Negli Stati Uniti (in particolare a Dallas), negli anni '40, c'era la tendenza dei cosiddetti "carhops". Si trattava di donne in hot pants o minigonna che servivano i clienti nei ristoranti e nei cinema drive-in.

I clienti le adoravano e anche le stesse ragazze carhops ci lavoravano volentieri, perché improvvisamente ricevevano mance molto alte.

Potevano arrivare a 25 dollari alla settimana, che a quei tempi era un sacco di soldi.




Ma quello che oggi è il politicamente corretto, allora lo erano i moralizzatori.

Le solite "governanti del villaggio" a volte correvano dalla polizia per denunciare queste indecenze.

C'erano anche, come oggi, donne che si arrabbiavano perché secondo loro le donne venivano "oggettivizzate".

Un tribunale ha persino valutato se vi fosse un rischio per la salute dei clienti a causa della permissività degli abiti.

Ma nessuno ha posto fine a questa attività spudorata.

Ma alla fine un reclamo è servito a qualcosa.

Una donna si è lamentata pubblicamente di dover sempre guardare le gambe delle donne quando va al cinema.

Voleva vedere le gambe degli uomini.

Questo suggerimento è stato immediatamente accolto e messo in pratica dai proprietari del drive-in.



E così ci furono i primi carhops uomini, di cui le donne erano felici, ma anche certamente alcuni gay che ora avevano un nuovo locale da andare con gusto.

Ma ora arrivarono delle nuove lamentele.

Quelle di ex donne carhops che si lamentavano del fatto che gli uomini stavano rubando loro il lavoro.

Non si può mai accontentare tutti.

Qualcuno brontola sempre.