Come Jean Stapleton e Doris Day rifiutarono un personaggio diventato immortale nella storia della televisione
Nel panorama delle serie televisive statunitensi, poche produzioni hanno lasciato un'impronta tanto duratura quanto La signora in giallo (Murder, She Wrote), trasmessa per dodici stagioni tra il 1984 e il 1996, con quattro film televisivi a seguire. Protagonista indiscussa dello show era l'elegante e perspicace Jessica Fletcher, insegnante in pensione divenuta scrittrice di gialli e investigatrice dilettante. A darle volto e voce fu Angela Lansbury, in un’interpretazione che non solo definì la sua carriera televisiva, ma ridefinì anche l’archetipo dell’eroina investigativa sul piccolo schermo.
Eppure, Lansbury non fu la prima scelta. Né la seconda.
Dietro il successo di questa icona della TV c’è una storia di rifiuti illustri, esitazioni e sliding doors hollywoodiane. Prima che la parte andasse all’attrice britannica, i produttori avevano in mente altri due nomi, entrambi amatissimi dal pubblico americano ma riluttanti a tuffarsi in una nuova avventura televisiva. Le attrici in questione? Jean Stapleton e Doris Day.
Quando Peter S. Fischer, Richard Levinson e William Link – i creatori della serie – concepirono Murder, She Wrote, pensarono immediatamente a Jean Stapleton. A quel tempo, Stapleton era celebre per il ruolo di Edith Bunker nella serie All in the Family (Arcibaldo), dove interpretava con grazia e ironia la moglie dell’arcigno e polemico Archie Bunker. Sebbene il personaggio di Edith fosse spesso rappresentato come svampito, Stapleton era in realtà un’attrice teatrale di straordinaria finezza, capace di passare con disinvoltura dal registro comico a quello drammatico.
I produttori credevano che Stapleton potesse offrire una Jessica Fletcher con uno spirito genuino e una saggezza bonaria. Tuttavia, l’attrice declinò l’offerta. Reduce da anni di lavoro costante e desiderosa di esplorare altri progetti meno vincolanti, Stapleton non era interessata a legarsi per lungo tempo a un’altra serie. Aveva appena concluso la sua lunga avventura in Archie Bunker’s Place e, come affermò in varie interviste, intendeva evitare il rischio di essere nuovamente incasellata in un ruolo seriale. La sua decisione, sebbene comprensibile, si rivelò cruciale per la storia della televisione.
Dopo il rifiuto di Stapleton, l’attenzione dei produttori si spostò su un’altra leggenda americana: Doris Day. Icona della Hollywood degli anni Cinquanta e Sessanta, Day era nota per i suoi ruoli brillanti accanto a Rock Hudson e per la sua voce limpida, che le aveva garantito un posto d’onore anche nel panorama musicale. Ma, malgrado la sua popolarità, l’attrice non si era mai sentita veramente a suo agio nel mondo televisivo.
Negli anni precedenti, The Doris Day Show era andato in onda per cinque stagioni ottenendo buoni ascolti, ma Day aveva più volte dichiarato di aver accettato quel progetto solo per ragioni economiche, e di essere rimasta delusa dai numerosi cambiamenti imposti dagli autori e dalla produzione. Per questo, quando si trattò di considerare il ruolo di Jessica Fletcher, Day rifiutò con decisione. Nonostante la parte fosse scritta su misura per esaltare il suo fascino rassicurante e la sua intelligenza intuitiva, l’attrice era ormai lontana dallo showbiz e riluttante a impegnarsi in un altro progetto di lungo termine.
A quel punto, la parte fu offerta ad Angela Lansbury, attrice britannica già acclamata per le sue performance teatrali e cinematografiche, ma ancora poco nota al grande pubblico televisivo americano. Fu un matrimonio perfetto. Lansbury infuse nel personaggio di Jessica Fletcher una combinazione irresistibile di eleganza, ironia, determinazione e calore umano. Il successo fu immediato e duraturo: La signora in giallo divenne uno dei programmi più seguiti della televisione americana, specialmente nella fascia serale della domenica.
Per dodici stagioni, Jessica Fletcher viaggiò tra le ombre del crimine e i misteri dell’animo umano, portando alla luce verità scomode con l’acutezza di una mente brillante e il tatto di un’investigatrice empatica. E sebbene la serie presentasse un omicidio per episodio, il tono rimaneva sempre familiare, quasi rassicurante — un equilibrio raro, che deve moltissimo alla compostezza interpretativa della sua protagonista.
È lecito chiedersi cosa sarebbe stato La signora in giallo con Jean Stapleton o Doris Day. Entrambe attrici straordinarie, avrebbero certamente offerto una lettura originale del personaggio. Ma nella giusta combinazione di classe british, sagacia letteraria e acume investigativo, Angela Lansbury fu insostituibile. La sua Jessica Fletcher non solo risolse delitti: conquistò il cuore di milioni di spettatori, diventando un’icona transgenerazionale.
In un mondo di sliding doors hollywoodiane, quella porta chiusa da Stapleton e Day aprì a una delle più felici scelte di casting della storia della televisione. A volte, le terze scelte diventano prime leggende.
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