Il
bruscello
è una forma arcaica di teatro
popolare toscano, profondamente legato al mondo contadino ed oggi
quasi estinto.
Il termine bruscello deriva dalla
parola "arbusto" ed indica in dialetto toscano un ramo
frondoso ed eventualmente ornato. Questa etimologia è quella
teorizzata nell'Ottocento; più probabilmente "bruscello"
deriva da "bruzzello", una specie di lanterna in cui era
bruciata legna resinosa la cui luce doveva disorientare gli uccelli
stanati dai loro pagliai, loro rifugi notturni. I contadini parlavano
infatti di caccia col bruscello. Da questa usanza nacque una farsa
teatrale in cui si rappresentavano i cacciatori che magnificavano con
grandi bugie i loro successi venatori. Successivamente, il bruscello
venne utilizzato per raccontare le gesta di eroi come Fioravante,
Buovo d'Antona (personaggi dei Reali di Francia), oppure vicende
tratte dalla Bibbia.
È una forma di teatro popolare
originario della provincia di Siena e diffuso poco oltre,
principalmente nella parte meridionale della provincia di Firenze e
nella zona occidentale, tra Pescia e Lucca.
La rappresentazione è cantata, in
ottava rima, generalmente con un accompagnamento musicale basato
sulla ripetizione di semplici motivetti, spesso con improvvisazioni
volte ad evidenziare particolari situazioni sceniche.
Con la fine della mezzadria e
l'inurbamento, il bruscello è rapidamente declinato già dalla metà
del XX secolo, sopravvivendo solo nelle rappresentazioni di
pochissime compagnie teatrali per lo più amatoriali.
Gli attori erano contadini che
fungevano da bruscellanti per diletto o con la speranza di ricevere
un pasto come ricompensa per lo spettacolo.
Le storie erano legate sia alla
letteratura classica che alla mitologia, oppure potevano essere
composte in base ai recenti accadimenti della zona (infatti, una
trama consueta poteva essere un amore contrastato).
I bruscellanti si muovevano per la
campagna raggiungendo il podere che aveva organizzato l'evento
tenendo il bruscello ben evidente, affinché si potesse averne
notizia; il bruscello veniva piantato ed utilizzato come elemento
centrale (e spesso unico) della scena.
L'origine di questa tradizione è persa
nei secoli passati e non definibile, data anche la generale assenza
di documentazioni fino ai primi studi sul folklore contadino di fine
XIX secolo.
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