Ecco qui la mia classifica di alcune
celebrità che sono andate troppo oltre con le parole:
7. Christian Bale
Bale fece parlare di sé quando una sua
invettiva lanciata sul set di Terminator (tuttora facilmente
reperibile sul web) nel Luglio 2008 fece l’en plein su You Tube,
(in seguito, fu addirittura rilasciato un Remix della traccia). In
questa, in un'evidente esplosione da accumulo di stress, Bale
spadroneggia offendendo abbastanza pesantemente il direttore della
fotografia di Terminator Salvation in un violento sfogo emotivo. Bale
poi si scusò per l’accaduto ed il suo linguaggio scurrile in
un’intervista su una stazione radio Californiana,
Beh, che dire, anche il lavoro
dell’attore può essere stressante.
6. Mel Gibson
Durante un arresto per guida sotto
l’influenza, un ubriaco Gibson (nel mezzo di una lunga ciarla)
disse al poliziotto che stava effettuando l’arresto:
“Fott**i ebrei. Gli ebrei sono
responsabili per tutte le guerre finora avvenute. Sei ebreo?”
Gibson poi si scusò per il suo
comportamento, ottenebrato dai fumi dell’alcol.
5.Hulk Hogan
Nel periodo in cui sua figlia usciva
con un uomo di colore, Hogan fu sorpreso a fare questa osservazione:
“[…] Cioè, se proprio ma proprio
si dovesse sc*****e un neg*o, preferirei si sco***se un neg*one di
due metri con cento milioni in conto in banca! Sì, tipo uno
dell’NBA. Eh, vabbè dai, cosa ci vuoi fare… Siamo tutti un po'
razzisti.
Neg*o del c*zzo!”
Hogan venne poi licenziato dalla WWE
per questi suoi commenti.
4. Ice Cube
Il rapper Ice Cube (aka il Musulmano
che beve, fuma e mangia bacon) ha fatto parlare di sé più volte nel
corso della sua carriera, per aver apparentemente trasformato la sua
“lotta per i diritti degli afro-americani[a scopo di lucro]” in
un qualcosa di estremamente simile ad una discriminazione a priori
verso l’uomo bianco (cioè, solo nelle sue canzoni, ovviamente, mai
nei suoi film Hollywoodiani con contratti a sette zeri). Ma
l’episodio che vado a citare avvenne in realtà all’inizio della
sua carriera, con il rilascio del famoso dis No Vaseline (per chi non
lo sapesse, una canzone di disrispetto è una traccia musicale
che un ‘rapper’ registra per insultare o rispondere agli insulti
di un altro/i rapper), in cui Cube si riferisce al manager del suo
ex-gruppo (gli NWA), Jerry Heller, in questo modo:
[…] Questo è un caso di divide et
impera,
Perché hai lasciato un ebreo rompere
la mia band
e
Ho sentito che avete lo stesso conto in
banca
Stupido negro! Ma come caz*o pensi?
Liberati di quel diavolo facilmente
Mettendogli un proiettile tra le tempie
Perchè non puoi essere un NWA 4life,
Con un giudeo bianco che ti dice cosa
fare,
Ficcando lana negli occhi con le tue
trovate,
Mentre io ora devo recitare
Il Silenzio degli Agnelli (Innocenti)
Il rabbino di Los Angeles, in seguito,
criticò Cube per queste liriche, e quest’ultimo gli rispose con:
“E’ sbagliato che quel rabbino mi
chiami antisemita. Io rispetto gli ebrei, perché a differenza di noi
neg*i, loro sono uniti.”
3. Tupac Shakur
I sopraccitati ‘dis’, nel mondo hip
hop, hanno vari livelli di intensità e magnitudo. Si inizia con
l’offendere le qualità liriche di un avversario, si passa poi a
criticarne l’aspetto fisico, la moralità, la sua verosimile
ipocrisia, fino a poi passare da offese ‘cliché’ (rivolte,
tipicamente, alla madre) a critiche studiate per offendere nel
dettaglio un familiare dell’avversario. Esiste però anche una
linea che qualsiasi rapper con un minimo di, non dico bontà, ma
empatia e rispetto non dovrebbe mai superare.
Con il rilascio di Hit ‘em Up, un dis
indirizzato in primis al rivale Biggie Smalls, ma in realtà anche
alla ‘East Coast’ più in generale, Shakur—dopo una prima parte
di liriche abbondanti in insulti e bestemmie ai massimi livelli
consentiti da legge e buon senso, procedette a superare questi
ultimi, tirando in ballo l’anemia drepanoctica di Prodigy, uno dei
tanti bersagli del suo dis:
Oh, già, Mobb Deep, volete scherzare
con noi?
Voi piccoli nanerottoli figli di
put*ana,
Uno di voi neg*i non aveva anemia
[drepanoctica] o robe varie?
Stai facendo il mona con me, neg*o,
Fai il mona e ti bruschi un ictus, o un
infarto
Ti conviene andare indietro tutta
Prima che la situ si faccia brutta
Prodigy (co-fondatore di Mobb Depp,
considerati uno tra i migliori gruppi Hip Hop Americani della storia)
passò a miglior vita nel giugno del 2017, a soli 42 anni, per
complicazioni dovute alla sua lunga battaglia con la malattia.
2. Dr. Dre
Il motivo per cui non ho messo questo
individuo al primo posto è che, tecnicamente, le sue non sono state
parole, ma un gesto; ed anche se quest’ultimo parla più di un
libro intero, esso non rientra, tecnicamente, nei limiti di questa
lista.
Ma non potevo fare a meno di
aggiungerlo.
L’ex gansta-rapper, ora miliardario,
Dr. Dre, aggredì e lasciò in brutte condizioni la giornalista di
Fox Dee Barnes, nel Gennaio 1991. Barnes dichiarò che
“[I]niziò con il prendermi la testa
e sbattere questa e la parte destra del mio corpo ripetutamente
contro un muro vicino alle scale […]”
Le ‘scuse’ di Dre furono le
seguenti:
“Gente parla un sacco di caz*ate, ma
sai, quando qualcuno fotte me, io poi fotterò lui. L’ho fatto e
basta. [sic] C’è niente che puoi cambiare parlandone ora. Inoltre,
non è niente di grave—l’ho solo lanciata attraverso una porta.”
Dre è stato accusato da tutte le sue
ex-mogli e da più di una co-produttrice di violenza.
Famoso per essere stato in passato
membro e ballerino di un gruppo electro-pop molto ‘chic’, per poi
assumere improvvisamente atteggiamenti da gangster a seguito della
formazione degli NWA, pur non essendone mai stato uno nella vita
reale (sì perché Dre crebbe in una famiglia benestante—che scappò
da Compton proprio per via della diffusa criminalità—non andò mai
in carcere, e non subì nemmeno una denuncia); Dre sentiva forse il
bisogno di affermare la sua ‘machezza’ e potenziale criminale con
queste azioni A parer mio, tuttavia, picchiare le donne non è un
gesto che ci rende più uomini; al massimo, è l’esatto opposto.
1. Mark Wahlberg
La co-star di Mel Gibson in Daddy’s
Home 2 ha in realtà molti più scheletri nell’armadio del fittizio
padre nella commedia natalizia, e la magnitudo delle sue ‘gesta’
sormonta di gran lunga quella dell’invettiva alcolica di Mel.
- Nel 1986, Wahlberg ed acluni suoi amici furono denunciati per aver lanciato pietre ad un gruppo di ragazzini di colore, canticchiando “Ammazza il neg*o! Ammazza il neg*o!” Il giorno dopo, Wahlberg e la sua gang seguirono un gruppo di alunni durante una gita sulla spiaggia, li colpirono con dei sassi, ed urlarono loro frasi razziste. Un’azione civile fu messa in atto, ed il caso fu chiuso entro la fine del mese successivo.
- Nell’Aprile del 1988, Wahlberg (da solo, questa volta) assalì un uomo di origine Vietnamita nel bel mezzo della strada, chiamandolo “Fottuta mer*a Vietnamese”, e facendogli poi perdere i sensi per mezzo di un grosso stecco di legno. Poche ore dopo, Wahlberg attaccò un secondo Vietnamita, colpendolo in questa occasione nell’occhio, con un cazzotto. I poliziotti che si recarono sulla scena per arrestare Wahlberg notarono il suo linguaggio ricco di epiteti razzisti. Quando gli agenti riportarono Wahlberg sulla scena della prima aggressione, al fine di farlo identificare, Wahlberg disse loro:
“Non c’è bisogno di lasciare che
mi identifichi, ve lo dico io ora: quello è il figlio di put*ana la
cui testa ho spaccato!”
Stando alle dichiarazioni di Wahlberg,
egli avrebbe strappato l’occhio della sua seconda vittima, ma
questa, in seguito, dichiarò di aver perso l’occhio in Vietnam.
Wahlberg fu accusato di tentato omicidio, e condannato a due anni di
reclusione, anche se alla fine uscì dopo appena 45 giorni.
- Nel 1992 (quando la fama era già arrivata, quindi; ovvero dopo il suo multi-platino Music for the People—per chi non lo sapesse, Wahlberg raggiunse la fama come rapper, inizialmente, e solo dopo passò al cinema), Wahlberg, senza alcun motivo, tirò un cazzotto ad un vicino, fratturando la mandibola di quest’ultimo.
- Dopo aver chiesto pubblicamente scusa, nel 2014, Wahlberg chiese il perdono per le sue condanne, suscitando aspre critiche. Uno dei ora cresciuti ragazzini di colore si oppose pubblicamente, dichiarando che “Un razzista rimarrà sempre un razzista.”
Nel 2016, Wahlberg si scusò per aver
cercato di ottenere il perdono, e la sua petizione fu rimossa.
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