Film di arti marziali è un
genere cinematografico in cui gli scontri fra il protagonista ed i
suoi nemici si svolgono a distanza ravvicinata e con l'uso di
tecniche ispirate da arti marziali reali. L'uso di armi o di
un'eccessiva violenza non sono fattori determinanti, e variano a
seconda della nazionalità del film e dell'anno di lavorazione.
Malgrado il combattimento corpo a corpo
sia presente in molti film sin dall'inizio dell'arte cinematografica,
il genere marziale nasce nel 1943 con Sanshiro Sugata (姿三四郎
Sugata Sanshirō) primo lavoro come regista di Akira Kurosawa
e da lì verrà girato il seguito nel 1945 con (Sanshiro Sugata 2) ,
esplode mondialmente nel 1973 con Bruce Lee e si esaurisce quasi
completamente nella seconda metà degli anni novanta. Dopo questa
data, infatti, i film di arti marziali propriamente detti subiscono
una drastica diminuzione, e tutti i professionisti del settore
ripiegano su altri generi. Si hanno così film d'azione, drammatici,
thriller ed anche fantascientifici, che vantano al proprio interno
alcuni combattimenti a mani nude, in molti casi coreografati da
grandi nomi del genere marziale.
I film marziali sono stati prodotti
principalmente da Hong Kong, dagli USA e, in numero decisamente
minore, dalla Corea del Sud. Non mancano comunque eccezioni, come
titoli provenienti dalla Francia, dalla Cina (il cui mercato è
completamente diverso da Hong Kong), dal Sudafrica ed anche
dall'Italia. Dai primi anni del 2000, la Thailandia si è imposta
pesantemente sul mercato mondiale con alcuni titoli che riportano in
auge il genere.
È d'obbligo operare un'importante
distinzione. In Italia il nome "film di arti marziali"
raggruppa in realtà tre generi diversi:
- gongfu - film dove si usano le mani nude per combattere, o comunque armi bianche.
- wuxia - genere cinese con cavalieri erranti e spadaccini volanti, che usano solo armi da taglio.
- ninja - genere minore, basato su tecniche ispirate al Ninjutsu.
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