In questo periodo storico in cui la
musica e’ per lo più ascoltata in streaming ed ha una vita molto
breve, le etichette discografiche sono a mio parere superflue, per
molti fattori, uno su tutti: la possibilità di
auto prodursi!
Questo era possibile anche anni fa, ma
oggi più che mai e’ alla portata di tutti, sia economicamente che
logisticamente.
L’artista, di fatto, e’
l’etichetta!
Oltre alle capacita’ di registrare e
arrangiare un brano in home studio, che do per scontate, bisogna solo
trovare il distributore digitale, chiamato anche
aggregatore, che fa al caso
nostro. Ce ne sono davvero centinaia, con varie tipologie di offerte.
Non obbligatorio ma fortemente
consigliato, e’ un piano di marketing legato all’uscita
discografica, quali Ads su i principali social networks, ed invio di
email promozionali ad eventuali blog musicali e addetti ai lavori.
Molto importante inoltre, avere
competenze in vari ambiti legati a tutto ciò che sta intorno alla
produzione di un disco, quali artwork, videoclip, foto e post
produzione audio, ma anche in questo caso si trovano professionisti
del settore in grado di svolgere determinate attività a prezzi
decisamente accessibili.
Ultimo, ma non per importanza,
sicuramente una buona dose di fortuna!
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