Il sito del turismo di Lipsia, città tedesca dove Bach visse a lungo, ha calcolato quanto si metterebbe in tasca il musicista teutonico per gli ascolti in streaming dei suoi brani.



Ogni riproduzione su Spotify frutta 0,0037 euro, e così il sito ha calcolato che avrebbe guadagnato un totale annuo di 264mila euro (seguito da Beethoven, che guadagnerebbe all’anno 255mila euro, e da Mozart con 235).

Al mese fa 22mila euro, una cifra non lontana dallo stipendio annuo del genio musicale tra il 1723 e il 1750, stimato in 34mila euro.

Se ci fosse stato Spotify al tempo di Bach, la sua opera più riprodotta sarebbe stata il Prélude dalla sua “Suite per violoncello n.1 in sol maggiore”.

Ascoltata più di 162 milioni di volte, da sola avrebbe generato oltre 21 milioni di euro, un valore enorme che però tiene conto della crescita dell’inflazione dal 1750 a oggi.