Li evito come la peste.
Quando ho cominciato a scrivere, ho
dato per scontato che scrivere fosse una cosa SERIA e DIFFICILE e che
mi ci sarebbero voluti ANNI per mettere qualcosa di decente sulla
carta.
Sfortunatamente, nessuno scrittore
esordiente la pensa così.
Tra gli scrittori non-professionisti
regna sovrana l'idea che scrivere sia SPONTANEITA'. I
non-professionisti credono TUTTI che sia SOLO una questione di ANIMA,
di 'investigare se stessi' e altre scemenze simili.
Non c'è rispetto per il mestiere.
Non c'è alcuna professionalità.
Gli esordienti non hanno la minima idea
della
differenza abissale
tra
le idee nella loro testa
e
quello che invece mettono
VERAMENTE sulla carta.
E non ce l'hanno perché per diventare
bravi bisogna prima ammettere di non esserlo, cosa che per qualche
insano motivo a me venne spontanea quando cominciai a scrivere da
ragazzino. O forse SOLO perché ero un ragazzino, se consideriamo che
non ho MAI conosciuto uno scrittore che non si considerasse ALMENO
alla pari di Stephen King.
Non ho mai conosciuto un solo
scrittore che non si ritenesse alla pari ALMENO di scrittori
leggendari
(ma secondo lui 'normalissimi')
come King, Brown o la Rowling.
E dal 'livello BASE di King' ambivano
ad arrivare ALMENO al 'livello Manzoni, Leopardi, eccetera'.
Ma vi rendete conto del DELIRIO
assoluto di pensare cose del genere?
Durante il mio master in editoria,
per tre mesi ho letto manoscritti per valutarli per una casa
editrice: 95 su 100 erano imbarazzanti per i loro stessi autori. Il
95 per cento erano storie raccontate da chi di storytelling non sa
assolutamente nulla, e considera 'lavorare' alla sua scrittura una
perdita di tempo di fronte alla genialità delle sue idee, alle sue
perle di saggezza, alla sua vita unica e incredibile che 'ha vissuto
solo lui in tutto il mondo'. Il 95 per centro erano scrittori con una
penna assolutamente vergognosa.
E quando leggi le autopubblicazioni è
la stessa, IDENTICA cosa.
Il discorso che autopubblicare
'è meglio' perché 'prendi il
70% sulle vendite invece del 10%'
è una fesseria: il 70% di 0 è
sempre 0.
Amazon sta lucrando sul fatto che chi
scrive NON SA NULLA del MESTIERE dell'editore, e campa su varie
vostre ignoranze di base:
1) pensare che manoscritto e libro
siano la stessa cosa
2) pensare che pubblicare e vendere
siano la stessa cosa (se pubblico, qualcuno mi comprerà ->
niente di più falso)
3) non rendersi conto che pubblicare
significa cercare di rubare il mercato a mondadori, einaudi,
eccetera. Non rendersi conto che la competizione è mostruosa, e che
si tratta di una competizione in un mestiere di cui non sapete
assolutamente nulla.
E' come un pilota da corsa che si alza
una mattina e dice: "Adesso mi costruisco un macchina da
solo, in garage, con mezzi di fortuna, e poi chiedo alla FIA di
entrare in formula uno. Tutto da solo! E che ci vuole a galvanizzare
quattro gomme e assemblare un motore, e poi pilotare meglio dei
migliori del mondo?! Ce la può fare chiunque"
E qui si capisce anche il motivo per il
quale questi signori scrivono male: perché non hanno buon senso.
Pensano che le case editrici siano tipografie. Ma uno che non sa
nemmeno una cosa del genere come può costruire un mondo intero nella
sua testa, e farlo passare per credibile alla MAGGIOR parte dei
lettori?
Il 99% delle autopubblicazioni
merita di non essere pubblicato da una VERA casa editrice perché è
un cattivo libro scritto da un pessimo scrittore. Il suo libro offre
'contenuti' noiosi, privi di ispirazione e scritti in uno stile
pessimo,
e lui non se ne rende nemmeno conto.
E io, dal canto mio, non ho alcuna
voglia di perdere tempo a cercare quel famoso 1% che scrive
decentemente, o addirittura bene tra le autopubblicazioni.
E perché mai dovrei farlo?
Ci sono già le case editrici che li
cercano per me.
E' un dei tanti lavori di cui non siete
nemmeno a conoscenza.
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