Il
voltapagine
è una persona che ha il compito
di girare le pagine degli spartiti musicali di un solista, spesso un
pianista.
Durante i concerti di musica da camera
si può vedere frequentemente sul palcoscenico una persona che ha un
ruolo molto importante, pur non suonando nessuno strumento: si tratta
del voltapagine, un lavoro normalmente sottovalutato, ma certamente
cruciale per il buon esito dell'esibizione. Mentre alcuni brani
musicali sono disposti sullo spartito in maniera che finiscano sulla
pagina dispari in basso a destra o in modo tale che il musicista può
utilizzare una mano per girare le pagine, questo non è sempre
possibile. Un voltapagine è spesso necessario per i musicisti che
suonano musica da camera o pezzi complessi e preferiscono non suonare
a memoria. Un voltapagine deve seguire la musica ed essere in grado
di capire gli impercettibili segnali del musicista (spesso non
visibili dal pubblico) per sapere quando voltare esattamente la
pagina, e per farlo in modo rapido e discreto. Deve essere, in altre
parole, il meno invadente possibile, e prepararsi in anticipo con la
mano sinistra sull'angolo superiore della pagina destra dello
spartito. I voltapagine sono a volte conoscenti dell'esecutore. I
gira-pagine professionisti sono spesso lavoratori occasionali
freelance, non associati a nessuna sala da concerto o orchestra.
Per il pianista Bruno Canino, la figura
professionale del voltapagine
«è istituzione
squisitamente connaturata al repertorio cameristico, e in qualche
modo ne esprime anche la fervida e sottomessa socialità. Il
fervore non esclude in chi volta le pagine una ferrea competenza
specialistica: sul come afferrare la pagina (in alto, con la
sinistra, ché con la destra, dal basso, si oscurerebbe
momentaneamente parte della pagina o parte della tastiera); con
quanto anticipo prepararsi, come essere edotti sulla casistica di
ritornelli e tagli; come alzarsi in piedi, a meno che non si
abbiano braccia lunghissime; sul non indossare abiti ingombranti,
giacche svolazzanti, maniche a sboffo.»
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Non sono mancati nel corso del tempo,
relazioni tra compositori e voltapagine, o invenzioni (gira-pagine
meccanici) per sostituire il voltapagine. Di seguito si riportano in
ordine cronologico alcuni esempi.
È documentato che sir Charles Hallé
(1819–1895) avrebbe inventato il gira-pagine automatico. Il celebre
chirurgo tedesco Theodor Billroth (1829–1894), amico di Johannes
Brahms, fu per diverse volte il suo voltapagine di fiducia. Nel 1887
un meccanico di Marsiglia Augustin Lajarrige inventò un voltapagine
senza pedali. Il costruttore volle che l'apparecchio funzionasse
senza pedali, poiché questi avrebbero potuto confondersi con quelli
tradizionali del pianoforte, e preferì ricorrere a una leva azionata
da un movimento del ginocchio. Chrles Ives, nel manoscritto (1902–07)
della sua Sonata n. 2 per violino e pianoforte, indicò l'intervento
del voltapagine. Nell'ultima pagina del secondo movimento un secondo
esecutore (il voltapagine) deve imitare una parte di grancassa sulle
cinque note più basse del pianoforte.
Nel 1923 la pianista Luigia Cellesi
brevettò un congegno meccanico denominato ‘voltapagine automatico’
ad uso dei musicisti. La compositrice statunitense Pauline Oliveros
(1932–2016) scrisse il Trio for Flute, Piano, and Page Turner
(1961) per due esecutori, con le istruzioni per un terzo esecutore
(il voltapagine) che deve intervenire anche a preparare il
pianoforte. Nel 2006 è uscito il film francese La Tourneuse de pages
(La voltapagine) del regista Denis Dercourt, incentrato sulla storia
di una pianista e della sua voltapagine.
In tempi più recenti alcuni
strumentisti fanno uso di iBook e iPad. Per girare le pagine della
musica visualizzata su questi supporti sono disponibili anche i
pedali. Il sistema si sta rapidamente diffondendo anche tra gli
strumentisti dei quartetti ad arco.
Un voltapagine deve avere l'iniziativa
di agire tempestivamente in caso di imprevisti come nel caso di
cadute di pagine. Un esempio è capitato durante un recital del
violinista Christian Tetzlaff e del pianista Lars Vogt, registrato
dalla televisione tedesca presso la Sendesaal Bremen nel 2015. Il
video mostra le difficoltà che si possono incontrare, e la prontezza
di riflessi della voltapagine Anna Reszniak, quando per due volte
cadono le parti.
Gli organisti possono azionare da soli
alcuni pulsanti sotto la tastiera, e i pulsanti a pedale permettono
di continuare a suonare con le due mani. Ma in alcuni casi è
necessario staccare le mani dalla tastiera per azionare i pulsanti o
tiranti e non sempre è possibile farlo da soli durante l'esecuzione.
Gli organisti, pertanto, a livello professionale necessitano spesso
di una seconda persona, il registrante, preposto a coadiuvare
l'organista nel cambio dei registri e in altre necessità come il
voltare le pagine.
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