compagnie teatrali legate a
partiti politici, in particolare quello socialdemocratico e quello
comunista (che, su posizioni dichiaratamente filosovietiche,
annoverava tra i suoi esponenti autori come Erwin Piscator e Bertolt
Brecht). Tali gruppi, spesso nati su imitazione delle Giubbe Blu
sovietiche, erano capaci di intervenire nelle occasioni sociali più
disparate, per esempio nelle fabbriche, nei comizi, negli
assembramenti politici o più in generale nelle piazze. Venivano
rappresentate scene a forte contenuto ideologico e propagandistico,
ad esempio la contrapposizione di due personaggi che rappresentassero
opposte vedute ideologiche, oppure personaggi che si lamentavano
della loro amara condizione sociale.
A volte si faceva addirittura
credere agli spettatori che ciò a cui stavano assistendo fosse
realtà:
«Un giovane attore con l'aria affamata sveniva davanti a un
negozio che aveva in vetrina un sontuoso campionario di derrate
alimentari. Era accompagnato da un amico che cercava di fargli
riprendere i sensi e che, quando cominciava a radunarsi una folla,
spiegava che il poverino era disoccupato. Questo provocava
immancabilmente una discussione politica che poteva essere
condotta dall'amico e magari da un paio di complici e che
continuava fin quando non arrivava la polizia, che prelevava tutti
quanti e li portava al commissariato per interrogarli.
Naturalmente gli attori che avevano dato inizio alla cosa si erano
tempestivamente allontanati e di conseguenza, mentre al
commissariato si stava rabbiosamente discutendo, il giovane era
già pronto a svenire davanti a un altro negozio di alimentari in
un altro quartiere della città.» |
(Béla Balázs, cit. Alonge, p. 194.) |
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