Ok, ci sono tre cose che stanno succedendo qui:

  1. È difficile essere pubblicati professionalmente. Non è difficile autopubblicarsi. Molti libri sono autoprodotti e molti di questi sono davvero una schifezza.

  2. Gli editori non hanno il compito di produrre qualità. Hanno il compito di fare soldi. Non chiedono: "È un libro di alta qualità?" Chiedono: "Possiamo vendere questo libro?"

  3. "Spudoratamente spazzatura" è soggettivo. Chiamerei 50 sfumature di grigio e 12 regole per la vita palesemente spazzatura. Altri potrebbero non essere d'accordo.


Quando pensi ai wrestler professionisti, di solito pensi a uomini molto machi e muscolosi, giusto? Il loro abbigliamento, sebbene a volte appariscente, sarebbe sembra principalmente progettato per la "massima freschezza e mascolinità". Beh, ripensaci. Ti presento Adrian Street.



Adrian Street era un ragazzo gallese, figlio e nipote di minatori di carbone. Suo padre gli aveva sempre detto che non sarebbe mai arrivato da nessuna parte. Scappò di casa da adolescente, andando a Londra per diventare un pugile. Cavandosela abbastanza bene per un po', Street si trasferì presto al wrestling, poiché c'erano più soldi in ballo. Era un fan di "Nature Boy" Buddy Rogers, un wrestler americano che si era tinto i capelli di biondo platino e che era piuttosto sgargiante.


Ma il pubblico britannico dell'epoca, all'inizio degli anni Sessanta, non lo "capì". Doveva essere figo, virile, ma pensavano solo che fosse "una fighetta", dicendo scherzosamente cose come "dacci un bacio, amore!" e schernendo il povero Adrian Street. Per nulla scoraggiato, si rifiutò di lasciar andare i suoi riccioli, e invece andò un po' oltre... tornando a casa da sua moglie quella sera, disse: "Ti dispiace se prendo in prestito il tuo trucco?"

Si reinventò come drag queen del wrestling. Braccia come cavi d'acciaio, muscoli che si increspavano sotto i suoi abiti appariscenti e sopra le righe. Ad un certo punto il musicista Marc Bolan lo vide… e nacque un nuovo genere! Glam rock! Il figlio di un minatore gallese, che indossava rossetto e abiti glamour sul ring, ha contribuito a inventare un genere musicale. Anche personaggi come David Bowie amavano quell'uomo. E una volta a quanto pare ha picchiato Jimmy Savile, che sapeva essere un pedofilo ma "nessuno faceva nulla nonostante si vantasse sempre di quelle ragazzine". Quindi, in un incontro avrebbe dovuto "arrendersi", permettendo a Savile di vincere... Adrian Street, invece, massacrò il lascivo DJ.


La prima foto nella mia risposta è Adrian Street che torna nella stessa piccola città in cui è cresciuto. Andò direttamente alle miniere e mise in fila alcuni minatori di carbone per una foto. Era il suo ultimo "fanculo" per tutti gli haters e i dubbiosi - ce l'aveva fatta, finalmente, e non aveva rimpianti.

Cos'è che la gente pensa sia una cosa nuova, ma in realtà non la è? Giocare con gli stereotipi di genere. I ruoli di rottura. Scuotere vecchi schemi. Non è affatto una "cosa nuova". È in circolazione da quasi sessant'anni nell'intrattenimento popolare. E alcuni degli uomini che lavorano a maglia, indossano pantaloni attillati e si truccano... sono virili e persino eterosessuali come chiunque altro. Pensi che essere un "ragazzo tenero" sia radicale in qualche modo? Ripensaci: molto tempo fa, uomini duri come Adrian Street lo facevano meglio.


Da giovane Brando studiò recitazione con la famosa attrice teatrale Stella Adler. Aveva 20 anni, era uno studente avido e apprese ben presto il metodo Stanislavski che incoraggiava i futuri attori ad esplorare la propria interiorità (oltre alla propria esteriorità) per realizzare appieno il personaggio da interpretare. Brando mostrò fin da subito una grande consapevolezza e senso di realismo. Durante una delle lezioni, Adler chiese alla classe di comportarsi come galline mentre una bomba atomica stava per cadere su di loro. La maggior parte degli studenti mostrò comportamenti di panico, chiocciò rumorosamente, fuggì senza avere un punto preciso. Brando, con la massima calma, s'accucciò e finse di deporre un uovo. Adler notò il comportamento, s'avvicinò e gli chiese cosa diavolo stesse facendo. Brando, fissandola, rispose:

"Sono una gallina, che ne so io delle bombe!"




 Guardando le trasmissioni televisive, avrete sicuramente notato che i premi consegnati ai giocatori

sono indicati in euro, ma viene sempre specificato che il premio è “in gettoni d’oro”, perché? Perché una legge degli anni 50 sottolinea che ogni gioco in cui si paga per iscriversi (come le trasmissioni in TV) e in cui si vincono soldi, viene considerato gioco d'azzardo. Per aggirare questa legge allora non si fanno vincere soldi ma oggetti che hanno un valore, dunque l'oro.



Ma c'è una bella fregatura. Prima di tutto con la vincita in oro bisogna pagare le imposte obbligatorie (IRPEF e IVA) e successivamente avviene un'altra svalutazione da parte dell'ente che si occupa della conversione dell'oro in denaro, dunque il valore effettivo in denaro alla fine di abbassa di circa il 40%.


Perché una ragazza alla "non sono come le altre ragazze" finisce quasi invariabilmente per essere ritratta come un ragazzo con le tette. Il che implica piuttosto che c'è qualcosa di sbagliato nell'essere una ragazza, e che per essere "degna" di attenzione narrativa deve spogliarsi della femminilità.

Contrasta questo con la rappresentazione di Wonder Woman di Gal Gadot. Era forte, capace e tosta. Era anche femminile. Non doveva essere l'ennesima copia del soldato Vasquez.

Da notare che Vasquez era nuova, fresca e innovativa perché prima di Vasquez le eroine iper-maschili non erano davvero qualcosa che si vedeva in giro. Tra una pletora di opzioni, Vasquez era interessante per la sua varietà e aveva ancora una propria personalità. Ma ora così tante eroine femminili sono solo Vasquez sotto steroidi ed è diventato noioso.

Infine, non è poi così realistico. Una ragazza non deve necessariamente scegliere tra l'essere tosta e femminile. Può essere entrambe le cose.




A parte La ballata dell'amore cieco, La guerra di Piero e Il pescatore di De Andrè vorrei segnalarne una che sembra la classica canzone d'amore ma nasconde ben altro: La donna cannone di De Gregori.



Parla di un artista circense, la donna cannone del titolo, che si innamora di un uomo estraneo al mondo del circo. Il loro amore é ostacolato da tutti, com'era consuetudine allora e la donna cannone sceglie di suicidarsi perché non riesce a stare senza il suo amato. Le frasi: Ma voleremo in Cielo in carne ed ossa. Non torneremo piú. - E senza fame e senza sete, e senza ali e senza rete voleremo via ma soprattutto le frasi finali: Cosí la donna cannone nell'enorme mistero volò. Tutta sola verso un cielo nero nero si incamminò fanno capire molto bene le intenzioni della protagonista. A livello di canzoni straniere ci sono un paio di canzoni dei Police e di David Bowie orecchiabili ma davvero inquietanti. La canzone: Don't stand so close to me (stai lontana da me) parla di quando Sting era un maestro di scuola ed era sempre tentato dalle sue allieve. Anche il video della canzone ripete lo stesso tema molto chiaramente. La canzone: Every breath you take (ogni respiro che fai) sembra alludere ad un ragazzo che pensa alla sua fidanzata, in realtà parla di uno stalker che spia in modo ossessivo una donna, la quale é ignara di tutto. La canzone di David Bowie: China girl sembra parli di un uomo innamorato di una ragazza cinese, in realtà si riferisce alla sua dose quotidiana di cocaina chiamata proprio china girl in ambito musicale.


 

I motivi principali sono tre:

  1. la maggior parte delle serie tv sono concept, non storie. Sono formule ("Dylan dog è un investigatore dell'occulto e investiga vari casi") e nella prima stagione si tende a mettere tutto il meglio a disposizione per una semplice ragione: pochissime serie tv hanno successo sufficiente a giustificare le spese di una seconda stagione. E siccome gli scrittori sanno perfettamente che il 90% delle volte non ci sarà mai alcun seguito… Tali scrittori, durante la stesura della prima stagione, non solo usano tutto il meglio a disposizione, ma non si pongono nemmeno il problema di lasciare qualcosa per la seconda.

  2. Molte serie tv dovevano essere in origine una miniserie (una storia auto-concusiva), e quindi gli autori le hanno dato un finale 'vero', definitivo, un finale da cui difficilmente si traggono altre storie. Questo scenario è ovviamente anche peggiore del primo. Un esempio cinematografico lampante è EXTRACTION. Il film doveva essere solo una copia più realistica di John Wick, e morta lì. Gli scrittori pensarono di ammazzare il protagonista per fare il film più 'serioso'. Poi però ebbe troppo successo, e dall'alto arrivò l'ordine di scrivere il secondo fim. "Okay, allora facciamo finta che il protagonista non sia mai morto nel primo film"

  3. Alcune serie hanno letteralmente 'troppo' successo. Quando una serie passa da 'successo' a 'successo mondiale senza precedenti' (Vedi Walking Dead, oppure il Trono di Spade)… Il pubblico cambia. Non è più quello di prima. A quel punto i produttori chiedono agli scrittori di adeguare la storia al nuovo pubblico, ma tale storia non era nata in quella maniera. A quel punto alcuni scrittori riescono comunque a fare un ottimo lavoro, altri fanno quello che possono in base a ciò che viene chiesto loro… Ma a volte i produttori vogliono semplicemente la luna. E il risultato è nettamente inferiore alle stagioni precedenti.



I Dire Straits sono portavoci di uno stile inconfondibile, semplice, pulito, ma al tempo stesso incorniciato da un'aura poetica evergreen. Per questo, dopo il brillante successo di metà anni Ottanta e la collezione di brani da heavy rotation ci chiediamo perché l'iconica band britannica di Deptford abbia incontrato il suo tramonto. Tuttavia, già sul finire degli Eighties erano affiorate le prime avvisaglie di interessi da solista, soprattutto da parte del carismatico frontman e chitarrista Mark Knopfler.

A lui si deve la fondazione del gruppo, accanto al fratello David che, alla fine degli anni Settanta condivideva l'appartamento con il bassista e studente di sociologia, John Illsey. Aggiungiamo a loro tre un pirotecnico batterista, Pick Whiters e il pacchetto rock è pronto. Ancor di più con un nome unico nel suo genere, Dire Straits, letteralmente tremende avversità, in relazione alle condizioni di ristrettezza economica in cui galleggiavano i musicisti in quel periodo. Tuttavia a volte basta una canzone, o meglio una collezione di brillanti demo, per lanciare una band.

La moneta fortunata dei Dire Straits fu quindi Sultans Of Swing, poi convolata nel loro album di debutto, DIRE STRAITS. Una prima perla per tratteggiare il sound fusion, mescolato su rock, blues, jazz e folk che dipingerà l'intera carriera discografica della band. E non poteva esserci un debutto migliore dato che Knopfler e compagni furono subito ingaggiati come band di supporto dei già celebri Talking Heads. Le loro sonorità calde e avvolgenti, plasmate sulla Stratocaster di Knopfler, erano una novità per lo scenario di fine anni Settanta, dove già spuntavano i primi punker e disco dancer.

Di conseguenza il loro approccio inedito cavalcò una buona stella, sedimentandosi in un secondo album, COMMUNIQUÉ, seguito da un esplosivo tour mondiale del 1979. In 51 concerti spalmati su 38 giorni, gli inglesini dal carisma vincente conquistarono anche l'attenzione di Bob Dylan, presente alla tappa di Los Angeles, che offrì loro una collaborazione su Slow Train Coming. Anche le televisioni guardarono famelicamente al gruppo, mentre all'orizzonte si stagliava il terzo album, MAKING MOVIES (1980), casa di un loro successo immortale: Romeo And Juliet.

Con questa perla romantica, accompagnata dal ritratto inedito di un amore non corrisposto, contrariamente all'opera di Shakespeare, il gruppo era già in orbita. Per questo gli altri tre album seguenti scrissero la parentesi d'oro dei Dire Straits, con il culmine di BROTHERS IN ARMS (1985), un prodotto di lascito ereditario, trainato da mine in musica come Money For Nothing e Walk Of Life. Tuttavia questi sono anche gli anni in cui ciascun musicista incominciò a guardarsi intorno, alla ricerca di nuovi stimoli.

Arriviamo così alla fatidica domanda: perché i Dire Straits si sono sciolti? Si trattò sicuramente di una scelta diplomatica, condotta da Knopfler che, con l'indimenticabile fascetta in testa e la sua chitarra, abbracciò nuove occasioni. E non di poco spessore, dato che lo richiesero Van Morrison, Bob Dylan e Phil Everly. Si unì poi l'esperienza da colonne sonore su svariate pellicole, tra cui Last Exit To Brooklyn del regista tedesco Uli Edel. Siamo nel 1989 e in quell'anno anche Illsey pubblicò il suo primo album solista: NEVER TOLD A SOUL.

Vi collaborò lo stesso Knopfler, basandosi su un'amicizia duratura e senza rancore per le scelte future. Così, quando uscì GOLDEN OF HEART(1996) del nostro chitarrista, i Dire Straits si erano già sciolti un anno prima, nel 1995. Niente escalation rabbiose o guerre fratricide, ma solo la comune esigenza di brillare sotto altre luci, dopo un percorso ventennale insieme ormai trasmutato sotto l'alternarsi di diversi musicisti in formazione. Nel 2018, poi, il gruppo è entrato di diritto nella Rock And Roll Hall Fame, anche se Markus non ha partecipato alla cerimonia.


 


Queste spesse suole a piattaforma appartenevano a Humphrey Bogart.

Ingrid Bergmann era tre centimetri più alta di lui.

Allora fu una cosa impossibile.


A seconda del periodo storico ci sono i cliché relativi a quello e sono tutti fastidiosi, specie per uno storico. Non si scappa.

Raggruppandoli per macroperiodi mi limito a citare i più famosi e discutibili.


ANTICA ROMA

Tempio di depravazione e corruzione continua.
Sembra essere sempre estate visto che l'uva abbonda sulle tavole di imperatori e senatori e la gente gira seminuda.



Le statue sono tutte bianche mentre in realtà erano colorate, con parti in rilievo.

Ad allietare le cene luculliane dei Romani ci sono sempre le solite ballerine perizomate tigrate: si vede che gli appalti duravano secoli!


I soldati sono sempre in armatura, con tanto di elmo a scopetta incluso.

A proposito di armature: che il film sia ambientato ai tempi di Romolo, o Romolo Augustolo, il tipo di corazza sarà sempre la segmentata, tipica anche dei legionari di Asterix.



Onnipresenti poi le staffe!


FILM SU GESU' O SUI PRIMI CRISTIANI

Ambientazione tipica araba mediorientale (di oggi), quando la moda semmai era ellenistica.



Grande abbondanza di agavi, cactus e fichidindia (che verranno importarti solo dopo la scoperta delle Americhe)


I Romani sono poi rappresentati come dei nazisti: cattivissimi e senza pietà



La presenza dei cristiani in molti film (come "La Tunica") è molto sovrastimata rispetto alla realtà.
Nei primi anni dopo la morte di Gesù erano si è no una cinquantina di persone, perdipiù quasi tutte nelle sole Galilea e Giudea.

Ma quello che tutti i registi non hanno mai capito (e indagato) è la complessità dei rapporti fra le tre autorità politiche esistenti al momento della condanna di Cristo.
Erode Antipa, Ponzio Pilato e Caifa (e il Sinedrio) ricoprivano tre ruoli diversi e, per quanto possibile, non si sovrapponevano nelle relative giurisdizioni.

Particolari anche i cliché sulle altre nazionalità: gli ebrei sembrano tutti fondamentalisti religiosi e i greci tutti filosofi.


MEDIOEVO

Anche qua tutti gli uomini sono in armatura e ci fanno anche sesso! (come in Excalibur di Boorman)



Come nei film su Romani, nella maggior parte le armature sono addirittura rinascimentali anche quando si tratta dell'Alto Medioevo. Idem per i castelli, che imitano quasi sempre quelli romantici di re Ludwig.


Le mode sono completamente sballate e seguono più quelle del periodo in cui viene girato il film che corrispondere alla realtà.

Ad esempio nella Prima Stagione dei Medici quasi tutti i personaggi sfoggiano barbe e baffi quando invece la moda al contrario imponeva la rasatura



Ovviamente non possono mancare falsità belle e buone come jus primae noctis, cinture di castità, strade sporche, mendicanti puzzolenti ecc.

E, in ogni film che si rispetti sul Medioevo, deve esserci il suo bel rogo di streghe



FILM SECONDA GUERRA MONDIALE (E SUCCESSIVI)

Dato che la maggior parte di questi film è prodotto da americani, è evidente che il loro ruolo nel conflitto è oltremodo esagerato, mentre quasi del tutto assenti sono i suoi alleati: Regno Unito e, soprattutto, Unione Sovietica.

I tedeschi sono tutti, dal Feldmaresciallo all'ultimo dei camerieri, cattivi, cinici, sadici, brutti e vigliacchi.
Gli americani tutti belli, biondi, alti ed eroi.



Basta un americano male armato a far scappare a gambe levate decine di tedeschi su carri armati.

Gli americani elaborano sempre dei piani complicatissimi che nessun tedesco è in grado di scoprire e, ovviamente, riescono tutti.
I giapponesi sono ancora più cattivi e vigliacchi dei tedeschi, oltre a essere pazzi suicidi.

Con la Guerra Fredda (e film relativi) i sovietici, vetcong e cinesi prendono tutti i difetti dei tedeschi e perdipiù sono stupidi.


Gli italiani non parliamone! Nei pochi film dove compaiono gli stereotipi abbondano: tutti pizza, baffi e mandolino.
Come nemici sono ridicoli, visto che basta che arriva da loro una bella ragazza e perdono tutti la testa.



FILM WESTERN, Guerra di Secessione e Guerre Indiane

Nella stragrande maggioranza dei film sulla Guerra di Secessione, i nordisti sono tutti buoni, leali ed eroi. I sudisti tutti delle carogne schiaviste



Idem per i film sugli indiani. Fino a Soldato Blu i pellerossa erano dipinti come selvaggi che scalpavano i bianchi, conoscevano solo l'infinito dei verbi e avevano usanze orribili.

Inoltre tutti i nativi erano uguali: vivevano tutti in tende e vestivano tutti allo stesso modo.



Poi vennero film nei quali gli indiani vennero completamente stravolti in chiave opposta.
Adesso sono tutti buoni e pacifici, quasi dei figli dei fiori ante litteram.

Se volete sorridere e trovare altri cliché consiglio la lettura di questi due interessantissimi libri.

Il primo è opera del prof. Sergio Bertelli e tratta tutti i periodi storici



Il secondo è dedicato esclusivamente ai film di ambientazione romana




 

 

Quali artisti bisognerebbe conoscere perché sono eccezionali?



John Singer Sargent.

Fu un artista americano, considerato il principale ritrattista della sua generazione.

Guarda il velluto.

Le sue opere commissionate erano coerenti con la grande maniera della ritrattistica.



Ma i suoi studi informali e i dipinti di paesaggio mostravano una familiarità con l'impressionismo.



Quelle che vedi sono alcune delle sue opere dal 1890 al 1911.


Secondo me sono molto moderne.

Ma mia affascina come fa vedere al struttura dei tessuti.

E anche come vedo i caratteri delle persone.



E come gioca con parti del dipinto quasi fotorealistico.

E altre parti che sono lasciate alla fantasia.


Io devo ammettere che lo sto conoscendo solo adesso.



Forse e' perche' gli artisti americani per tanto tempo non venivano considerati molto.



Guarda il tessuto e la pelliccia.


E il portamento. Posso immaginare come erano questre ragazze.


Qui vedo la costellazione psicologica di una famiglia. Da far paura.


Questo per me e' senza oarole. La trasparenza con pochissime linee.


Guarda il legno.


Eccolo qui, l'artista.


E qui la sua opera che mir resta di piu' in mente.

Non mi meraviglio che i ricchi e famosi volevano farsi fare il ritatto da lui.


Paradossalmente, Stephen fin da piccolo ha sempre avuto paura di moltissime cose. Da bambino era terrorizzato dagli spazi stretti, dal buio, da alcuni animali e tanto altro.

Quindi si dice che, per liberarsi da queste paure, abbia cominciato a mettere nero su bianco quello che produceva la sua vivace fantasia.

Altra bizzarra curiosità: in un'intervista nel 1982 ha dichiarato che di notte dorme sempre con una luce accesa.



Se il grande Freddie Mercury, fosse un cantante dei nostri giorni non c'è ne sarebbe per nessuno.



Con una estensione vocale di quattro ottave, indicato come tenore (#) soprannominato da sé stesso "Melina", una delle sette meraviglie del rock, avrebbe sbaragliato qualsiasi concorrente odierno solamente con i suoi assoli.

Per non parlare delle sue performance Acapella o delle sue improvvisazioni con il pubblico in delirio.