Se guardi la superficie di un vinile
con la lente d'ingrandimento noterai che è piena di microsolchi. In
realtà è un unico solco a spirale. Facendo girare il disco su un
giradischi e appoggiando l'apposita puntina poco all'interno del
bordo del disco, questa si inserisce nel solco e lo segue per tutta
la sua lunghezza avvicinandosi a poco a poco al centro fino ad
arrivare alla fine del solco.
Ora andiamo al suono.
Questo che segue è il forte
ingrandimento di una piccola porzione di microsolco con la puntina
appoggiata.
Si nota che il solco non è liscio ma
contiene variazioni sia sui lati che sul fondo, in modo microscopico
replica le vibrazioni sonore che deve riprodurre.
La puntina appoggiata quindi vibra
seguendo le variazioni del solco.
Nella prossima foto, un giradischi. Si
nota il braccio che alla sua estremità ha la testina appoggiata sul
disco.
Nella prossima foto una testina di
giradischi completa di puntina
La puntina è visibile ingrandendo la
foto.
La testina nella quale è inserita la
puntina ha il compito di trasformare le vibrazioni della puntina in
variazioni elettriche che, inviate al preamplificatore mediante
sottili fili elettrici, vengono amplificate e inviate agli
altoparlanti.
La funzione della testina è del tutto
uguale a quella di un microfono che trasforma le vibrazioni di una
membrana in variazioni elettriche.
Quando la puntina incontra un elemento
estraneo, anche microscopico, subisce una deviazione, rispetto alle
vibrazioni del solco, che si trasforma in un rumore estraneo
riprodotto dagli altoparlanti.
Infatti prima di riprodurre un vinile
sul giradischi è necessario pulirlo molto delicatamente soprattutto
per eliminare i granelli di polvere. Per la pulizia si usano apposite
spazzole dai peli cortissimi simili a velluto.
I vinili sono molto delicati. Il
materiale con cui sono fatti è il PVC (cloruro di polivinile, da cui
il nome). Per questo motivo bisogna fare attenzione a non graffiarli.
Un graffio infatti attraversa trasversalmente il solco deformandolo e
a ogni giro si sente un caratteristico "tack" riprodotto
dagli altoparlanti. Se il graffio è profondo la puntina può subire
addirittura un salto in un altro punto del disco.
P. S.
Il CD Audio, cioè il CD masterizzato
come CDA e non come "dati", ha al posto dei solchi del
vinile una sequenza digitale di zero e uno (0 e 1) che ricalcano le
variazioni dei solchi. Anche nel CDA la sequenza segue una spirale
che però parte dal centro. Le variazioni 0 e 1 vengono lette dalla
testina laser del lettore e trasformate in suono.
Questa caratteristica è da tenere in
considerazione quando si acquista un CD vergine da masterizzare come
"CD Audio".
Sulla confezione del CD e sul CD stesso
è riportata la sua capacità in due formati:
MB, che si riferisce alla quantità di
dati registrabili.
Minuti, che si riferisce a quanti
minuti di audio è possibile registrare.
Sul CDA l'audio viene registrato in
modo sequenziale a spirale. Quindi la sua capienza non va misurata in
MB ma in minuti.
Quando invece si masterizza musica in
formato diverso da CDA, per esempio in MP3, allora la registrazione
non avviene in maniera sequenziale ma in formato "dati" e
la capacità si misura in MB.
Per questo motivo i CDA non possono
essere copiati su un PC se non effettuando una conversione in formato
"dati", ad esempio da CDA a MP3.
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