Correva l’anno 1984. I Queen, furono ospiti al Festival di Sanremo, presentarono il loro enorme successo Radio Ga Ga, tratto dall’album The Works e scritto dal batterista Roger Taylor. L’esibizione, come si può sentire chiaramente, era in playback: la somiglianza con la versione in studio della canzone è palese, e la voce di Freddie è fin troppo ferma. I motivi di questa scelta, oltre alla facilità e velocità del cambio palco, furono dovuti anche ad altri fattori: risparmiare sui fonici e sulla gestione degli strumenti ed evitare brutte figure. Quelli erano anni in cui la musica stava profondamente cambiando e in cui si iniziavano a vedere fotomodelli cantare in playback con la voce di altri. Con questa tecnica si potevano chiamare star molto apprezzate senza rischiare stonature e quindi eventuali critiche da parte del pubblico. Ma come è immaginabile, Freddie Mercury non voleva stare alle regole della Rai: cantò in playback, sì, ma si prese gioco dell’intera situazione, allontanando da sé il microfono volutamente, più e più volte. Va bene che la sua voce era molto potente, come è ben noto, ma senza microfono è chiaro che non sarebbe mai potuta essere così udibile. La presa in giro era chiara. D’altra parte, va notato che a prescindere da tutto, è davvero un peccato imbrigliare una voce così possente, nonché un crimine mettere a freno una personalità artistica strabordante come quella di Mercury. Che, infatti, ancora una volta ha forzato le regole del gioco a modo suo. E ha fatto bene.