Per
radio pirata
si intende un'emittente
radiofonica che trasmette illegalmente.
L'etimologia del termine evidenzia la
natura illecita delle trasmissioni, ma storicamente non mancano casi
in cui quello delle radio pirata, fondate per iniziativa
dell'equipaggio di alcuni vascelli, si è sviluppato come un fenomeno
privo di connotazioni negative.
Il termine si riferisce solitamente a
trasmissioni radiofoniche utilizzate illegalmente per intrattenere o
come mezzo di propaganda politica, ma può anche riferirsi alle
operazioni di ricetrasmissione, non consentite dalla legge. In realtà
la legislazione radiofonica è molto varia da stato a stato. Negli
USA e in molti paesi dell'Europa il termine "radio pirata"
descrive la trasmissione illecita secondo tecnologia FM radio, AM
radio o dei segnali a onde corte ad ampio raggio.
Tra le emittenti broadcast pirata in
Italia, viene ricordata Radio Fanfulla, famosa per il genere
goliardico delle sue trasmissioni. Trasmetteva sulla frequenza di
87,700 MHz in modulazione di frequenza con la copertura dell'intera
città di Milano e parte della provincia. Fondata nella seconda metà
degli anni ottanta, traeva il nome dalla famosa canzone di evidente
genere goliardico, narrante appunto le gesta di Fanfulla da Lodi, un
"cavaliere di gran rinomanza" che, dopo alcune avventure
con donne di facili amori, perse la propria virilità. Tale canzone
fu il jingle di Radio Fanfulla per tutta la sua attività. Le
trasmissioni avvenivano dalle ore 22 fino a notte fonda ed
intrattenevano gli ascoltatori con canti popolari, goliardici, a
doppio senso, ecc., nonché dirette radiofoniche notturne. Radio
Fanfulla cessò le trasmissioni alla metà degli anni novanta.
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