Una compagnia
teatrale è
l'insieme del cast artistico e tecnico riunito allo scopo
di allestire e produrre uno spettacolo teatrale e di trarne
un utile. La compagnia può essere privata, pertanto i suoi membri
saranno scritturati; o cooperativa, i quali membri divideranno in
parti uguali i proventi.
Nell'odierno panorama mondiale dello
spettacolo non tecnicamente riproducibile, esistono varie tipologie
di compagnie che si connotano in maniera differente a seconda delle
finalità del loro lavoro.
Le compagnie teatrali moderne, ossia
composte da un gruppo di professionisti che lavorano insieme per la
realizzazione di un evento artistico, nacquero nel periodo
della Commedia dell'Arte ma già precedentemente, in forma
limitata, si poté assistere a fenomeni di associazionismo nelle
manifestazioni del teatro medievale, dove confraternite laicali
erano solite formarsi per organizzare sacre rappresentazioni.
Nella prima metà del XVI
secolo nacquero le prime fraternal compagnie, mentre risale
al 1545 il primo documento che testimonia la nascita di una
cooperativa composta di soli uomini in quel di Padova. Si
trattava della Compagnia di Ser Maphio ed era composta da:
- Maffeo del Re [Ser Maphio], detto Zanin
- Vincenzo da Venezia
- Francesco de la Lira
- Geronimo da San Luca
- Giandomenico Rizzo o detto Rizzo
- Giovanni da Treviso
- Tofano de Bastian
- Francesco Moschini
In un contratto stipulato con
un notaio di Roma, nel 1564, fa la sua prima
apparizione una donna: si chiamava Lucrezia Di Siena ed
era, con molta probabilità, una prostituta. Solamente alla
fine del secolo le donne avrebbero preso posto a pieno titolo nelle
compagnie teatrali.
La compagnia tipica prevedeva due tipi
di gestioni: la prima includeva la figura dell'impresario, e in
origine lo stesso capocomico svolgeva questa funzione; la seconda,
invece, era quella denominata "in sociale", ossia gli
stessi attori contribuivano alle spese e ricavavano gli eventuali
utili.
La compagnia era formata da un vertice
costituito da un primo attore e da una prima attrice, affiancati da
un primo attore comico e da un caratterista, per completare
l'organico di punta. Gli altri ruoli, abitualmente, importanti, per
una compagnia tradizionale sono stati quello del genitori nobili, del
despota e dell'innamorato sciocchino, il cosiddetto mamo.
L'organico di una tipica compagnia era
rinforzato anche da tecnici macchinisti, da un suggeritore,
da un addetto alla ricerca del materiale indispensabile per la
recita, definito il trovarobe e dal poeta di
compagnia, necessario per la stesura dei testi.
In Italia, ai tempi napoleonici si
diffusero, sulla falsariga del modello francese, compagnie stabili e
finanziate dallo Stato, tra le quali si può citare la
celebre Compagnia di Commedianti italiani ordinari di Sua Maestà
Imperiale e Reale.
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