Nel 1943 esce nelle sale americane, e poi di tutto il mondo, il film campione d’incassi “Bernadette”, di Henry King, protagonista una giovane Jennifer Jones. Esattamente come era successo quattro anni prima con “Via col vento”, il film in realtà è totalmente frutto del suo produttore , David O. Selznick. Come il grande film del 1939 aveva lanciato una sconosciuta Vivien Leigh, in questo caso, nel ruolo della veggente di Lourdes, esordì una giovane e sconosciuta attrice americana che incarnava alla perfezione la purezza e la grazia del personaggio che interpretava, con un talento sorprendente ed unico. Selznick seppe sfruttare alla perfezione l’impatto mediatico di questa nuova attrice, portando il film al successo di botteghino e la sua interprete alla notte degli oscar. Tra le lacrime Jennifer Jones sconfisse Ingrid Bergman, che era in lizza con “Per chi suona la campana”. Le lacrime però forse nascondevano qualcos’altro, oltre la felicità. Infatti il giorno dopo la vittoria, Louella Parson, la pettegola numero uno di Hollywood, scoprì che un passato oscuro si celava dietro all’immagine di candore che era stata costruita per la neo vincitrice. Jennifer Jones era arrivata ad Hollywood nel 1939 e aveva già girato 3 film senza avere successo e venendo presto dimenticata. Qui si era innamorata e aveva sposato un attore emergente, Robert Walker, si era sposata, appena ventenne, e aveva avuto due figli. Poi si era ritirata dal cinema, ritornando solo quattro anni dopo, quando venne scoperta da Selznick. Il produttore non solo nascose a pubblico e stampa del passato della sua attrice, ma le fece ottenere il divorzio e la sposò lui stesso, controllandole per vent’anni, fino alla sua morte, ogni singolo e minimo aspetto della folgorante carriera. I ruoli interpretati dalla Jones furono sempre diversi (oggi viene descritta con un talento camaleontico similare quello di Meryl Streep) e, in un’epoca in cui le attrici interpretavano sempre lo stesso tipo di donna, lei fu:


santa in Bernadette

scandalosa in Madame Bovary


fatale in Scandalo al sole


un fantasma in il ritratto di Jennie

una donna euroasiatica in L’amore è una cosa meravigliosa