Risultato immagini per Come si riconosce il proprio talento?




Lasciandolo totalmente perdere.
Il concetto di talento è una trappola che purtroppo sta facendo un sacco di danni, bloccando schiere di giovani davanti al computer alla ricerca di risposte. Nella società occidentale siamo stati condizionati a trattare qualsiasi argomento come un qualcosa di controllabile e su cui si può operare sempre una scelta (di consumo). Soprattutto, ci ha condizionato a ritenerci per forza SPECIALI in qualcosa di specifico. La nostra esclusività non va cercata nei risultati che otteniamo o nelle cose che decidiamo di fare, ma, in COME le facciamo, ovvero nel SENSO con cui le facciamo. E questo si può ottenere solo attraverso l’espressione della propria autenticità, il proprio cuore, i propri valori più profondi.
Poi, ognuno di noi ha dei canali espressivi preferenziali che dipendono in larga misura dalla genetica, che spingono una persona a prediligere alcune modalità rispetto ad altre, ma si tratta comunque di orientamenti generali che possono essere valorizzati in migliaia di contesti umani.
Il mio suggerimento è dunque quello di agire, di avere un atteggiamento proiettivo verso l’esterno, un atteggiamento di apertura e amore. Quindi aperto alla vita e affamato di essa. Prova, sbaglia, cadi, rialzati.

Risultato immagini per Come può il duro lavoro battere il talento?


Il duro lavoro batte il talento perché il più delle volte ciò che chiamiamo talento altro non è che il frutto del duro lavoro.
Non c’è niente da fare, abbiamo proprio una concezione sbagliata al riguardo. Vediamo il talento come qualcosa d’innato, qualcosa che possiede chi ha vinto alla “lotteria della genetica”. E, di conseguenza, tendiamo a contrapporre il talento al duro lavoro.
Non c’è casa senza fondamenta, non c’è evento senza processo, non c’è esperienza senza apprendimento, non c’è successo senza fallimento. Allo stesso modo non c’è talento senza duro lavoro: il duro lavoro è la pietra miliare del talento.
Finora nessuna ricerca scientifica è infatti riuscita a dimostrare l'esistenza di caratteristiche genetiche collegate a una predisposizione innata al talento. Certo, possiamo essere più predisposti di altri in qualcosa, ma questo non significa che abbiamo talento.
Quand'ero bambino ero molto predisposto al disegno. Mi divertivo a disegnare i personaggi di Dragon Ball (Goku, Vegeta, ecc.) e, a dirla tutta, mi venivano anche bene, tant'è che i miei compagni di classe mi chiedevano sempre di fargli qualche disegno. Quando i prof. chiedevano chi fosse bravo a disegnare, tutti rispondevano a gran voce: “Alessio!”. Ritenevo di essere bravo e sognavo che un giorno avrei aperto uno studio di animazione come quello della Toei Animation. Ma poi ho abbandonato il disegno ed oggi provo imbarazzo solo a tenere una matita in mano.
Dicono che il talento non coltivato è un talento perduto, ma è una balla. Senza il duro lavoro non c’è proprio nessun talento da coltivare. Ero predisposto al disegno, ma non ho fatto il duro lavoro o, come dicono gli americani, non ho fatto i compiti a casa. E oggi, pur avendo ancora quella predisposizione, non ho alcun talento nel disegno.
E se la mia storia non è abbastanza convincente, allora leggete le autobiografie (non le biografie!) delle persone “di talento”, leggete delle loro fatiche, dei loro sacrifici, dei loro errori, e capirete che il “talento innato” è solo una frottola.
Tra queste autobiografie una delle mie preferite è quella di Ray Kroc, grazie al quale ho scoperto un bellissimo aforisma che ora voglio riportare a conclusione della mia risposta:
Niente al mondo può sostituire la tenacia. Il talento non può farlo: non c'è niente di più comune di uomini pieni di talento ma privi di successo. Il genio non può farlo: il genio incompreso è quasi proverbiale. L'istruzione non può farlo: il mondo è pieno di falliti istruiti. La tenacia e la determinazione invece sono onnipotenti.
Calvin Coolidge




Credo che un esempio abbastanza famoso possa essere quello di Roger Waters, il fondatore e bassista dei Pink Floyd.


Uscito dalla band, all’inizio degli anni Ottanta, intraprese una carriera solista assolutamente in sordina. Basti pensare che il suo primo tour solista, quello della promozione del suo album “The Pros And Cons of Hitch Hiking” (1984), raccolse pochissimo pubblico. Stesso destino capitò al successivo “Radio KAOS” (1987), addirittura surclassato dal contemporaneo tour dei redivivi Pink Floyd. Waters scontò sulla sua pelle l’importanza del nome Pink Floyd, capace di assorbire ed oscurare anche l’identità dei suoi singoli membri, come lui stesso ebbe ad imparare.
Fu solo all’inizio degli anni Duemila, dopo le prove generali del concerto celebrativo della caduta del muro di Berlino, che l’immagine di Roger Waters tornò ad imporsi presso il grande pubblico, finendo negli ultimi anni per raccogliere un incredibile successo, tutto quello che non gli era stato tributato ad inizio carriera solista.
Oggi Roger Waters è uno degli artisti con i tour più di successo al mondo, ma all’inizio non era stato così e la sua gavetta solista fuori dai Pink Floyd rimane un ricordo difficile da associare al gigante che è oggi e che era nei Pink Floyd.






Risultato immagini per Qual è stato il più grande spreco di talento musicale nella storia, che si tratti di un musicista di talento che si è ritirato troppo presto o è morto prematuramente?


La scena pop/rock degli anni ‘60 e ‘70 è leggendaria per l’abuso di droga e alcol che si faceva e che ha stroncato tante vite, da Hendrix a Morrison a Joplin.
Meno noto è che lo stesso è avvenuto nel mondo del jazz, ma in lasso di tempo molto più lungo.
Uno dei primi grandi trombettisti degli anni ‘20, Bix Beiderbecke, morì nel 1931 a 28 anni, corroso dall’alcol e tormentato da allucinazioni ottiche.
Il pianista Thomas “Fats” Waller ebbe la fortuna di ottenere il successo popolare, però morì a 39 anni di complicazioni dovute all’alcol nello scompartimento di un treno nella stazione di Kansas City nel 1943.
Nemmeno tre dei pilastri del jazz e della musica del 20esimo secolo sono riusciti a sfuggire alla morsa dell’abuso chimico.
La tormentata e leggendaria cantante Billie Holiday, dopo una vita fatta di violenza sessuale da bambina, prostituzione, alcol ed eroina, morì nel 1959 a 44 anni.
I due sassofonisti più importanti del jazz morirono prima dei 40 anni. John Coltrane aveva trovato sonorità e soluzioni armoniche quasi mistiche nella sua vita, e morì di cirrosi epatica nel 1967 avendo compiuto solo da pochi mesi 40 anni. Charlie Parker ha letteralmente creato un intero nuovo modo di suonare negli anni ‘40 e primi anni ‘50, ma era così devastato dalla droga che subito dopo la sua morte nel 1955 a 34 anni l’ufficiale medico gli segnò 30 anni in più sul primo certificato di decesso.
Altri ancora morivano per malattie attribuibili alla povertà, tipo tubercolosi o polmonite, condizioni che non venivano migliorate dall’essere spesso in tournée ed in ambienti angusti affollati. La necessità di stare parecchio in macchina, viaggiando da una serata all’altra, spesso a notte fonda dopo il lavoro, aumentava il rischio di incidenti. Ben tre musicisti rivoluzionari morirono per queste cause prima dei 26 anni: il chitarrista Charlie Christian, pioniere della chitarra elettrica, morì di tubercolosi nel 1942, mentre il trombettista Clifford Brown ed il bassista Scott LaFaro perirono ambedue in incidenti automobilistici nel 1956 e 1961 rispettivamente. Tutti e tre avevano solo 25 anni.
Per le rockstar del periodo d’oro abusarsi era per lo più una cosa edonistica, sesso, droga e rock’n’roll appunto, mentre per troppi musicisti jazz era il solo modo che avevano di confrontarsi con una vita dove erano sottopagati, sottovalutati dal pubblico e spesso sottoposti al razzismo dell’epoca.
Non riesco a pensare a nessun’altra categoria di musicisti che abbia perso talmente tanti giovani talenti in così poco tempo come i musicisti jazz del 20esimo secolo.





Dopo essere stato spazzato via da un ciclone nel film del 1928 "Steamboat Bill, Jr." uno stordito Buster Keaton si ferma in mezzo a una strada per riprendere fiato. Mentre fissa impassibile la telecamera, la parete frontale

di una casa a due piani gli crolla addosso. Ma riesce a fuggire illeso perché il suo corpo è perfettamente incorniciato da una

finestra aperta. 80 anni dopo, sembra ancora impossibile e pericoloso. La finestra era abbastanza grande da dargli

2 pollici di spazio su entrambi i lati. Il signor Keaton in seguito definì l'acrobazia uno dei suoi più grandi brividi, quindi aggiunse,

"Ero pazzo in quel momento o non l'avrei mai fatto".


Direi che Eli Wallach probabilmente ottiene la luce dei riflettori. Famoso per aver interpretato Tuco nel classico senza tempo di Sergio Leone Il buono, il brutto e il cattivo, Wallach per tre volte (!) è quasi morto durante le riprese. È un miracolo che sia uscito vivo dal set prima dei titoli di coda. Una domanda migliore sarebbe: "Quale scena del film non ha quasi ucciso Wallach nel girarla?"



Ad un certo punto, Wallach provò a bere da una bottiglia di soda, solo per scoprire che un assistente distratto aveva lasciato una bottiglia identica piena di acido in giro... la bevve, quasi svenne e dovettero fare immediatamente una lavanda gastrica. Il giorno dopo, come un soldato, Tuco era tornato sul set!



Un'altra volta, Wallach stava girando una scena in cui era seduto su un cavallo con un cappio intorno al collo. Venne sparato un finto colpo di pistola e il cappio si ruppe, ma il colpo spaventò il cavallo. Questo iniziò a correre con l'attore ancora sulla schiena, incapace di liberarsi perché le sue mani erano strettamente legate dietro la schiena per la scena. Il cavallo corse per quasi un miglio prima che alcuni membri della troupe cinematografica riuscissero a raggiungerlo, calmarlo e liberare Wallach, che in qualche modo era riuscito a rimanere sul cavallo ed era sopravvissuto.



Infine, il nostro sfortunato amico Tuco è stato quasi decapitato da un treno. Durante un'elaborata scena in cui Wallach e il suo rapitore erano incatenati insieme, i due uomini avrebbero dovuto saltare da un treno in corsa. Eseguirono con successo l'acrobazia, ma Wallach avrebbe dovuto posizionare il manichino che rappresentava l'altro uomo sul binario della ferrovia, in modo che un treno in arrivo potesse recidere le catene che li legavano insieme.

Wallach posò il pesante manichino sui binari e rimase accanto ad esso in posizione prona ad aspettare il treno. Tuttavia, i tecnici non erano a conoscenza dei pesanti gradini di ferro che sporgevano da ogni vagone. Wallach rimase a terra mentre tutti i vagoni del treno gli passavano sopra; se avesse alzato la testa solo una volta l'avrebbe persa

Il buono, il brutto e il cattivo è un film fantastico. Sicuramente uno dei migliori western mai realizzati, un pezzo leggendario della storia del cinema... ma pochi sanno che, nel realizzare il film, il regista Sergio Leone sembrava quasi deciso a uccidere uno dei personaggi principali del film, il povero Eli Wallach, che solo attraverso alcuni interventi divini è arrivato vivo fino alla fine. La sua leggendaria fortuna ha però prevalso ed Eli ha vissuto fino al 2015, morendo all'età di 98 anni.




Tom Cruise è semplicemente su un altro livello, onestamente. Mi piace Matt, ma chiunque conosca anche una cosa di base sulla recitazione o sia addestrato può dirti che Cruise è stato uno dei più grandi attori del mondo negli anni '80-'90. Le persone che dicono che Cruise non è un bravo attore semplicemente non lo hanno guardato negli anni '80-'90 o addirittura nei primi anni '00. Le interpretazioni di Cruise in Magnolia e Collateral in realtà avrebbero dovuto dargli le sue due vittorie all'Oscar nella categoria attore non protagonista. Queste due performance sono state le migliori performance dei rispettivi anni, 1999 e 2004. Nessuno in quegli anni, anche nella categoria lead, è stato migliore di Cruise. La complessità, la profondità e la spettacolare quantità di potenza nelle esibizioni di Cruise erano incommensurabili. Cruise è un attore di gran lunga migliore della maggior parte dei preferiti delle persone, ad es. DiCaprio ecc. Cruise è stato assolutamente fantastico in artisti del calibro di Rain Man (una performance sottile che mi è piaciuta molto di più di quella di Hoffman), Born On The Fourth Of July (una performance considerata la preferita per vincere l'Oscar di quell'anno nel 1989), Jerry Maguire , Intervista con il vampiro, Tropic Thunder, The Last Samurai, Edge Of Tomorrow e anche A Few Good Men. Diavolo, era la luce splendente anche in quel terribile film Rock Of Ages. Sento che le persone lo sottovalutano a causa della sua vita personale, purtroppo. Se non fosse stato per questo, e per la sua importante carriera nel cinema d'azione, questo tizio sarebbe stato considerato uno degli attori migliori e più talentuosi di sempre!!






Quelli che sono progettati per essere plausibili, piuttosto che semplicemente divertenti.

L'esempio più popolare di questo tipo di film è Alien Planet, un adattamento del molto più dettagliato (e a mio parere, un po' meglio) libro Expedition dell'incredibile Wayne D. Barlowe.



La docufiction seguiva due droni mentre navigavano su un pianeta extrasolare, Darwin IV, incontrando molte forme di vita aliene - tutte create da Barlowe. Le ha progettate per assomigliare a nulla di ciò che si vede sulla Terra, che è proprio ciò che gli alieni sarebbero nella vita reale.

Ecco alcune illustrazioni (sempre di Wayne Barlowe) dal suo libro, che penso siano molto più belle degli alieni in CGI del film.





C'erano alcuni punti che criticherei in termini di plausibilità. Principalmente, gli animali non sembravano essere correlati; erano tutti estremamente diversi come se provenissero da molti pianeti diversi.

Tuttavia, il libro era estremamente innovativo nel modo in cui ritraeva la vita aliena, e il film naturalmente ha incarnato questa innovazione.

Ci sono altri film di docufiction speculativa simili. Il più vecchio che conosco è Mars and Beyond della Disney, che era molto avanti rispetto al suo tempo in termini di alienità dei suoi alieni. Alcuni dei concetti erano poco plausibili, credo, come la flora che usava armi soniche (che non funzionerebbero nell'aria, specialmente in quella sottile di Marte).



Poi c'è Natural History of an Alien, un documentario che esplora come potrebbe essere la vita aliena. Fu trasmesso nel 1997, per celebrare il lancio della navicella Pathfinder. Non sperate negli effetti CGI, dopotutto era il 1997.



Cosmic Safari, uscito nel 1999, era molto simile a Natural History of an Alien nelle sue premesse e simili, anche se era più tecnico e aveva input e opinioni di scienziati di vari campi, come Alien Planet.



Il più recente che non ho ancora menzionato è Extraterrestrial. Mi è piaciuta molto questa miniserie; si concentra su due mondi, chiamati Aurelia e Blue Moon. Il primo è un pianeta bloccato da un punto di vista tidale, mentre il secondo è una luna densa-atmosferica di un gigante gassoso. In realtà ha trovato un modo per rompere l'altezza massima della flora arborea catturando l'acqua dall'alto piuttosto che pomparla da terra.



Tutti questi documentari sono disponibili su YouTube, ma probabilmente non dovrei linkarli qui. Godeteveli.


Che sia disgustoso o meno si può discutere, ma la verità è che...



Hollywood non è liberale o conservatrice, non è sveglia o addormentata, non è vegana o mangia carne. Non lo è mai stato.

Hollywood... con cui intendo "il mondo del cinema", non specificamente la California del sud... riguarda il denaro, il potere, l'influenza delle celebrità. E sesso. Tanto, tanto sesso.

Punto, punto.

A tal fine, i giocatori che lavorano nel "settore" hanno decisioni da prendere sulla scalata alla vetta... e su cosa fanno quando ci arrivano.

Come altri hanno affermato qui, le donne determinate a "farcela" affrontano la scelta di andare a letto con il loro regista, produttore o potente co-protagonista o meno. Alcune si rifiutano di giocare e finiscono con opportunità più ristrette. Ma molte scelgono di seguire il programma sessuale per far avanzare le loro carriere.

Negli anni '20, gli studios tenevano elenchi di giovani donne attraenti sul libro paga come "giocatrici a contratto", ma il loro scopo principale era quello di servire la gerarchia dello studio: registi, dirigenti, stelle, ecc. (Errol Flynn lo chiamava "vantaggi delle star", e ne trasse il massimo vantaggio.)

Le attrici hanno fatto quello che dovevano fare durante la scalata. Bette Davis ha eseguito la fellatio su Jack Warner. Ann Sheridan è andata a letto con Flynn. Clark Gable si è fatto strada attraverso un'ampia fascia di femmine nel lotto MGM. Le stelline della Fox hanno partecipato ai "mezzogiorno" del capo dello studio Darryl Zanuck se volevano prosperare professionalmente.

Non è cambiato molto qui nell'era "Me Too", tranne che gli uomini devono essere un po' più sottili, sfumati e discreti. Ma i mediatori di potere maschili autorizzati non hanno cessato di avere il diritto di mediatori di potere maschili.

E quando i mediatori del potere semi-stuprano qualcuno, o aggrediscono qualcuno, o ottengono un pompino da qualcuno, generalmente subiscono ripercussioni minime. Harvey Weinstein se l'è cavata con un comportamento da porco per decenni. La scorta di pillole stordenti di Bill Cosby era ben nota da molto tempo, ma nessuno ha denunciato. Bill era, dopotutto, una grande star di sitcom, che guadagnava milioni per la NBC.

E il film di successo e produttore di Broadway Scott Rudin poteva urlare e lanciare oggetti, spingere il personale fuori dalle auto in movimento senza conseguenze perché la maggior parte di tutti, compresi i liberali della giustizia sociale di "alto profilo", si sono chiusi.

L'ex presidente Donald Trump non si sbagliava quando diceva che "poteva fare quello che voleva" a causa del suo potere e della sua celebrità.

La fredda realtà è che gli individui in cima alla catena alimentare comandano. Quando Louis B. Mayer voleva che le sue star del cinema gay... William Haines, Ramon Novarro e Van Johnson sono i primi esempi... si sposassero, hanno fatto dannatamente bene quello che gli è stato detto, o sono stati buttati fuori dai cancelli dello studio.

Van Johnson si è sposato, gli altri due no. Solo Johnson è sopravvissuto come una star.

Così. Gli articoli sopra sono "disgustosi"? In realtà sono un po' emblematici di ciò che accade nel resto del mondo. Chi ha, ottiene. Tutti gli altri trottano a una quota inferiore, facendo ciò che devono per sopravvivere, sperando per il meglio (e spesso aspettandosi il peggio).


Se intendi i flop clamorosi allora la palma d'oro va a: Il messaggio di Moustapha Akkad, con Anthony Quinn e Irene Papas (nella versione occidentale).



Il produttore e regista Moustapha Akkad intendeva fare un film che raccontasse la storia del profeta Maometto e dell'Islam senza i preconcetti e gli stereotipi tipici dell'Occidente. Per questo ingaggiò il cast che comprendeva Omar Sharif nel ruolo di Hamza, zio del profeta. Qui arrivarono le prime grane perché il mondo islamico non aveva ancora perdonato l'attore per aver baciato un'ebrea (Barbra Streisand) nel film Funny girl; il produttore allora lo sostituì giocoforza con Antony Quinn. La cosa non finì qui perché anche altri attori nel cast erano invisi al mondo arabo, quindi Akkad decise di girare il film in due versioni, una destinata all'Occidente con attori conosciuti e un'altra destinata agli spettatori del Medioriente con attori locali. I veri guai peró dovevano ancora iniziare: le autorità islamiche in ossequio ai dettami dell'Islam proibirono che del profeta Maometto venisse mostrato il volto, la figura, la sua ombra e si sentisse la sua voce; il regista allora decise di girare il film in soggettiva, visto cioé dagli occhi del protagonista e senza udirne la voce. Poi dovendo scegliere le location del film scelse la città della Mecca; qui scoppiò un'altra grana perché il governo saudita negò subito l'ingresso alla troupe occidentale. Ostinato come pochi Akkad spostò la troupe in Marocco con l'idea di girare lì; il re gli diede il permesso a patto che Akkad si impegnasse a costruire in Marocco un set permanente per le future produzioni, cosa che lui fece. A questo punto le spese sostenute avevano giá sforato di molto il budget e senza girare un solo metro di pellicola quando arrivò un altro problema: il governo saudita preoccupato che i fedeli scambiassero la finta Mecca con quella vera minacciò di negarne l'ingresso ai marocchini. Fu solo con un gran lavoro di diplomazia che alla fine si riuscì a mettere tutti d'accordo, peccato che questo fece perdere altro tempo e soldi alla produzione, gravando ancora di piú sulle spese. Alla fine il film fu girato ma fu un flop colossale; a parte la trama fiacca e la visione in soggettiva del protagonista che non aiutava di certo, il film dura piú di tre ore ed é di una noia mortale. L'unico risultato che ottenne fu quello di far fallire la casa di produzione, battendo il record de I cancelli del Cielo di Michael Cimino che a sua volta fece fallire la United Artist.


  • Buoni contro cattivi. In quasi tutte le saghe fantasy che si rispetti c'è il Bene contro il Male. A partire da Tolkien e poi, via via, Terry Brooks, Donaldson, Le Guinn, Rowling, Licia Troisi fino a Star Wars


Ovviamente è una derivazione dalla religione ebraico-cristiana dove il manicheismo (Bene tutto da una parte, Male idem) solitamente è prevalente

  • L'idea (anche questa tipicamente cristologica) che esiste un ragazzo predestinato a salvare il Mondo

    Più raramente è una ragazza l'eletta (come in Heavy Metal o Xena)


  • L'antagonista principale è di dimensioni e aspetto mostruosi

  • C'è sempre una battaglia finale con grandi spargimenti di sangue dove, dopo numerose perdite, i Buoni trionfano e il Male viene sconfitto. Qua diciamo che "Il Signore degli Anelli" ha fatto letteralmente scuola!

  • C'è sempre una ricerca da fare per trovare un oggetto magico indispensabile alla lotta.
    Molto spesso questa "impresa" viene intrapresa da una compagnia eterogenea, con diverse razze umanoidi.
    Il recente "Masters of the Universe Revelation" non fa eccezione


  • Ovviamente è preponderante l'uso della magia e incantesimi, quasi un marchio di fabbrica

  • Esistono creature strane: alcune vagamente umanoidi e intelligenti (nani, elfi, orchi, troll, Nazgul, donnegatto, pelleverde ecc.) altre più simili ai nostri animali e come tali, addomesticabili e cavalcabili all'occorrenza (draghi, basilischi, cavalli e leoni alati, ecc.)


Alcuni di questi esseri derivano dalle varie mitologie (centauri, chimere, ninfe) oppure sono ispirati ad animali preistorici o insetti rivisitati in chiave gigantesca



(Una piccola chiosa: in quasi tutte le opere fantasy che ho letto non mancano mai i ragni giganti! Quasi un cliché nel clichè!)

  • Al di là dell'ambientazione specifica (la vicenda può essere collocata sulla Terra, del presente o del futuro, su un altro pianeta, in un altro universo ecc.) i costumi, le usanze, le armi ecc. di protagonisti e nemici ricalcano sempre in qualche modo quelli di un vago Medioevo Europeo

  • Infine quasi tutte le vicende seguono un filone piuttosto classico, legato alle principali mitologie, fiabe e religioni. Quello che Campbell definì "Il viaggio dell'Eroe", che Propp espresse nelle sue funzioni e che infine Vogler compendiò infine in un bellissimo saggio, da leggere e rileggere


Ovviamente ci sono anche saghe che non rispettano quasi nessuno di questi punti.
Un esempio tipico è Il celeberrimo "Trono di Spade", dove le vicende semmai sono palesemente ispirate ai drammi scespiriani




Neanche per sogno.

Sebbene sia stato chiamato come consulente scientifico il premio nobel Kip Thorne, Christopher Nolan stesso ha precisato nella cartella stampa del film:
“Ho fatto leggere la sceneggiatura a Kip Thorne e mi ha aiutato con alcuni concetti, però la nostra intenzione non era quella di rendere il film scientificamente corretto"

Nel film ci sono battute in cui si parla con un linguaggio scientifico, ma in realtà non si dice mai nulla di sensato e si prende per buono che per viaggiare indietro nel tempo basterebbe invertire l'entropia.
La Fisica ci dice che il disordine nell'Universo aumenta sempre, i sistemi ordinati diventano inevitabilmente più caotici. Non si può far nulla per invertire il processo a livello universale, ma si può a livello locale.
E' quello che fanno in questo momento tutti i frigoriferi del mondo, ma ti sembra che al loro interno il tempo scorra al contrario? Il filetto di manzo diventa comunque meno fresco ogni giorno che passa nel frigo e pian piano andrà a male, non tornerà ad essere parte di un bovino vivo!
Se sto vivendo con il tempo a ritroso ma interagisco con il mondo, tutto dovrebbe andare a ritroso (nel film usano respiratori per questo), anche ogni fotone di luce che rimbalza sugli oggetti che ci circondano, per cui ci sarebbero ad esempio problemi a vedere perché la luce uscirebbe dai nostri occhi per rimbalzare sugli oggetti e tornare sul Sole!
Inoltre, nel film si usa una macchina per invertire l'entropia a chi si sottopone al processo, ma poi si vedono oggetti che vanno indietro nel tempo anche se non processati dalla macchina.



il cinema comunque è una forma di spettacolo, un campo dove la fantasia conta molto più della fedeltà scientifica. In passato si facevano volare le streghe sulle scope di saggina, oppure si sentiva il rumore delle astronavi mentre sfrecciavano nello Spazio, ma non stavi lì a chiederti se fossero cose scientificamente valide, ti godevi lo spettacolo e basta.
Oggi siamo più esigenti, ma non a caso si chiama fantascienza: s'ignorano volutamente le leggi fisiche pur di mostrare qualcosa di diverso, inedito, in questo caso realizzato con enorme maestria cinematografica e con una storia molto articolata.