Uno “scrittore professionista” è una persona che ha fatto dello scrivere la sua professione, cioè uno che ne ricava un reddito che permette di vivere a lui e alla sua famiglia.
In altre parole, uno che li vende i suoi libri, oltre a scriverli.
Ora, avere un agente letterario, un editor e un grafico non ti garantirà le vendite, nemmeno se hai scritto il romanzo del secolo.
Il segreto del successo commerciale è la pubblicità, quindi, o hai soldi (parecchi) da spenderci, o trovi una casa editrice che decida di investire su di te, e i soldi per un bel lancio pubblicitario ce li metta lei.
Ma (c’è sempre un “ma” e io adoro metterli a inizio frase):
* se non hai vinto un concorso letterario di quelli che contano,
* se non sei già conosciuto nell’ambiente,
* se non sei un personaggio della cronaca rosa, nera o di altri colori,
* se non sei un/a blogger con milioni di follower,
non hai speranze di trovare un editore disposto a investire su di te. Nemmeno se hai scritto il romanzo del secolo.
Certo, ogni tanto esistono anche i colpi di fortuna, ma non ci conterei molto.
Allora, cosa puoi fare? Puoi usare il self publishing con una delle piattaforme gratuite online. Poi, con il passaparola e un po’ di pubblicità a spese tue, magari alcune copie le vendi, ma questo non farà di te uno scrittore professionista.
Meglio avere un lavoro vero che ti dia un reddito decente e tenere la scrittura come hobby. È quello che fa la maggioranza, alla fine. Senza troppe illusioni, delusioni e stress conseguente.
Accade alla maggior parte dei musicisti, dei pittori, dei poeti e dei vari artisti o aspiranti tali. Coltivano per sé il talento che li appassiona; l’arte è comunque qualcosa che arricchisce la vita, a prescindere dal successo.
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