La
fusion
(chiamata anche
jazz fusion
o
jazz rock o ancora rock jazz) è un genere musicale emerso
alla fine degli anni sessanta e primi settanta che combina elementi
di jazz, rock e funk.
Lo stile fonde stilemi tipici del jazz
a una strumentazione tipicamente rock dove gli strumenti elettrici,
le tastiere e la strumentazione elettronica in generale hanno un
ruolo predominante nel determinare il suono. La contaminazione
avviene anche a livello stilistico, sia nell'accompagnamento, dove
linee tipicamente funk tendono a sostituirsi ai più tradizionali
accompagnamenti jazz, sia, più in generale, nella struttura del
pezzo.
La fusion è comunque caratterizzata da
sonorità morbide e leggere, spesso considerate easy listening (di
facile ascolto), in quanto più vicine alla struttura armonica di un
brano pop piuttosto che a quella del jazz.
Molti critici ritengono che le prime
incisioni fusion siano Hot Rats di Frank Zappa (1969) e i due dischi
In a Silent Way (1969) ed il doppio album Bitches Brew (1970) di
Miles Davis. Tra i protagonisti che seguirono, uno dei gruppi più
rappresentativi di questo genere sono i Weather Report di Wayne
Shorter e Joe Zawinul, attivi dal 1970.
A metà degli anni settanta il genere,
ancora in forma prevalente di jazz rock, raggiunge una maturità e
diffusione ormai planetaria: accanto ai mostri sacri d'oltre oceano
spiccano anche musicisti europei quali il violinista francese Jean
Luc Ponty (in realtà di formazione Davisiana), il suo connazionale e
batterista Pierre Moerlen (Pierre Moerlen's Gong), gli inglesi ex
canterburiani Soft Machine e i giapponesi Casiopea; in questa fase di
transito, iniziano a farsi strada artisti che, intuendo le
potenzialità commerciali del genere, propongono composizioni via via
più semplici o quanto meno più orecchiabili, in grado di arrivare
anche ad un pubblico non necessariamente di estrazione jazz.
Il chitarrista californiano Lee
Ritenour, i The Crusaders, il tastierista brasiliano Eumir Deodato e
lo statunitense Jeff Lorber influenzeranno ulteriormente lo scenario
futuro. A quest'ultimo si deve, probabilmente, l'adozione ufficiale
del termine fusion, inserendolo, nel 1977, nel nome della sua band,
"The Jeff Lorber Fusion".[senza fonte] Anche il cantante
italo canadese Gino Vannelli e il celebre chitarrista Carlos Santana
con alcuni suoi lavori contribuiranno non poco alla diffusione della
fusion tra il grande pubblico.
All'inizio degli anni ottanta nasce la
GRP Records, casa discografica newyorkese che ben presto diventa la
maggiore scuderia di musicisti fusion in circolazione, tutti artisti
di grande talento che danno vita ad una produzione caratterizzata da
lavori tecnicamente di grande pregio anche se spesso piegati ad un
consenso commerciale che vuole essere il più vasto possibile.
La Turin Jazz Rock School è una delle
etichette italiane di artisti appartenenti al genere che ha avuto
negli ultimi anni significativi riscontri a livello internazionale.
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