Dipende dall’autore.
In una
intervista con George
Stroumboulopoulos
l’autore
George R.R. Martin
(noto per aver scritto la serie
Game of Thrones) spiega come secondo lui esistono due tipi di autori:
- L’architetto
- Il giardiniere
Cercherò di spiegarti in parole povere
che cosa significa ognuno di questi concetti.
L’ARCHITETTO
L’architetto è uno
scrittore che sa tutto o
quasi tutto della storia che vuole scrivere PRIMA che sia scritta.
Questo tipo di autore fa svariate
ricerche, struttura la storia (la serie di libri) in dettaglio, e ha
già capito la direzione che avrà la sua storia.
Certo, c’è sempre spazio per
cambiare qualcosa in futuro, ma il grosso del lavoro di
‘wordbuilding’ lui/lei lo ha già fatto.
Pensa a
Tolkien, a quanto ha
scritto sul mondo della Terra di Mezzo PRIMA ancora di scrivere e
pubblicare Il
Signore degli Anelli.
Mappe, poesie, storie, dialoghi, disegni, Tolkien aveva già ben
chiaro quel mondo anni prima di scrivere il suo lavoro più famoso.
Questo in sostanza racchiude il
concetto di scrittore architetto. Una persona che pensa e pianifica
ancor prima di scrivere realmente la sua storia.
IL GIARDINIERE
Il giardiniere è un tipo di scrittore
fondamentalmente diverso dall’architetto.
Il giardiniere sperimenta e prova
cose nuove mentre sta scrivendo la sua storia.
A volte, non sa bene dove sta
parando, ma comunque continua a scrivere per scoprirlo.
Per lui/lei la scrittura è un
processo di ‘discovery’, ovvero scopre mentre scrive.
Il mondo che sta creando è
perlopiù misterioso anche per lui/lei, ma questo non lo/a spaventa.
Sa che questa scoperta è parte del
processo.
Certo, anche lui/lei può avere scritto
degli appunti o sapere parti della storia prima di scriverla, ma in
generale
non ha un’idea precisa di
tutto quello che accadrà e di come accadrà.
Il giardiniere è insomma uno
sperimentatore che aggiusta e adatta mentre scrive.
Ogni volta che legge la sua storia è
molto probabile che cambi (anche pesantemente) personaggi, momenti,
descrizioni e avvenimenti.
Ogni rilettura può cambiare
radicalmente il suo libro perché il suo libro è plastico, si
modella facilmente.
La sua storia è un’avventura in
divenire che spesso lo/a sorprende.
LA MIA ESPERIENZA
PERSONALE
Ad un certo punto dell’intervista
George Martin confessa come
secondo lui nessuno scrittore è soltanto un architetto o soltanto un
giardiniere.
Ogni scrittore ha in sé sia una che
l’altra componente ‘dosata’ in modi diversi.
Io personalmente mi ritengo più un
giardiniere.
La mia serie di fantascienza
Onniologo
è stato un lavoro in costante
divenire.
Quando ho scritto e pubblicato il primo
libro,
Onniologo, avevo solo poche
certezze su come sarebbe andata a finire la storia.
Questo ha comportato sia pro che
contro.
Infatti in pratica, avevo una
maggiore libertà di azione perché non mi ero messo paletti, ma
d’altra parte mi sono trovato più volte a riscrivere parti
considerevoli della storia (o a togliere interi capitoli),
proprio perché non sapevo esattamente dove stavo andando a parare.
Questa è stata una mia scelta, e non
me ne pento affatto. Anzi. Ho imparato molte cose da questo processo.
È stata una palestra che mi ha costretto a riflettere sul modo in
cui scrivo.
Una volta completato Pelargonium,
il secondo libro della serie dell’Onniologo, mi sono trovato con le
idee più chiare su come volevo continuare la storia.
Avevo più personaggi a mia
disposizione, li conoscevo meglio, e in qualche modo sapevo dove
stavano andando. Non tutti, ma la maggior parte di loro.
Alla fine del terzo libro,
Dominio, sapevo molto
meglio come tutto si sarebbe concluso, ma è stato solo con la
stesura di Dodekatheon, il quarto e ultimo libro della serie,
che ho chiuso il cerchio in un modo che per me aveva davvero senso.
CHE TIPO DI SCRITTORE
SEI?
In definitiva, non esiste un solo modo
per pianificare una serie di libri.
Ogni autore ha il suo metodo, e questo
metodo potrebbe cambiare con il tempo.
Va bene lo stesso, è il tuo metodo! E
se per te funziona e ti permette di mettere la parola fine a quella
storia, il metodo funziona.
Good luck.
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