L'industria musicale comprende chi opera nella produzione e nella diffusione della musica. È un settore enorme. Abbraccia tante figure diverse, ti faccio una breve lista per darti un'idea:

  • Musicisti e cantanti

  • Case di produzione discografica

  • Portali di download e streaming musicale

  • Radio, TV, riviste musicali, blog

  • Produttori di strumenti musicali

  • Servizi online di marketing e promozione musicale

  • Organizzazioni a tutela dei diritti d’autore

  • Concerti e festival

  • ...

L'industria musicale (in senso ampio), con l'avvento di internet, si è dovuta reinventare quindi per me è difficile pensare che non sia stata creativa. Anzi continua a cercare nuove strategie. Anche oggi l'industria musicale sta cercando nuove soluzioni ad esempio tramite la blockchain.

L'industria musicale non manca di creatività.

Quello che noto è piuttosto, da parte di musicisti e cantanti, pigrizia: nel percorrere nuove strade, nel conoscere nuovi strumenti, nel capire e studiare internet e le nuove tecnologie.



Ti faccio un esempio. Il prezzo della musica da chi è stato deciso? È stato scelto dai musicisti o da Steve Jobs? Perché un brano costa EUR 0,99? Il costo della musica è stato deciso da Steve Jobs che nel 2008 ha poi concesso alle case discografiche di aprire ad altre fasce di prezzo.

Questo è solo un esempio per farti capire che proprio i musicisti che si dichiarano originali, che urlano nei microfoni e che dovrebbero dare interpretazioni e visioni diverse della società risultano invece omologati. Incapaci di avere un pensiero critico. Purtroppo non riescono neanche a dare un prezzo e un valore alla loro musica.