Fantozzi è il prototipo del'ingrato depresso.

Questa sarebbe la moglie, Milena Vukotic.

ma si consuma per:


In questi due scatti c'è il nocciolo del dramma umano di questo personaggio.

Ha un lavoro medio borghese, una casa, uno stipendio, una famiglia, una vita né più né meno di altre milioni di vite.

Nulla di grandioso, ma nulla, proprio nulla di cui vergognarsi o avere complessi di inferiorità.

Ma è ingenuo. Subisce la vita. Cerca persone sbagliate, false, sciocche.

Autoindulgente. Corrotto. Sconfitto. Senza passione e senza uno scopo.

E' convinto che la sua vita sia misera e indegna. Si vede così:



anziché così:


Chi lo ha convinto di essere indegno?

Quella postura, il piatto eccessivo di pasta, quell'abbigliamento. Troppo lavoro in un ministero senza anima. Sono una scelta.

Non auguro a nessuno di scegliere il buio. Tantomeno a me.

Altro concetto da rifiutare categoricamente è che il fantozzismo sia esclusivamente italiano e non ci siano (una minoranza) di individui che vivano male la condizione umana che è sempre, universalmente, fatta di luci e ombre, pregi e difetti, dolore e sacrificio con rare soddisfazioni, chessò, in Francia o in Svezia o in Russia.

Villaggio avvrebbe fatto bene a vedere il fantozzi che era in lui. Anziché generalizzare la sua malattia sugli italiani, e cercare di convincere noi, di essere quello che era lui. Denigrare gli italiani e l'italia era di moda, è ora di capire che è roba da Fantozzi.