Per musica afroamericana
(chiamata anche black music, e un tempo nota come race
music) si intende un termine generico usato per una varietà di
generi musicali derivanti o influenzati dalla cultura degli
afroamericani, dai generi Spiritual, Gospel, Blues, Jazz, Swing,
Rhythm and blues, Rock and roll fino al Soul, Funk, Rap, Reggae e
Dancehall, che per molto tempo sono stati una minoranza etnica
rispetto alla popolazione degli Stati Uniti.
Questi vennero originariamente portati
nel Nord America come schiavi nelle piantagioni di cotone, portando
con sé tipiche canzoni polifoniche da centinaia di gruppi etnici
dell'Africa occidentale e sub-Sahariana.
Negli Stati Uniti, le varie tradizioni
culturali si unirono con le influenze europee della polka, dei valzer
e della musica classica. In periodi successivi vi furono molte
innovazioni e cambiamenti e, nel XXI secolo, i generi afro-americani
sono divenuti tra i più importanti e più seguiti di tutta la scena
musicale.
L'influenza degli afroamericani nel
mainstream musicale americano inizia nel XIX secolo con l'avvento
degli spettacoli detti Blackface Minstrels, infarciti di stereotipi e
scene comiche, ed interpretati da attori bianchi con volti dipinti di
nero per rappresentare gli afroamericani. Si trattava di spettacoli
da un lato infarciti di razzismo, ma che furono capaci di svelare
agli americani, aspetti tipici della cultura popolare dei neri
d'America.
Il banjo diventò così strumento
popolare, ed i ritmi derivati dalla cultura africana furono
incorporati nelle canzoni di Stephen Foster ed altri musicisti
dell'epoca. Negli anni '30 del secolo, il Grande Risveglio (Great
Awakening) portò la nascita di un fondamentalismo, specialmente
tra gli afroamericani, che ripresero i canti degli schiavi una ampia
varietà di Spiritual ed in generale in vari aspetti della musica
sacra cristiana. Diverse di queste canzoni erano messaggi in codice
per sovvertire il potere padronale sugli schiavi, o segnalare la via
di fuga.
Nel periodo successivo alla guerra
civile americana, la diffusione di musica afroamericana continuò. I
Fisk Jubilee Singers iniziarono il loro primo tour nel 1871. Artisti
come Morris Hill e Jack Delaney contribuirono a rivoluzionare la
musica afroamericana del dopoguerra negli Stati Uniti centrali ed
orientali. Negli anni successivi, gli Hampton Students ed altre
Jubilee troops (gruppi di canto cristiano) sorsero ed
iniziarono a percorrere l'America in tour. La prima compagnia di
commedia musicale nera, Hyers Sisters Comic Opera Company, fu
organizzata nel 1876.
Alla fine del secolo, la musica
afroamericana era già una parte integrante di cultura americana
tradizionale. I performer di Ragtime come Scott Joplin diventarono
popolari ed alcuni presto furono associati alla rinascita di Harlem
ed ai primi attivisti per i diritti civili.
La parte iniziale del XX secolo vide un
aumento costante nella popolarità del Blues e del Jazz, due stili
tipici degli afroamericani. Così come gli sviluppi nel campo delle
arti visive, l'Harlem Renaissance dell'inizio di XX secolo, condusse
agli sviluppi nella musica.
Vi erano anche musicisti
latinoamericani e bianchi d'America dei generi blues e jazz, e già
all'epoca vi era una comunicazione interculturale tra le varie etnie
(bianchi, latinoamericani, afroamericani). La musica ebrea Klezmer,
ad esempio, ebbe notoriamente un'influenza sul jazz, mentre Jelly
Rolly Morton spiegò che una tinta latina era componente
necessaria per una buona musica. La musica afroamericana fu spesso
"rivista" pesantemente per il pubblico bianco, che non
avrebbe accettato prontamente musicisti neri, conducendo così a
generi musicali quali lo Swing e le conseguenze basate sul pop del
jazz.
Sul palco, i primi musical scritti e
prodotti dagli afroamericani a comparire a Broadway debuttarono nel
1898 con A Trip to Coontown di Robert Cole e Billy Johnson.
Nel 1901, la prima registrazione di musicisti neri di cui si abbia
conoscenza fu quella effettuata da Bert Williams e George Walker. La
prima opera scritta da un afroamericano fu rappresentata nel 1911:
Treemonisha di Scott Joplin. L'anno seguente, ci fu il primo
di una serie di concerti annuali di musica dell'orchestra sinfonica
nera a Carnegie Hall.
Per il ritorno del musical nero a
Broadway occorre aspettare il 1921 con Shuffle Along di Sissle
& Blake. Nel 1927, fu effettuato un concerto di musica nera a
Carnegie Hall comprendente jazz, spiritual e musica sinfonica della
W.C. Handy's Orchestra, ed altri cantanti del genere religioso. Il
primo musical cinematografico prodotto da una major con un cast
afroamericano fu Hallelujah di King Vidor nel 1929. La prima
sinfonia di un compositore nero effettuata da un'orchestra importante
fu Afro-American Symphony di William Grant Still con la New
York Philharmonic. Diversi esecutori afroamericani furono poi
invitati a partecipare ad opere come Porgy and Bess, ed a Four
Saints in Three Acts di Virgil Thompson. Inoltre Negro Folk
Symphony di William Dawson del 1934 diventò il secondo lavoro di
un compositore afroamericano a ricevere le attenzioni di
un'importante orchestra, con l'esecuzione da parte della Philadelphia
Orchestra.
Intorno agli anni quaranta le cover
delle canzoni afroamericane ebbero una grande diffusione e spesso
scalarono le classifiche, mentre i musicisti originali ebbero minor
successo. In quel periodo si coniò un termine in inglese per
indicare la musica afroamericana, Rhythm and blues, che in seguito
passò a designare un genere musicale ben preciso, molto melodico e
spesso fatto da gruppi che cantavano a cappella. Da questo stile
musicale derivò alla fine del decennio quello che sarebbe stato
chiamato Rock and roll, i cui esponenti principali sono stati Little
Richard e Ike Turner: quest'ultimo incise con i Kings of Rhythm
quella che è considerata la prima canzone Rock and roll nel 1951,
Rocket 88, sotto lo pseudonimo di Jackie Brenston & His Delta
Cats.
Durante il decennio seguente si diffuse
anche il Rockabilly di Bill Haley e Elvis Presley, una fusione di
Rock and roll e musica Country (nel gergo dell'inglese americano:
Hillbilly music), mentre artisti di colore come Chuck
Berry (inventore della scala pentatonica, quella su cui si basa
l'intera metrica rock) e Bo Diddley ebbero un successo senza
precedenti. In particolare Presley rappresentò uno spartiacque nella
musica americana e segnò l'inizio dell'accettazione di gusti
musicali che erano comuni tra il pubblico al di là delle barriere
etniche, essendo il primo bianco a fare generi musicali tipicamente
afroamericani. Negli anni cinquanta si vide anche la diffusione dello
stile Doo-wop, che fonde elementi del Rhythm and blues con, tra gli
altri, Spiritual, Gospel, Blues e Swing.
Alla fine di quel decennio ebbe grande
popolarità sia in America che in Inghilterra anche il blues di
inizio secolo. Sempre in quel periodo si sviluppò inoltre una forma
secolarizzata della musica Gospel con elementi propri del Rhythm and
blues chiamata musica Soul, i cui maggiori rappresentanti sono stati
Ben E. King, Sam Cooke e Otis Redding, come anche Diana Ross
(proveniente dalle Supremes), Aretha Franklin e Dionne Warwick. La
musica Soul rimase sempre popolare tra i neri, e quando lo fu anche
tra i bianchi essa rivoluzionò la musica afroamericana con canzoni
intelligenti e filosofiche, spesso di contenuto sociale ma anche
aventi tematiche d'amore: la canzone di Marvin Gaye What's Going on è
forse la canzone più rappresentativa di questo genere.
Negli anni sessanta si sviluppò anche
uno stile di Rock and roll che celebrava la balneazione estiva, il
Surf rock, i cui principali esponenti furono gruppi maschili come i
Beach Boys e i Trashmen, ma anche gruppi femminili (molti dei quali
di colore) come le Angels e le Shangri-Las, tutti provenienti dagli
Stati Uniti. Sempre nello stesso decennio in Inghilterra il British
blues divenne gradualmente un fenomeno di massa che ritornò negli
Stati Uniti con il fenomeno della British invasion, un gruppo di
musicisti dai vari generi musicali ma tutti riconducibili al o
derivanti dal Rock and roll, i più famosi dei quali furono i
Beatles, la cui Musica beat, dei quali loro sono stati i massimi
rappresentanti, mescolava il Rock and roll britannico al Doo-wop, al
Rhythm and blues, al Pop e allo Skiffle (fatto dai Quarrymen, ovvero
il nome dei Beatles negli anni cinquanta), consistente in un misto di
Folk, Blues, Jazz e Country.
Nella seconda metà del decennio si
affermò un altro genere musicale, sempre afroamericano: la musica
Funk, che accoglieva influenze sia dal Soul che dalla Musica
psichedelica e che ebbe tra i suoi massimi artefici cantanti di
colore come James Brown (proveniente dal gruppo dei Famous Flames),
George Clinton con i suoi gruppi (i Parliament, nati come gruppo
Doo-wop, e i Funkadelic) e Patti LaBelle (che proveniva dal gruppo
femminile delle Labelles). Uno stile molto in voga sempre nella
seconda metà degli anni sessanta, il Folk rock, era fatto da gruppi
per lo più statunitensi come i The Mamas & the Papas (tra i
pochi gruppi a resistere alla British invasion), i Byrds, i Turtles,
i Buffalo Springfield, e da solisti come Bob Dylan, Joan Baez e la
Cher degli inizi; così come un altro genere di fusione in voga nella
seconda metà del decennio era il Blues rock, fatto da gruppi per lo
più inglesi come i Rolling Stones, gli Yardbirds, gli Animals, i
Cream, i Fleetwood Mac (anglo-americani), da solisti inglesi come
Eric Clapton e da bluesmen afroamericani come B.B. King.
Gli anni settanta videro un generale
declino della popolarità dei gruppi musicali afroamericani. Album di
genere Soul continuarono a godere di un certo successo, mentre
musicisti come Smokey Robinson aiutavano lo stile a spostarsi su
sonorità più lente e rilassate dette Quiet Storm (dal nome di una
sua canzone intitolata Quiet Storm del 1976). Il Funk ebbe
un'evoluzione che seguì principalmente due strade: la prima era un
percorso tradizionale che riprendeva sonorità Pop e Soul tipico del
genere, portata avanti da gruppi come Sly & the Family Stone;
mentre la seconda tendeva a fonderlo con altri tipi di musica, come
la psichedelica, sviluppata da musicisti come i già citati George
Clinton con i suoi gruppi Parliament e Funkadelic,
promotori di quel sottogenere che verrà definito come P-Funk.
I musicisti neri giunsero generalmente
a successi limitati nell'ambito del grande pubblico, benché gli
afroamericani fossero stati il fulcro dell'invenzione di tipi di
musica come la Disco music ed alcuni artisti, come Gloria Gaynor e
Kool & the Gang, avessero un pubblico musicalmente eterogeneo. Il
pubblico bianco preferiva i gruppi Country rock, i cantautori e, in
alcune culture, generi come l'Heavy metal ed il Punk rock, anche se
vi erano rare eccezioni in entrambi i versanti.
Gli anni settanta videro inoltre
l'invenzione della musica Hip hop, in un primo momento in fase
underground: gli immigrati giamaicani come DJ Kool Herc e poeti come
Gil Scott-Heron sono spesso citati come i maggiori contributori del
giovane genere, nato dai block parties di Harlem, e presentatosi nel
tempo come un'ampia subcultura con elementi di ribellione e
progressismo, dai testi aventi temi sociali. Ai block parties,
i DJs selezionavano dischi di genere solitamente Funk, mentre gli MCs
introducevano le canzoni al pubblico danzante. Con il tempo, i DJ
iniziarono ad isolare e ripetere i Breaks contenenti percussioni,
grazie ai mixer audio e a due dischi diversi, producendo un costante
beat molto adatto al ballo, su cui gli MCs iniziarono ad improvvisare
elaborate introduzioni e, successivamente, intere liriche. Le prime
incisioni Hip hop coprono un arco di tempo che va dal 1979 al 1986,
chiamato dai musicologi Old school hip hop, e la prima canzone famosa
a scalare le classifiche fu proprio nel 1979 Rapper's Delight, dei
Sugarhill Gang; l'Hip hop uscì dalla sua città natale, New York,
per diffondersi in tutti gli Stati Uniti, e nel contempo
diversificarsi, lungo tutto il decennio grazie ad un DJ destinato a
divenir famoso: Afrika Bambaataa.
Nei primi anni ottanta un genere di EDM
che ebbe sicuramente una larga popolarità fu la Musica house con i
suoi vari sottogeneri: la Miami bass, l'Hip house di Chicago,
l'Hardcore hip hop di Los Angeles e la musica Go-go di Washington
D.C.; tra queste solo la Miami bass raggiunse un certo successo nel
mainstream musicale. Negli anni successivi, la Miami bass fu
relegata soprattutto agli stati sudorientali degli Stati Uniti,
mentre la Hip house prese piede nei Campus Universitari ed in quelli
che successivamente verranno ribattezzati raves; la Go-go, così come
la Miami bass, rimase essenzialmente un genere a carattere regionale
incapace di avere un buon audience al di fuori della propria scena
locale.
Tra la fine degli anni settanta e
l'inizio degli ottanta gli artisti di maggior successo del periodo
che salirono alla ribalta sono stati afroamericani come Michael
Jackson, Prince, Whitney Houston e Lionel Richie, provenienti da
gruppi o debuttanti già come solisti, fautori di un altro genere
Electronic dance music che mescolava elementi Bubblegum pop alla
Disco, alla House, al Synthpop e alla New Wave chiamato Dance pop,
che diede origine al New Jack Swing nella seconda metà del decennio.
Uno stile musicale sempre da discoteca dei primi anni ottanta fu
anche la musica Electro, che mescolava la Musica elettronica con il
Funk, ma non ebbe popolarità se non tra il pubblico che frequentava
i nightclub.
L'House, nata a Chicago col contributo
di vari DJ il più famoso dei quali è Frankie Knuckles, si espanse
nella seconda metà del decennio mutando il proprio suono in una
direzione maggiormente elettronica, creando, nella seconda metà del
decennio, stili come la Techno, nata a Detroit grazie a DJ come Juan
Atkins. In risposta a questi generi sperimentali, orientati
soprattutto al DJing fatto prevalentemente proprio da neri, suoni con
prevalente presenza della Disco, che ebbe come centro il pubblico
multietnico di New York, degli anni settanta ed ottanta iniziò ad
essere particolarmente apprezzata in discoteche di Chicago, New York,
Los Angeles, Detroit e Boston. Successivamente, il pubblico europeo
ha abbracciato questo tipo di musica dance elettronica con
addirittura maggior entusiasmo della controparte statunitense.
Sempre nella seconda metà del
decennio, tuttavia, due gruppi musicali Hip hop sono stati capaci di
giungere anche al pubblico bianco in maniera massiccia: le liriche
rivoluzionarie dalla connotazione politica dei Public Enemy si
dimostrarono molto più controverse della precedente produzione hip
hop, mentre gli N.W.A fecero salire alla ribalta il West Coast hip
hop contribuendo a far conoscere contemporaneamente il sottogenere
Gangsta rap. Sebbene abbiano dimostrato la medesima animosità a
livello discografico, i due gruppi hanno avuto due differenti
approcci allo stile musicale: i Public Enemy hanno registrato diversi
brani criticando l'Esercito Statunitense e la presenza di droga nelle
comunità urbane, mentre gli N.W.A hanno preferito pezzi di tributo
alle gangs, criticando soprattutto l'atteggiamento della polizia e
del governo federale; ma la maggior differenza rimane l'utilizzo da
parte degli N.W.A di massicce dosi di "oscenità" nei
dischi, caratteristica quasi assente nei Public Enemy. Il principale
successo commerciale degli N.W.A fu un metro di paragone per il Rap
nei successivi sei anni: in questo periodo, infatti, il Gangsta rap
fu quasi l'unica forma di musica rap trasmessa dalle stazioni radio.
Ma accanto ad esso stavano andando in voga altri artisti Hardcore hip
hop e Old School Hip Hop con influenze nelle sonorità dal Jazz al
Rock al Funk, in particolare Eric B. & Rakim, Boogie Down
Productions, Cypress Hill, Gang Starr, Pete Rock & CL Smooth. In
genere questi però si differenziavano per un tipo di rapping più
soft e liricamente più elaborato rispetto agli ascendenti artisti
del Gangsta rap.
L'Hip hop e la Contemporary R&B
furono i più popolari generi musicali neri tra la fine del XX e
l'inizio del XXI secolo.
Negli anni novanta l'Hip hop vide un
periodo d'oro, grazie allo sviluppo di artisti con stili e temi
diversi, impegnati dalla politica, alla strada, alla spiritualità e
tanto altro, e si venne delineando quella tradizione, consolidatasi
nei decenni successivi, attraverso la quale le canzoni Hip
hop/Contemporary R&B sono cantate da due rappers o da un rapper e
una cantante R&B. La popolarità è durante tutto il decennio
prettamente dominata dal East Coast rap, grazie ad artisti di grande
calibro come Public Enemy, Wu-Tang Clan, Kool G Rap, The Roots, A
Tribe Called Quest, De La Soul, Black Moon, Nas, Big Pun, The
Notorious B.I.G., Mos Def, Das EFX, Naughty By Nature, Masta Ace,
Onyx, Mobb Deep, M.O.P. Gravediggaz, Capone-N-Noreaga. La West Coast
rap era già conosciuta grazie ad artisti come gli N.W.A e i Cypress
Hill, ma dal 1992 circa raggiunge l'apice della popolarità sul piano
mainstream, grazie all'affermazione definitiva e all'uscita di
artisti quali MC Eiht, Dr. Dre, Ice Cube, Eazy-E, Tupac Shakur.
Il Contemporary R&B, conosciuto
così come una versione Post-disco della musica Pop con elementi Soul
e Funk, nacque negli anni ottanta e rimase popolare dai novanta in
poi. Gruppi musicali maschili in stile soul come The Temptations e
The O'Jays furono particolarmente conosciuti, ad essi vanno aggiunti
New Edition, Boyz II Men, Jodeci, BLACKstreet e, più tardi, Dru Hill
e Jagged Edge. Analoghi gruppi femminili, comprese le TLC, le
Destiny's Child e le En Vogue, raggiunsero un ottimo successo, tanto
che le seconde diventarono poi il gruppo femminile con le più alte
vendite di tutti i tempi.
Durante gli anni novanta popolari
furono anche cantautori Hip hop come R. Kelly, Montell Jordan,
D'Angelo e Raphael Saadiq dei Tony! Toni! Toné! ed artisti come
Mariah Carey, Mary J. Blige e i BLACKstreet, che hanno istituito
nella cultura popolare la musica R&B, diffusero un nuovo genere
di fusione denominato Hip hop soul. La musica di D'Angelo, ispirata
alle composizioni di artisti Soul come Marvin Gaye e Stevie Wonder,
guidò lo sviluppo del Neo soul, diventato popolare nei tardi anni
novanta ed all'inizio dei duemila grazie ad artisti come Lauryn Hill
(proveniente dai Fugees, un gruppo che faceva proprio Hip hop e
Soul), Erykah Badu, Maxwell, India.Arie e Musiq Soulchild.
Il XXI secolo, ha visto l'R&B
spostare la propria attenzione verso artisti solisti come Usher ed
Alicia Keys, e nonostante questo, gruppi come i B2K e le Destiny's
Child hanno continuato ad avere grande successo. La linea di
demarcazione fra hip hop ed R&B è andata diventando sempre più
vaga ed incerta soprattutto grazie a produttori musicali come
Timbaland e Lil Jon, e ad artisti come Lauryn Hill, Nelly, ed André
3000: quest'ultimo, assieme a Big Boi, ha contribuito in maniera
decisiva alla diffusione (grazie agli OutKast, il loro gruppo degli
anni novanta) del Southern hip hop, già fatto conoscere alla metà
degli anni ottanta grazie a gruppi quali i Geto Boys. Per quanto
riguarda l'Hip hop negli anni duemila si è vista la rapidissima
affermazione del Dirty South hip hop (altro nome per indicare il
Southern rap) in più forme, grazie ad artisti di grande impatto
commerciale, come Lil Wayne, T.I., Flo Rida, Rick Ross, G-Unit,
Pitbull e altri.
Il termine Urban music è invece privo
di connotazione razziale, sinonimo di Hip hop ed R&B, ed altri
generi associati alla cultura hip hop originatasi a New York. Il
termine riflette inoltre il fatto che questi generi musicali sono
particolarmente popolari nelle aree urbane degli Stati Uniti, dove si
riscontra un'alta concentrazione di comunità di colore, e di
pubblico giovanile.
Nel febbraio 2004, è stata annunciata
la costruzione di un Museo della Musica Afro-Americana a Newark in
New Jersey. L'apertura era prevista per il 2006.