Casablanca è un capolavoro senza tempo e, per molti, il paradigma del dramma romantico cinematografico. La sua creazione, come il film stesso, è un intreccio di eventi imprevisti e decisioni dell'ultimo minuto che hanno contribuito a forgiare uno dei finali più iconici nella storia del cinema. La leggenda delle riprese del film aggiunge ulteriore fascino alla sua narrativa, rendendo l'esperienza dietro la cinepresa quasi tanto avvincente quanto quella sullo schermo.

Quando Casablanca entrò in produzione, il finale era ancora in fase di scrittura. Gli sceneggiatori, Julius e Philip Epstein, insieme a Howard Koch, erano consapevoli che il destino dei protagonisti doveva essere convincente e coerente con le tensioni morali della storia. Far fuggire Rick e Ilsa insieme, usando le lettere di transito, sarebbe stato problematico. Rick non avrebbe mai lasciato Lazlo, il leader della Resistenza, in balia dei nazisti, e Ilsa avrebbe vissuto un'esistenza tormentata dal senso di colpa.

L'ispirazione per il finale è arrivata, come vuole la leggenda, durante un tragitto in taxi verso gli studi. I fratelli Epstein, quasi simultaneamente, pensavano alla battuta di Louis Renault, “Raduna i soliti sospetti!”, pronunciata in precedenza nel film. Questa frase, originariamente concepita per una scena minore, divenne il perno attorno al quale ruotò l'intero climax. La battuta suggeriva un crimine—un omicidio, per la precisione—e da lì gli sceneggiatori immaginavano Rick come colui che avrebbe ucciso un ufficiale tedesco, rendendo impossibile la sua fuga con Ilsa.

La ripetizione di “Raduna i soliti sospetti” è un esempio magistrale di prefigurazione, un espediente narrativo che introduce elementi o battute che assumono un significato maggiore più avanti nella storia. Quando Louis pronuncia la frase dopo l'omicidio, il pubblico comprende il cambiamento del suo allineamento morale. Il capitano Renault non è più un semplice opportunista; si schiera con Rick, segnando un punto di svolta decisivo. Questo momento non solo rafforza il climax, ma offre una chiusura soddisfacente alla dinamica tra i due personaggi.

Il cuore del finale risiede nella decisione di Rick di rinunciare a Ilsa per un bene superiore. Dopo aver ucciso l'ufficiale tedesco, Rick sa che la sua posizione è compromessa. Tuttavia, invece di utilizzare le lettere di transito per fuggire con Ilsa, sceglie di garantire la fuga di lei e Lazlo, consapevole che il loro legame rappresenta una forza cruciale contro l'oppressione nazista. La scena dell'addio è tanto struggente quanto eroica: Rick, interpretato da Humphrey Bogart, pronuncia il memorabile discorso che consacra il suo sacrificio. “Forse non oggi, forse non domani, ma presto, e per il resto della tua vita”, le dice, sottolineando la necessità di mettere da parte i sentimenti personali per un obiettivo più grande.

La tensione della scena è amplificata dal momento di esitazione tra Rick e Louis dopo l'omicidio. Renault, interpretato da Claude Rains in una delle più grandi performance da attore non protagonista, osserva la scena e valuta cosa fare. Il pubblico percepisce l'incertezza: Louis tradirà Rick o lo aiuterà? Quando finalmente pronuncia “Raduna i soliti sospetti”, è un momento di sollievo e trionfo, segnalando che Louis ha scelto di stare dalla parte di Rick, forse ispirato dal suo gesto altruista.

La fuga di Ilsa e Lazlo segna il trionfo del sacrificio e dell'idealismo sulla passione personale. Rick, lasciato indietro, non è sconfitto: il film si chiude con un'ultima battuta altrettanto iconica, “Louis, questo è l'inizio di una bellissima amicizia”. Questa frase non solo suggerisce il nuovo legame tra i due uomini, ma offre una nota di speranza in un finale altrimenti malinconico.

La genialità di Casablanca risiede nella sua capacità di trasformare le incertezze della produzione in un film di rara bellezza ed equilibrio narrativo. Ogni elemento - dal dialogo indimenticabile alle performance impeccabili - contribuisce a creare un'opera che continua a risuonare con il pubblico decenni dopo la sua uscita. Il finale, nato da un'intuizione spontanea, rappresenta una delle conclusioni più perfette mai scritte per il grande schermo, un tributo al potere del sacrificio e alla complessità delle relazioni umane.