Un essere umano virtuale o clone
digitale indica la creazione o la ricreazione di un essere dalle
sembianze e dalla voce umana utilizzando immagini e suoni creati a
computer. Il processo di creazione di un umano virtuale da utilizzare
in un film per sostituire un attore esistente è una pratica che,
dopo il libro del 1992, è conosciuta come Schwarzeneggerizzazione e
in generale gli uomini virtuali utilizzati nei film vengono definiti
sintespiani, attori virtuali, vattori, star cibernetiche o attori
silicentrici. Ci sono diverse ramificazioni legali relativamente alla
clonazione digitale di attori reali, per quanto riguarda il copyright
e i diritti di personalità. Tra le persone che sono già state
virtualmente clonate vi sono Bill Clinton, Marilyn Monroe, Fred
Astaire, Ed Sullivan, Elvis Presley, Anna Marie Goddard, e George
Burns. Coincidenza, i dati di base di Arnold Schwarzenegger per
creare un Arnold digitale (la testa per lo meno) sono già stati
elaborati.
Il nome Schwarzeneggerizzazione
proviene dal libro del 1992 Et Tu, Babe di Mark Leyner. In una scena,
pag 50-51, uno dei personaggi chiede alla commessa di una videoteca
di sostituire con un Arnold Schwarzenegger digitale vari attori di
diversi film quali, tra gli altri, Rain Man - L'uomo della pioggia
(sostituendo sia Tom Cruise che Dustin Hoffman), My Fair Lady
(sostituendo Rex Harrison), Amadeus (sostituendo F. Murray Abraham),
il Diario di Anna Frank (sostituendo Anna Frank), Gandhi (sostituendo
Ben Kingsley) e La vita è meravigliosa (sostituendo James Stewart).
Schwarzeneggerizzazione è il nome che Leyner ha dato a questo
processo. Solo 10 anni dopo, la Schwarzeneggerizzazione è diventata
realtà.
Nel 2002, Schwarzenegger, Jim Carrey,
Kate Mulgrew, Michelle Pfeiffer, Denzel Washington, Gillian Anderson,
e David Duchovny si erano tutti fatti scannerizzare la testa per
creare modelli digitali al computer di loro stessi.
L'inizio della storia
I primi visi animati generati da
computer si trovano nel film del 1985 Tony de Peltry e nel videoclip
della canzone di Mick Jagger "Hard Woman" (tratta da She's
the boss). Le prime persone vere ad avere un doppione digitale sono
state Marilyn Monroe e Humphrey Bogart in un film del 1987 creato da
Nadia Magnenat Thalmann e Daniel Thalmann per il centenario della
Engineering Society of Canada (la società degli ingegneri). Nel
film, che è stato creato da sei persone nel giro di un anno, si
vedono la Monroe e Bogart incontrarsi in un bar a Montréal. I
personaggi sono presentati in 3 dimensioni e sono in grado di
parlare, mostrare emozioni e stringersi la mano.
Nel 1987, la società Kleizer-Walczak
Construction Company ha avviato il suo progetto Synthespian (da
"synthetic thespian" = attore sintetico), con l'obiettivo
di creare "personaggi che sembrano vivi sulla base di animazioni
digitali di modelli in argilla".
Nel 1988, Tin Toy è stato il primo
film completamente creato a computer a vincere un Premio oscar
(miglior cortometraggio animato). Nello stesso anno Mike the Talking
Head (Mike la testa parlante) una testa animata la cui espressione
facciale e postura del cranio erano controllate in tempo reale da un
"burattinaio" usando un controller apposito, fu sviluppato
dalla Silicon Graphics, e debuttò dal vivo al SIGGRAPH. Il film del
1989, The Abyss, diretto da James Cameron, conteneva una scena in cui
si vedeva un volto generato al computer su uno pseudopodio acquoso.
Nel 1991, Terminator 2, anch'esso
diretto da Cameron, ormai fiducioso, dopo la sua esperienza con The
Abyss, delle possibilità offerte dagli effetti generati al computer,
utilizzò un corredo di attori sintetici animati sul momento,
compresi dei modelli virtuali della faccia di Robert Patrick. The
Abyss conteneva solo una scena con grafica informatica
foto-realistica (che venisse rappresentata realisticamente su
pellicola). Terminator 2, invece,contiene oltre 40 sequenze del
genere, sparse in tutto il film.
Nel 1997, la Industrial Light &
Magic lavorò sulla creazione di un attore virtuale composto da parti
del corpo di vari attori reali.
Il film S1m0ne (2002) parla proprio di
un regista (interpretato da Al Pacino) che ricorre ad un'attrice
interamente creata al computer (ma basandosi sulle caratteristiche di
attrici reali, che possono essere modificate a piacimento), chiamata
Simone (Da "Simulation One"), per sostituire nei suoi film
le attrici in carne ed ossa e non dover sopportare e far fronte ai
loro capricci. Il successo di Simone sarà però tale da offuscare
completamente il regista, che alla fine si vedrà costretto a trovare
un modo per eliminarla. Simone era interpretata da una vera attrice
(Rachel Roberts), che, per alcune scene, era stata digitalizzata al
computer, ma, per creare più mistero, durante la lavorazione, venne
fatto credere che Simone fosse stata veramente interamente creata al
computer; inoltre, quando il film uscì nei cinema, nei crediti
l'attrice non veniva citata, ma veniva riportato "Nel ruolo di
se stessa - Simone".
L'ascesa delle macchine
A partire dal XXI secolo gli attori
virtuali sono diventati realtà. Il volto di Brandon Lee, morto nel
1994 nel corso della realizzazione del film Il corvo - The Crow, è
stato sovrapposto in digitale su un doppione del suo corpo, in modo
da completare le parti della pellicola che dovevano ancora essere
girate. Nel film Final Fantasy del 2001 sono stati utilizzati degli
umani tridimensionali molto realistici ma realizzati a computer e nel
2004 un Laurence Olivier virtuale ha recitato nel film Sky Captain
and the World of Tomorrow.
Critici come Stuart Klawans del The New
York Times hanno espresso la loro preoccupazione relativamente alla
perdita "dell'unica cosa che l'arte dovrebbe preservare: il
nostro punto di contatto con la persona vera e insostituibile".
Situazione ancora più problematica è quella del copyright e dei
diritti personali. Un attore ha ben poco controllo legale sul suo
clone digitale e deve affidarsi alle leggi della privacy per poter
esercitare quel poco controllo che gli rimane. (Il Database e
l'Archivio degli Atti di Appropriazione indebita di informazioni
proposto dagli USA rafforza queste leggi). Un attore non detiene il
copyright del proprio clone digitale a meno che non ne sia il
creatore stesso. Robert Patrick, per esempio, avrà quel poco
controllo legale sul luminoso cyborg metallico, clone di lui stesso,
creato per Terminator 2.
L'uso di un clone digitale per
sostituire la professione primaria della persona clonata rappresenta
una difficoltà da un punto di vista finanziario, perché può
portare ad una diminuzione dei ruoli per l'attore oppure può essere
uno svantaggio nella negoziazione dei contratti, dal momento che il
clone può essere utilizzato dai produttori del film per sostituire
l'attore in quel dato ruolo. Rappresenta anche un ostacolo alla
carriera, dato che un clone può essere utilizzato per ruoli che
l'attore stesso, conscio dell'effetto che tali ruoli potrebbero avere
sulla sua carriera, non accetterebbe mai. Un'identificazione errata
dell'immagine di un attore con il ruolo che interpreta danneggia la
carriera e gli attori, consci di ciò, scelgono attentamente i ruoli
da interpretare. (Bela Lugosi e Margaret Hamilton vengono
principalmente identificate con i loro ruoli nei panni del Conte
Dracula e della malvagia Strega dell'Ovest, mentre Anthony Hopkins e
Dustin Hoffman hanno ricoperto diversi ruoli). Un clone digitale può
essere utilizzato nel ruolo per esempio di un assassino o di una
prostituta, cosa che influenzerebbe l'immagine pubblica dell'attore
e, di conseguenza, le sue possibilità di casting future. Sia Tom
Waits che Bette Midler hanno vinto delle cause per danni contro
persone che avevano utilizzato le loro immagini in pubblicità per
cui loro stessi avevano rifiutato di prestarsi.
Negli USA l'uso del clone digitale in
ambito pubblicitario in relazione alla performance della professione
primaria di una persona è trattato nell'articolo 43 (a) del Lanham
Act, che prevede come condizione per gli spot pubblicitari
l'accuratezza e la verità di quanto dichiarato e che pone un divieto
sulla confusione creata deliberatamente. L'uso dell'immagine di una
celebrità implica che quella persona sia d'accordo con il messaggio
che pubblicizza. La Corte distrettuale di New York ha deliberato che
una pubblicità con un finto Woody Allen violerebbe l'atto a meno che
non venga chiaramente espresso nel messaggio che l'attore non ha
sottoscritto il prodotto.
Altri problemi nascono dall'uso postumo
di un clone digitale. Barbara Creed sostiene che "la famosa
minaccia di Arnold Schwarzenegger 'Tornerò' potrebbe ora assumere un
nuovo significato". Ben prima che Brandon Lee venisse
virtualmente rianimato, il Senato della California ha redatto la
bozza di legge Astaire Bill, in risposta alla lobby costituita dalla
vedova di Fred Astaire e dal sindacato degli attori che cercavano di
restringere l'uso dei cloni digitali di Astaire. Gli studios
cinematografici si sono opposti alla legislazione, che nel 2002
doveva ancora essere completata ed entrare in vigore. Diverse
società, tra cui Virtual Celebrity Productions nel frattempo hanno
comprato i diritti per creare ed utilizzare i cloni digitali di
diverse celebrità defunte, come Marlene Dietrich e Vincent Price.
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