Ecco un interessante aneddoto dietro le quinte di My Three Sons e di Fred MacMurray, che mette in luce una delle situazioni più singolari della storia della televisione. MacMurray, come hai menzionato, era già una star del cinema negli anni '30 e '40, ma dopo un periodo di declino, nel 1960 si trovò a fronteggiare una carriera incerta. Accettare il ruolo di protagonista in una serie TV, per lui, significava tornare a lavorare a tempo pieno, ma con un'impostazione decisamente nuova.

La richiesta di MacMurray di limitare il suo impegno sul set a soli 65 giorni di lavoro all'anno sembrò quasi una follia, ma fu accolta dai produttori, che si trovarono costretti a organizzare l'intera stagione intorno a questa richiesta. Questa situazione portò a soluzioni molto creative e insolite. Gli sceneggiatori dovevano essere estremamente preparati in anticipo, e quando le sceneggiature non erano pronte, si trovavano a dover improvvisare scene di reazione o di dialoghi generici, che venivano adattati in modo da essere inseriti nelle puntate.

Un'altra curiosità interessante riguarda la gestione dei capelli degli altri attori. La serie doveva garantire una continuità visiva, ma con MacMurray che girava le sue scene in blocchi e con lunghe pause tra una ripresa e l'altra, gli altri membri del cast dovevano farsi tagliare i capelli regolarmente per evitare incongruenze. Questo tipo di gestione del set e della produzione è oggi impensabile, ma dimostra quanto sia stato singolare il progetto.

Nonostante queste difficoltà logistiche, la serie ebbe un grande successo e rimase in onda per ben 12 stagioni, un risultato straordinario, considerando le circostanze particolari legate alla produzione. Questo aneddoto racconta non solo della determinazione di MacMurray, ma anche dell'adattabilità del mondo della televisione in un'epoca in cui la serialità stava prendendo piede come formato narrativo.