Nel 1981, tra i vasti paesaggi post-apocalittici di Mad Max 2 , una delle presenze più memorabili non fu un attore, ma un cane. Chiamato semplicemente "Dog" nel film, l'animale divenne un'icona della saga grazie al suo rapporto con Max Rockatansky, interpretato da Mel Gibson. Tuttavia, la sua storia reale è altrettanto straordinaria quanto quella raccontata sullo schermo.

Il cane fu salvato all'ultimo momento da un canile locale, dove era destinato a essere soppresso. La produzione era alla ricerca di un animale che potesse accompagnare il protagonista nel deserto australiano, e quando i membri dello staff notarono un cane che giocava con una pietra come se fosse un giocattolo, capirono di aver trovato il candidato perfetto. L'intelligenza e l'energia dimostrate dall'animale hanno convinto il team che avrebbe potuto essere addestrato per recitare nel film.

Nonostante la sua predisposizione, l'addestramento ebbe alcune difficoltà. La canna, infatti, non sopportava il rumore dei motori delle auto e delle esplosioni, costringendo la produzione a dotarlo di speciali tappi per le orecchie per proteggerlo durante le riprese.

Sul set, il cane si affezionava particolarmente all'attore Bruce Spence, che interpretava il "Capo degli Aviatori". Per rendere più credibile la scena in cui l'animale doveva sembrare aggressivo, Spence giocava con lui fingendo di mordere la sua sciarpa. Con un'abilità di montaggio e l'aggiunta di effetti sonori, il cane appare molto più minaccioso di quanto fosse in realtà.

Fortunatamente, la storia ha avuto un lieto fine anche fuori dal set. Dopo la fine delle riprese, uno degli operatori di ripresa decide di adottare il cane, offrendogli una casa amorevole lontano dal mondo post-apocalittico di Mad Max .

Quella del "Dog" di Mad Max 2 è una delle tante storie affascinanti che dimostrano come anche un piccolo dettaglio, come un cane salvato da un cane, possa lasciare un'impronta indelebile nella storia del cinema.