Tecnicamente, il p.e. segue come viene speso il budget.

In realtà, il suo ruolo può andare dal non fare nulla (dare carta bianca al regista, seguendo solo gli aspetti economici), fino al dirigere tutto il progetto passo per passo, imponendo il 'tono' del film, ordinando le modifiche X e Y alla trama, eccetera, eccetera.

E' una figura che cambia molto da film a film.

Non mi risulta, per esempio, che Stanley Kubrick avesse produttori esecutivi.



Se li aveva, si limitavano a cercare di ridurre le spese, ovvero cercare le scenografie, effetti speciali, eccetera, per conto di Kubrick, facendo in modo che fossero i meno costosi sul mercato, ma senza mai imporre nulla a Kubrick. Il leggendario regista era infatti famoso per essere uno dei pochissimi che si presentava ai suoi produttori dicendo:

'Signori, i miei film si comperano a scatola chiusa. Io vi dirò cosa voglio fare, e voi sarete dentro o fuori'

Secondo la biografia ufficiale di Kubrick, lui e Micheal Mann - negli anni novanta - erano gli unici due registi di Hollywood a lavorare senza intromissioni sulla trama da parte dei produttori (i quali, nel 99% dei film, 'ordinano' il finale che vogliono ai loro registi).

Oggi giorno, a Hollywood, NON ci sono attualmente registi liberi di scegliere il finale del loro film.

E' il prezzo da pagare per giocare in 'serie A'.

Vuoi fare un film da 50 milioni di dollari? Lo farai alle nostre condizioni.

E se noi vogliamo cambiare il finale, tu lo cambi.

Questa è la normalità, quando si superano certi budget.

Ad ogni modo, visto che abbiamo nominato Mann, parliamo un attimo di lui.

Micheal Mann invece fu (ed è ancora) oltre che regista, un GRANDISSIMO produttore esecutivo. Forse il migliore in circolazione, se chiedete a me.



I film dove appare come produttore esecutivo hanno tutti letteralmente quel tocco in più che per me è l'inconfondibile 'mann's touch'. Quando Mann non dirigeva, ordinava infatti ai registi, sceneggiatori e montatori il TONO del lavoro che voleva per il film che stava co-producendo.

E' così che nacque quel mito della cultura pop che fu MIAMI VICE, di cui Mann diresse o scrisse personalmenrte appena una manciata di episodi, mentre invece li seguì tutti quanti a uno a uno, in veste di produttore esecutivo.

La copertura dei due polizotti infiltrati è saltata; Sonny e Rico sono stati scoperti. il sigonre della droga Calderone sa che sono poliziotti, eppure loro decidono di presentarsi COMUNQUE all'appuntamento col trafficante, fingendo di non sapere di essere stati smascherati. Farlo è un suicidio, ma è anche l'ultima occasione che hanno di prendere Calderone prima che scappi all'estero. Calderone è l'assassino del fratello di Rico. E quella è l'ultima occasione che hanno di catturarlo.

E così, prima di andare verso la morte, Sonny ferma però la Ferrari.

'C'è tempo' dice, ed entra in una cabina del telefono.

Chiama la sua ex moglie, e gli chiede soltanto se era 'vero'.

Se per quel poco che lui e lei erano rimasti assieme, se si erano amati 'davvero'.

"Ci puoi scommettere, Sonny" dice lei.

Pausa.

"Va tutto bene?"

La musica riparte allora a pieno volume, la Ferrari a tutto gas. E' una musica che batte esattamente come il cuore dello spettatore (ammesso che non siate proprio dei bastardi senza cuore…)

Questo è il puro 'Micheal Mann's touch', quello che si trova solo nei suoi film… O nei film dove figura come produttore esecutivo. Direi che consiste nell'uso di quelle perle di psicologia e di stile che rendono tutto incredibilmente reale, toccante e straziante nella mente della spettatore. Guardatevi il video, e poi ditemi se è umanamente possibile restare indifferenti.

Miami vice fu un poliziesco 'fantasy', ma con un tasso di drammaticità assolutamente fuori dal mondo, almeno per la sua epoca. M.V. cambiò infatti la storia della televisione, e oggi giorno i cloni si sprecano al punto che è difficile capire quante novità inventò all'epoca. A tratti, toccava vette che oggi definiremmo 'dark'. Molte delle puntate di Miami Vice finivano letteralmente in tragedia prorio perché Mann voleva alzare il livello di tensione là dove i produttori ufficiali, invece, volevano fare una minchiata molto easy e molto rincurante, sciocca, eccetera. In sostanza, volevano la classica baracconata anni ottanta. Lui invece usò tutto il suo potere di produttore esecutivo proprio per assicurarsi che ci fossero proprio quelle puntate che resero poi MV una leggenda. E i livelli di tensione - credetemi - arrivarono a volte a livelli insostenibili. TUTTI sapevano che a volte MV finiva male o malissimo… E a volte guardarlo è davvero difficile. Muoiono tanti di quei cari, in quel telefilm…

Miami Vice è famoso anche per essere stato forse il primo telefilm ad alto successo ad avere avuto una puntata completamente censurata. Uscì solo più tardi in DVD. E credetemi se vi dico che mostrandola ai miei amci l'anno scorso, eplosero in un coro di

Non ci credo

non è possibile

porca misera

Miami Vice è un mito… la dimostrazione che anche il produttore esecutivo, a volte, può davvero diventare un 'signor mestiere'




Quelli anni 80 mi sono piaciuti, sono diventati iconici.

Poi, sono arrivati quelli ripetitivi e pieni di battute poco divertenti, e sono arrivate di conseguenza le critiche.

Christian commenta uno youtuber che aveva criticato Vacanza su Marte.






LORO pagano TE per il diritto di pubblicare il tuo libro.

Se ti chiedono il pagamento, si tratta di un editore di vanità (ad esempio, un artista della truffa che sfrutta gli ignoranti).

Un vero editore ti offrirà un contratto con un piano di royalty e forse anche un anticipo su tali royalty. Quanto dell'anticipo offerto dipenderà dal successo che pensano avrà la vendita del tuo libro.

Se vuoi autopubblicare il tuo libro, sappi che ci sono dei costi. Devi pagare l'editore che recensisce il tuo lavoro. Devi pagare l'artista che crea la copertina del tuo libro. Anche se ci sono alcuni autori che hanno il talento artistico sufficiente per illustrare le proprie copertine, non ho MAI incontrato un autore che potesse editare il proprio lavoro. Assumi un buon editore, ben consigliato, e poi fai revisionare il risultato finale da un gruppo di persone. Quando tutti i problemi sono stati risolti, si può procedere al passo successivo. Una volta creato un file ebook, non ci sono davvero ulteriori costi per la produzione del lavoro. Se si vuole andare in stampa, ci sono alcuni costi piuttosto pesanti (carta, inchiostro, distribuzione, magazzino, ecc.). È meglio essere sicuri che ci sia una forte domanda per il tuo libro prima di andare in stampa. Non c'è niente di più costoso (e fallimentare) che avere una tonnellata di carta in cantina che non si può vendere.



Ci sono differenti modi e tutti sono contraddistinti da un fattore comune: la semplicità

Spesso le torte, ma anche semplici panini per essere molto più compatti vengono imbottiti con del cartone che poi ovviamente sarà ricoperto con un condimento:



In molte bevande per risaltare l'effetto schiuma si utilizza un semplice trucco:



I cubetti di ghiacci in realtà sono di plastica:



A volte il latte può non essere adatto in quanto potrebbe creare un effetto visivo non proprio dei migliori e quindi si usa… La colla:



In alcuni casi i piatti non sono davvero fumanti ma vengono resi tali tramite appositi strumenti



Quale miglior modo se non usare la lacca per ravvivare il colore di frutti ma anche dei fiori:



Per me sono questi:

Wall Street con Michael Douglas e Charlie Sheen



The Family Man con Nicolas Cage



American Psycho con Christian Bale



The Wolf of Wall Street con Leonardo Dicaprio



Una poltrona per due con Eddie Murphy



Tutte le scene sono quelle che mi sono piaciute di più.



Risultati immagini per Conduttore radiofonico



Il presentatore radiofonico o conduttore radiofonico è colui, o colei, che dirige una trasmissione radiofonica, intrattenendo il pubblico con discorsi, interviste ed approfondimenti.
Il conduttore, nell'accezione contemporanea, può ricoprire la figura di classico intrattenitore o di disc-jockey musicale.
La storia della conduzione radiofonica, essendo la radio uno dei primi mezzi di comunicazione di massa a diffusione generalizzata, annovera i principali nomi dello spettacolo cinematografico e televisivo internazionale.

Risultati immagini per Ableton Live

Live, prodotto da Ableton, è un programma di produzione musicale affermatosi ormai da diversi anni sulla scena come uno dei più versatili tra quelli proposti sul mercato. Le sue peculiarità d'uso lo hanno reso per molti, soprattutto nell'ambiente della musica elettronica, preferibile ad altri sequencer "storici" ma pensati per un utilizzo diverso e sotto certi punti di vista più laboriosi.
Come il nome stesso lascia capire, Live è pensato con due finestre parallele tanto per la composizione in studio quanto per l'esecuzione di performance live: è sufficientemente versatile per consentire la creazione di "metodi d'utilizzo" diversi, a seconda che si usi con fonti in ingresso, controller midi, effetti esterni, mixer o quant'altro.
I più noti dj che fanno uso di Ableton Live sono Armin van Buuren, Deadmau5, Scooter, Giorgio Moroder, Skrillex, DJ BL3ND, Dada Life, Paul Kalkbrenner, Tiesto, Hardwell, Headhunterz, Daft Punk, i Booka Shade, South Central, MaDness, Liam Howlett dei The Prodigy, Madeon e TheFatRat.

Storia

La prima edizione commerciale di Live vede la luce il 30 ottobre 2001, scritta in C++. Dalla release 8.1.3 è selezionabile la lingua italiana.

Caratteristiche tecniche

  • Registrazione multitraccia fino a 32-bit/64-bit/192 kHz
  • Editing non distruttivo con annullamenti illimitati
  • Warping avanzato e time-stretching in tempo reale (Beats, Tones, Texture, Re-Pitch, Complex, Complex Pro)
  • Supporta i formati AIFF, WAV, MP3, Ogg Vorbis e FLAC files
  • Supporto ReWire completo

Dotazione

Live include diversi strumenti ed effetti progettati su misura: altri due strumenti sono acquistabili separatamente. Sono altresì supportati VST e Audio Unit, plugins rilasciati da terzi che rendono così il programma enormemente versatile.

Strumenti

  • Analog, acquistabile separatamente, è un sintetizzatore virtual analog dotato di due oscillatori e due sub-oscillatori di cui è possibile selezionare la forma d'onda, ADSR ed altri parametri, oltre che di due LFO, due filtri e diverse possibilità di routing
  • Simpler è un campionatore elementare, in grado di lavorare con un campione audio e processarlo (modifica ADSR, LFO, filtri, regolazione velocity, pan, transpose, detune). Viene inoltre visualizzata la forma d'onda del campione per facilitare le operazioni.
  • Impulse è un modulo pensato per campioni di percussioni: ne carica otto e di ognuno può modificare diversi parametri
  • Sampler, acquistabile separatamente, è un campionatore più complesso in grado di lavorare con diversi campioni contemporaneamente e di supportare librerie esterne.
  • Operator, acquistabile separatamente, è un sintetizzatore FM dotato di quattro oscillatori di cui è possibile selezionare forma d'onda, ADSR ed altri parametri, oltre che di un LFO, un filtro.
  • Drum Rack è un sampler per suoni percussivi. Le note MIDI "triggerano" Simpler individuali, così, anziché suonare un sample a varie altezze, suonano diversi sample alla stessa altezza predefinita, impostazione preferibile per il drum programming. Come al solito in Ableton, qualsiasi suono può essere inserito in una Drum Rack, anche una clip.

Effetti

Molti degli effetti di Live sono comuni nel mondo del digital signal processing, adattato per conformarsi all'interfaccia di Live. Sono impostati per soddisfare l'ampio target d'utenza di Live - musicisti elettronici e DJ - ma possono essere usati anche per altri scopi, come il recording, per esempio per processare il segnale di una chitarra. Gli effetti in Live sono divisi in due categorie: MIDI e Audio. Può anche ospitare plug-ins VST e, nella versione Mac OS X, Audio-Units.

Effetti Midi

  • Arpeggiator
  • Chord
  • Note Length
  • Pitch
  • Random
  • Scale
  • Velocity

Effetti Audio

  • Auto Filter
  • Auto Pan
  • Beat Repeat
  • Chorus
  • Compressor
  • Corpus
  • Dynamic Tube
  • EQ Eight
  • EQ Three
  • Erosion
  • Filter Delay
  • Flanger
  • Frequency Shifter
  • Gate
  • Grain Delay
  • Limiter
  • Looper
  • Multiband Dynamics
  • Overdrive
  • Phaser
  • Ping Pong Delay
  • Redux
  • Resonators
  • Reverb
  • Saturator
  • Simple Delay
  • Spectrum
  • Utility
  • Vinyl Distortion
  • Vocoder

Lo streaming di videogiochi su Twitch può essere un affare molto redditizio se riesci ad avere un seguito e tempo da dedicare agli streaming, solitamente la maggior parte della giornata. Arrivare a questi livelli è difficile ma può essere anche molto gratificante.

Ecco alcuni esempi di persone che riescono a guadagnare grandi cifre grazie agli streaming su Twitch:


POKIMANE ($250,000)



L'unica ragazza di questa lista è Pokimane, o Imane, che è una star dei social media e una popolare videogiocatrice di League Of Legends, che si è classificata diamond 4 con due account differenti. Su Twitch ah 3.1 milioni di follower di cui 2,900 iscritti paganti e in media guadagnia 1150 follower ogni ora. Questa bellezza di origini marocchine è ovviamente molto popolare perché è una rara ragazza in un gruppo fortemente maschile ma è anche un'ottima giocatrice.


DRDISRESPECT ($3.5 MILLION)



DrDisrespect, o Guy Beahm, è uno streamer americano di Twitch che originariamente ha iniziato la sua carriera da giocatore giocando a Halo 2 su Xbox. Ha interpretato un "personaggio dominante" dal momento in cui è diventato bravo nei giochi ed è da questo che ha preso il suo nome. Ha lasciato youtube nel 2011 e rimase lontano dai giochi come Call Of Duty: MOdern Warfare 2 per cinque anni, ma diventò il creatore di molte mappe multiplaiplayer di Call Of Duty: Advanced Warfare. Principalmente effettua streaming di PlayerUnknown's Battlegrounds e Fortnite. Ha anche 3,5 milioni di follower (il 10° canale più grande al mondo).


SHROUD ($4 MILLION)



Shroud, o Mike Grzesiek, è uno streamer Polacco che si stima abbia un patrimonio netto di 4 milioni di dollari. Essendo un Top Twitch Partenet guadagna circa 3000$ al mese per ogni 1000 abbonati al suo canale e attualmente ha oltre 10000 abbonati e 6,54 milioni di followers (secondo al mondo) il che gli farebbe guadagnare 30000$ al mese, senza includere sponsorizzazioni, pagamenti di Youtube e donazioni. Principalmente gioca a Tom Clancy’s Rainbow Six: Siege.


E ovviamente


NINJA ($10 MILLION)



Richard Belvins, o Ninja, è lo streamer più popolare al mondo, secondo quanto riferito ha guadagnato 500000$ al mese giocando a Fortnite: Battle Royale. Il suo canale Twitch è stato il primo a raggiungeer 10 milioni di iscritti (attualmente 14.5 milioni) e oltre 20 milioni di iscritti su Youtube. Solamente nel 2018 è apparso sulla copertina di ESPN the magazine, ha contribuito a far cadere la New Year's Eve Ball a Times Square il tutto giocando a Fortnite per 12 ore al giorno dal suo seminterrato.


P.S.

Ninja non esegue più streaming su Twitch essendo passato, il primo agosto di quest'anno, alla piattaforma di Microsoft, Mixer.


Già, cos'è successo al buon vecchio Mel?



Mel Gibson è un attore statunitense nato Peekskill, New York, nel gennaio del lontano 1956. Il sesto di undici figli, il padre di Gibson era americano, in parte di origine del Sud (cioé, del South statunitense), e dall'altra parte di origine irlandese d'Australia (sua nonna paterna fu una contralto di nome Eva Mylott, che nacque appunto in Australia, figlia di immigranti irlandesi). Sua madre, invece, era irlandese doc.

A dodici anni, il padre di Gibson decise di trasferirsi in Australia, terra natia di sua nonna appunto. La famiglia si trasferì a West Pymble, Sydney, e Mel fece le superiori a Wahroonga, New South Wales.


Mel crebbe in Australia. Il canguro è l'animale simbolo


Mel studiò recitazione in Australia, iniziò a recitare in Australia, e raggiunse la fama grazie a film Australiani; non passò, quindi, attraverso Hollywood, non vi furono viaggi allo sbaraglio in California, affitti in affollati appartamenti occupati da aspiranti star; una strada scelta da altre celebrità internazionali, quali Charlize Theron e gli australiani Liam e Chris Hemsworth.

Gibson iniziò a recitare nella serie TV australiana The Sullivans, in cui interpreta Ray Henderson per tre episodi (dal 369 al 372).

Dopo un cameo in un film statunitense (I Never Promised You a Rose Garden, 1977) arrivò una serie di interpretazioni in film australiani di successo. Alcuni di questi sarebbe diventati film iconici a livello mondiale.

Nel 1977, Gibson partecipò da protagonista a Summer City. Seguirono poi i due Mad Max (rilasciati rispettivamente nel 1979 e 1981), e tra i rilasci di questi due il romantico Tim (1979), The Chain Reaction (1980), e Gallipoli (1981).

Dopo l'acclamato e pluri-premiato The Year of Living Dangerously (1982), Mel iniziò a lavorare anche per e negli Stati Uniti. Il suo primo film di rilievo a Hollywood è The River (1984) a fianco della premio Oscar e leggendaria Sissy Spacek, che anche per il suo ruolo in questo film fu nominata a un premio Oscar. Seguì Mrs. Soffel (1984) con Diane Keaton Entrambi i film, tuttavia, non furono di grande successo al botteghino, e Gibson fu criticato per la sua performance in The River.

Dopo aver revitalizzato la sua carriera grazie a un ritorno al cinema made in Australia con il terzo capitolo di Mad Max, Mad Max Beyond Thunderdome (1985), Gibson salì definitivamente alla ribalta anche in America con il leggendario Lethal Weapon (in italiano: Arma letale, 1987). Da lì segui una serie di blockbuster interrotta solo da un paio di pellicole; una serie che comprende Tequila Sunrise (1988), il sequel di Arma letale, ovvero Lethal Weapon 2 (Arma letale 2, 1989), Bird on a Wire e Air America (1990), Forever Young (1992), fino ad arrivare al terzo capitolo della saga di Arma letale, ovvero Lethal Weapon 3 (1992).


Nel primo episodio dell'undicesima stagione dei Simpsons, Homer dichiara che, dopo aver visto Arma letale 2, egli controlla sempre il bagno per assicurarsi non vi siano bombe


Tra il terzo e il quarto capitolo di una delle più note saghe della storia del cinema, Gibson partecipò ad un'altra serie di film di successo, che include dei film che non solo furono bockbuster di prima categoria, ma che diventarono anche icone, film come Maverick (1994), Braveheart (1995), Pocahontas (1995), e Ransom (1996).



Nella versione originale di Pocahontas, firmata Disney, Gibson dona la voce a John Smith. Il più riuscito film al quale Gibson abbia mai partecipato da doppiatore, tuttavia, è senza dubbio Chicken Run (Galline in fuga). Gibson sarebbe ritornato a "stretto contatto" con i nativi americani nel dirigere l'acclamato Apocalypto, il suo quarto film da regista

Dopo l'ultimo capitolo della saga di Arma letale (Lethal Weapon 4, 1998), Gibson continuò a recitare in film di grande successo. Questi includono ma non si limitano a Payback (1999), The Patriot (2000), What Women Want (2000) e Signs (2002). Gibson trovò anche il tempo di firmare tre film da regista (The Passion of the Christ, 2004; Apocalypto, 2006; Hacksaw Ridge, 2016) . Le pellicole dirette da Gibson negli anni 2000 e 2010 non solo furono molto apprezzate dalla critica, ma furono pure di estremo successo al botteghino, e riuscirono nell'impresa di non sfigurare dopo l'ultimo film girato da Gibson a metà anni 90, il mitico Braveheart.

Tuttavia, nell'ultimo periodo Mel si è visto meno al cinema. Di più, l'attore è stato non-ufficialmente espulso da Hollywood. Come mai? Gibson è stato protagonista di alcuni spiacevoli episodi che hanno fatto notizia Quello che causò la sua "espulsione" da Hollywood fu l'arresto del 2006 per guida in stato di ebbrezza. Gibson avrebbe fatto notare al poliziotto che condusse l'arresto, dopo che questi si rifiutò di lasciarlo continuare a guidare fino a casa, che gli "ebrei sono responsabili di tutte le guerre," per poi chiedergli se egli fosse per caso un ebreo. Nonostante l'attore fosse inebriato dall'alcol, e pur avendo rilasciato due dichiarazioni di scuse, Hollyood non lo risparmiò.


Mughsot di Mel Gibson, 2006


Tuttavia, Mel fu capace di rifarsi, o perlomeno di mantenere attiva la sua carriera. Nel 2012, infatti, uscì Get The Gringo. Pur non avendo avuto gran successo al botteghino, questo è da considerarsi un ottimo film (per Gibson). Nel 2013, Gibson fece un'apparizione in The Expendables 3, di Sly Stallone. Gibson partecipò da protagonista a un altro film che fu acclamato dalla critica ma fece flop al botteghino, ovvero Blood Father (2016). Seguì poi la regia del sopraccitato capolavoro, Hacksaw Ridge (2016), una parte nel blockbuster Daddy's Home 2 (2017), e un ruolo da protagonista nell'ennesimo film che fu acclamato dalla critica ma mancò al botteghino, ovvero Dragged Across Concrete (2018).

E oggi? Come si trova Mel? Circa un mese fa è uscito Fatman (foto in cima), prodotto da case di serie B e rilasciato da Saban (distributore di film di serie B). La pellicola ha suscitato reazioni miste nella critica, e come prevedibile, il film non è stato un successo al botteghino.

Gibson fu ospedalizzato in Aprile dopo essere testato positivo per il coronavirus, ma fortunatamente si è ripreso.

Infine, tra i progetti in cui Gibson è stato coinvolto di recente, nel 2020 sono in uscita Boss Level, con Naomi Watts e Frank Grillo, e Last Looks con Charlie Hunnam e Dominic Monoghan.


Mel Gibson e Charlie Hunnam sul set di Last Looks


Gli ingegneri dei sistemi sono molto attenti a garantire che un'altoparlante non si danneggi.

Esistono due modi principali per distruggere un altoparlante dovuto all'elevato volume: escursione eccessiva e fusione della bobina.

Un altoparlante funziona inviando una tensione analogica che rappresenta una forma d'onda audio attraverso una bobina (filo avvolto a spire). Questa crea un campo magnetico che "spinge e tira" la membrana dell'altoparlante per creare variazioni della pressione dell'aria, che è il suono.

  • L'invio di troppa tensione attraverso la bobina può sollecitare la membrana in modo dannoso.

  • L'invio di molta corrente attraverso una bobina genera anche calore, quindi se viene generato troppo calore la bobina si scioglierà.

Ogni altoparlante ha un picco massimo ed un livello sonoro medio. Rappresentano i più alti valori che l'altoparlante può raggiungere prima che si verifichino danni. Gli altoparlanti utilizzati per i concerti rock sono progettati per livelli sonori molto elevati.

Gli ingegneri del suono che lavorano durante un concerto monitorano attentamente i livelli per assicurarsi che non arrivino al punto di massima. Esiste un tipo speciale di hardware noto come limitatore, che può limitare automaticamente i livelli sonori per impedire che diventino troppo alti.

I concerti rock in genere usano anche molti altoparlanti per coprire lo spazio a disposizione.

Tipicamente l'approccio consiste nell'utilizzare line array (immagine sotto). L'array nella foto ha 16 dispositivi acustici. La maggior parte degli array utilizzati nelle arene corrisponde al doppio di queste dimensioni e ce ne sarebbero quattro o più.



Oltre ai line array, esistono anche subwoofer per produrre enormi quantità di bassi. Ognuna di quelle scatole davanti al palco è un diffusore (sub) (immagine sotto). Ogni sub avrà bobine molto grandi, che consentiranno loro di gestire molta potenza prima di essere danneggiate.



Gli ingegneri del suono usano un crossover per ripartire l'audio verso gli array o verso i subwoofer. Ciò impedisce ai suoni ad alta frequenza di andare ai sub e ai suoni a bassa frequenza di andare agli array.

Suddividendo il suono in due segnali, gli array e i subwoofer riceveranno entrambi una potenza totale inferiore ed emetteranno solo le frequenze per cui sono stati progettati. Ciò aumenta leggermente l'output totale disponibile, specialmente per gli array.


 



Il problema degli editori è che cercano degli stili di scrittura, generi e persino trame che vanno di moda in quel momento, come vendessero vestiti o tagli di capelli. Non cercano la novità originale, che sbaraglia tutto, a cominciare dai generi letterari. Ecco che alla Rowling dissero: “Nessuno ha mai scritto un libro su un maghetto, segno che non importa a nessuno leggere di un maghetto”? Molti editori dovrebbero vendere patate, certamente, anche perché il primo libro di Harry Potter è a dir poco straordinario.

Faccio anche spesso l’esempio di Gomorra al riguardo perché è chiarissimo: Gomorra è stato il primo romanzo-inchiesta in Italia. Fu scartato da tutti per quel motivo, perché le mescolanze di generi letterari (arte, talento, creatività e originalità) non sono capite dagli editori, quando non ridicolizzate o rifiutate con sprezzo. Le definiscono “pasticci”, e qualcuno “rozzo ed erudito” di loro lo dice in video usando la parola francese anziché italiana. Ricordiamo, infatti, che editore può diventare anche il fruttarolo sotto casa, nel senso che non è detto che siano persone colte, profonde e illuminate, dalla vista lunga: tutt’altro. Saviano lo autopubblicò (non lo dice nessuno ma è così), e solo dopo che ebbe successo da solo spuntò Mondadori. Il problema degli editori è, per me, fortemente legato ai finanziamenti pubblici all’editoria, che ha affossato la cinematografia italiana negli anni, i giornali, le televisioni e, ovviamente, le case editrici. Che ci sia un fallimento generalizzato del mondo editoriale è sotto gli occhi di tutti. Ma come possiamo pensare di avere un’editoria brillante, innovativa, di ampio respiro e creativa davvero… nell’unico Paese semilibero d’Europa?

Ecco che l’editoria italiana è come quella famosa statua (non cito la Bibbia volutamente) con i piedi d’argilla. La guardi alzando la testa e vedi oro e argento e…. e basta abbassare gli occhi per capire che dei libri non gliene frega niente in realtà a loro, che ormai sono un po’ come dei macellai. E ti vien voglia di dire: “No, mio figlio ai macellai non lo do”, cioè ti autopubblichi, che almeno ti diverti di più.


 


Conan Doyle, quando scrisse le storie di Sherlock Holmes, scelse il numero 221B per ambientarvi il "quartier generale" del suo personaggio più conosciuto sapendo che, ai suoi tempi, i numeri civici della via arrivavano solo fino all'85. Fece ciò sicuramente per evitare che l'indirizzo corrispondesse a quello di una persona reale. Quando più tardi avvenne il riordino dei numeri civici, il 221B fu assegnato ad un edificio in cui, fino al 2002, ebbe sede la Abbey Road Building Society, che cominciò così a ricevere lettere indirizzate a Sherlock Holmes da tutto il mondo.



La società decise di approfittarne, aprendo una segreteria di Sherlock Holmes, apponendo una targa di bronzo in corrispondenza del famoso numero civico e sponsorizzando, nel 1999, la sistemazione di una statua del celebre detective nella stazione metropolitana di Baker Street.


C'è dietro una storia fantastica.

La diffusione di questo segno in ambito metal è attribuita a Ronnie James Dio[1], leggendario cantante heavy metal morto nel 2010. La sua variante era col pollice chiuso, ci sono infinite dispute su quale sia quella "giusta" e addirittura un tentativo di accaparrarsene il copyright da parte di Gene Simmons, poi ritirato.

Da ragazzino ricordo un certo senso di dissonanza che provavo ogni volta che vedevo le "corna metal":



Questo perché a me, da buon italiano, non potevano che ricordare tutt'altro genere di corna:



[Scopro dai commenti che questa è un opera dell'artista contemporaneo Andrea Petrone].

Per anni ho pensato si trattasse di un classico clash culturale: due segni identici evolutisi parallelamente in culture diverse con significati diversi.

Finché non incappai nella biografia di Ronnie James Dio, al secolo Ronald James Padavona. Intervistato sul segno delle corna, spiegò:

"Era un gesto che faceva spesso mia nonna, che era del Sud Italia. Serviva a scacciare il malocchio".

Ta-dah!

Dio aveva adottato questo segno per continuare la tradizione iniziata da Ozzy Osbourne, suo predecessore nei Black Sabbath, il quale utilizzava quello della pace fatto con indice e medio a V. Dio, per distinguersi, attinse ai ricordi della nonna. Come spiegato dal cantante, il gesto non ha alcun significato particolare, ma la sua provenienza esoterica si sposava bene con l'immagine della band.

E così si chiude il cerchio: i due segni non si sono sviluppati indipendentemente, ma uno si è evoluto dall'altro. Le corna con cui Totò scacciava il malocchio sono diventate il gesto universale della musica metal in tutto il mondo.



In una delle sue ultimissime interviste del dicembre 1980 ricordo che definiva i Beatles come "quattro ragazzacci che ce l'hanno fatta"



Una cosa bellissima! Tom Cruise canalizza il suo Les Grossman interiore ... Non mi sono mai reso conto di quanto il suo personaggio in Tropic Thunder, di tutti i ruoli, fosse vicino all'uomo reale. Era intenso, il suo sproloquio. È stato stupendo. Solo questa rabbia bella e giusta si è scatenata in modo chiaro e eloquente. Bello!



Fondamentalmente, da quello che ho raccolto in rete, alcuni membri della troupe dell'ultimo film di Mission Impossible non hanno obbedito alle regole del Covid-19 su distanze sociali, maschere e simili. Cruise non è solo la star principale della serie, è anche un produttore ed è fortemente coinvolto nell'intero processo artistico. In Tropic Thunder, il suo personaggio ha notoriamente detto ai suoi nemici di "fare un passo indietro e ... letteralmente scoparsi la loro stessa faccia!" Il che è piuttosto scortese ma, beh, è più o meno quello che ha fatto anche qui.



E non per se stesso! Voglio dire che avrebbe potuto dire: "Ehi ragazzi! Pensate al mio lavoro!

Pensate ai miei soldi! Come potrò fornire a mio figlio maggiore un'isola privata per il suo compleanno? "

No, nessuna di queste sciocchezze elitarie egocentriche. Cruise ha criticato il suo personale perché se la loro buffonata avesse messo nei guai la produzione, molte centinaia se non migliaia di persone nell'industria cinematografica avrebbero perso il lavoro e il sostentamento. Ha detto loro di pensare alle famiglie. Le persone hanno bisogno di lavoro. Hanno bisogno di mettere il cibo in tavola. Così è andato e ha dato alla sua troupe il sermone di una vita ... il discorso di papà arrabbiato di cui avevano bisogno.

Tom Cruise è nato in una famiglia che, per un bel po', ha vissuto al di sotto della soglia di povertà. Ha lavorato fino in fondo per arrivare dove è oggi. Lui sa cosa vuol dire essere al verde ... e non ha intenzione di lasciare che alcuni pagliacci mettano tutto il suo staff di perdere il lavoro perché non possono essere costretti a indossare una maschera e tenersi a una dannata distanza l'uno dall'altro ...

…e lo amo! Adoro Tom Cruise per questo. Certo che potrebbe essere in una setta pazza e questi sono affari suoi ... ma dannazione, aveva così ragione qui, mi è piaciuto.