Che Keith Moon fosse un tipo piuttosto
difficile da gestire, fu evidente ai
The Who
fin dal principio. Era un
batterista pieno di energia e carisma, uno di quelli presi a modello
dai giovani e che liberava una tale carica sul palco da riuscire a
trascinare il pubblico nonostante se ne stesse la dietro in ultima
fila.
Però il suo stile di vita era
decisamente al limite e stava iniziando a diventare un grosso
problema per tutti. Atteggiamento distruttivo, alcol, droga, Moon
divenne presto una scheggia impazzita.
Lo stile di vita di Moon aveva ben
presto iniziato a minare la sua salute e l'affidabilità all'interno
della band.
Durante il tour di
Quadrophenia
del 1973, alla data di debutto
degli Who negli Stati Uniti al Cow Palace
di Daly City, in California, le
cose iniziarono subito al peggio. Prima di salire sul palco, Moon
buttò giù una miscela di tranquillanti e brandy. Durante il
concerto, collassò durante
Won't Get Fooled Again.
La band smise di suonare e i
roadie portarono Moon giù dal palco. I Who non potevano permettersi
di bucare la prima data americana, gli Stati Uniti erano un traguardo
troppo importante dal punto di vista discografico per rimediare una
figuraccia al debutto! Così i roadie gli fecero una doccia e
un'iniezione di cortisone, rimandandolo sul palco dopo trenta minuti
di ritardo.
Ma le disgrazie non erano finite.
Moon collassò di nuovo durante
Magic Bus
e venne nuovamente rimosso dal
palco. La band continuò senza di lui per diverse canzoni. Poi
Townshend prese il microfono e a sorpresa chiese:
Qualcuno può suonare la batteria?
Voglio dire qualcuno bravo?
Tra il pubblico c'era un batterista,
Scot Halpin, che si avvicinò e suonò per il resto dello spettacolo.
0 comments:
Posta un commento