Il cinema d'animazione è un
importante capitolo della storia del cinema, che deve la sua nascita
agli esperimenti ottici fatti da ingegnosi inventori nel corso dei
secoli, ma la sua nascita ufficiale si deve attribuire a Émile
Reynaud, l'inventore del Théâtre optique, una complessa macchina
che proiettava su un telo, grazie a un gioco di specchi, figure
disegnate su un rullo di carta, mentre gli sfondi sui quali si
muovevano le immagini venivano creati grazie ad una lanterna magica.
La prima proiezione avvenne nel 1892,
ben tre anni prima della presentazione al pubblico dell'invenzione
dei fratelli Lumière. Grazie all'invenzione di proiettore e macchina
da presa, il cinema d'animazione dovette reinventarsi. Dapprima le
animazioni riguardarono il movimento di oggetti inanimati, come i
film di trucchi di Georges Méliès, poi utilizzando il procedimento
fotogramma per fotogramma (o fotogramma singolo), usato finora per
dare effetti suggestivi ai movimenti di cose e persone, si approdò
ad una forma più moderna di cinema d'animazione.
Si diffondono inizialmente i primi
cartoni e poi veri e propri lungocortometraggi animati.
È ritenuto l'inventore del disegno
animato, con il personaggio di Fantôche. Il suo classico
Fantasmagorie, del 1908 era costituito da una sequenza di
trasformazioni fantastiche di una riga animata.
È stato un autore di fumetti,
animatore e illustratore statunitense. Prolifico ed eclettico
artista, pioniere del fumetto e del cinema d'animazione, ha
realizzato importanti filmati, tra cui spicca L'affondamento del
Lusitania (The Sinking of the Lusitania), racconto realistico, ed
allo stesso tempo ricco di suggestioni, di un episodio che ha
contribuito all'ingresso degli Stati Uniti nella Prima guerra
mondiale. Il primo in assoluto fu Little Nemo, del 1911. Nella serie
di Gertie il dinosauro (Gertie the Dinosaur) univa animazione e
vaudeville, portando nei teatri le sue animazioni del "dinosauro
ammaestrato". Walter Disney fu suo stimato allievo, a cui venne
poi attribuito giustamente il titolo di inventore del cartone
animato.
Berthold Bartosch (1893-1968)
Nasce in Boemia, ma si trasferisce da
ragazzo a Vienna e studia all'Accademia di belle arti. Fa
apprendistato realizzando film d'animazione didattici rivolti alle
masse. Dopo aver collaborato con Lotte Reiniger a Le avventure del
principe Achmed, si trasferisce a Parigi, dove realizza il suo
capolavoro L'idée, un film politico su un'idea, rappresentata da un
fanciulla nuda, che dopo essere stata pensata accompagna gli uomini
nelle loro lotte, e anche se qualcuno muore l'idea continua a
esserci, finché sale fino alle stelle e da lì ispira gli uomini.
Alcuni suoi lavori sono didattici per le masse altri come "Il
Comunismo" e "L'umanità" hanno un significato
educativo-politico
L'inventore del gatto Felix, il più
famoso personaggio prima di Topolino. La paternità è stata
erroneamente attribuita a Sullivan.
Kenzō Masaoka (1898-1988)
Lotte Reiniger (1899-1981)
Nata a Berlino, manifesta sin da
bambina grande abilità nel ritagliare silhouette di carta. Si
introduce nell'ambiente cinematografico facendo da comparsa in alcuni
film, poi grazie al suo hobby, un produttore le propone di realizzare
un film di silhouettes animate. Nel 1919 presenta il suo primo film,
L'ornamento del cuore innamorato, che ottiene subito gran successo.
Nel 1923 ottiene un grosso finanziamento da Luis Hagen per realizzare
un lungometraggio a silhouette. Nasce così Le avventure del principe
Achmed, primo lungometraggio di animazione al mondo, datato 1926. Si
tratta di un film muto e in bianco e nero, anche se si utilizzano
viraggi colorati per dare rilievo alle emozioni dei personaggi o per
suggerire l'alternanza giorno/notte. La trama è avventurosa e
riprende le ambientazioni de Le mille e una notte. Le marionette
utilizzate nel film sono composte di piombo e cartone, combinati per
ottenere movimenti più fluidi.
Paul Grimault (1905-1994)
Una delle colonne portanti della Warner
Bros., Chuck Jones, è l'inventore di tantissimi personaggi diventati
delle vere e proprie icone, come Wile E. Coyote, Pepé Le Pew,
Yosemite Sam e Speedy Gonzales. Nei suoi film mette a nudo la
struttura di gag, crea l'attesa e fa scattare il momento comico. Ma
nonostante una struttura così scarna riesce a conferire una
struttura psicologica ai personaggi e sottolinea il loro stato
d'animo.
Nato in Ungheria, si trasferisce in
Gran Bretagna nel 1936, dove nel 1940, assieme a sua moglie, fonda
uno studio, la Halas&Batchelor. Lo studio si concentra dapprima
su film di propaganda antifascista, poi, finita la guerra, si
concentra su produzioni sia divulgative che di intrattenimento. Ma il
salto di qualità viene fatto producendo nel 1951, Animal Farm,
adattamento del celebre romanzo di George Orwell. Per quanto il punto
di partenza potesse sembrare ideologico Halas e la Batchelor decisero
di realizzare un film per tutti. Stilisticamente gli animali sono
lontani dai connotati antropomorfi tipici della scuola Disney e
conservano una propria dignitosa animalità. Si sollevarono molte
critiche a proposito del cambio di finale, che, a differenza del
pessimismo di Orwell, si risolve in un lieto fine, ma i due artisti
giustificarono il cambio come segnale di apertura e ottimismo verso
il futuro. Il film vide la luce nel 1954, e fu il primo
lungometraggio d'animazione britannico.
Norman McLaren (1914-1987)
Nato in Scozia, mostra una precoce
inclinazione per l'arte. Dopo un periodo di apprendistato approda al
National Film Board of Canada, dove lavora tutta la vita. Norman
McLaren è un caso unico tra gli artisti animatori, dal momento che
le sue opere erano interamente finanziate dal National Film Board,
dove creò prevalentemente cortometraggi astratti utilizzando
svariate tecniche come la pittura su pellicola e l'incisione della
pellicola.
Giuliano Cenci (1931-2018)
Isao Takahata (1935-2018)
Don Bluth è un regista, animatore e
produttore cinematografico statunitense.
Nasce a Milano e inizia a dedicarsi al
cinema sin da adolescente. Il suo primo film è Tapum! La storia
della armi del 1958. È del 1960 Un Oscar per il signor Rossi, primo
film avente per protagonista questo piccolo e collerico personaggio.
Nel 1965 esce West and Soda, parodia del genere western e terzo
lungometraggio animato italiano. Vip - Mio fratello superuomo, remake
in chiave comica del genere supereroistico, molto in voga all'epoca,
risale al 1968. Dopo questo secondo lungometraggio seguono tanti
filmati pubblicitari per Carosello e cortometraggi comici e satirici.
Nel 1977 abbiamo il terzo lungometraggio, Allegro non troppo,
ispirato a Fantasia della Disney. Qui la musica, più che generare
immagine, fa da prestigiosa colonna sonora. Gli inframmezzi tra
un'esecuzione e l'altra sono girati dal vero, con Maurizio Nichetti
come protagonista. Attualmente Bozzetto è impegnato nella
realizzazione di animazioni al computer con l'uso di Flash, e nella
realizzazione del serial La famiglia spaghetti.
U.P.A. (United Productions of America)
Fondata nel 1944 da artisti fuoriusciti
dalla Disney, la U.P.A. si propone come obiettivo la realizzazione di
animazioni d'autore. Lo stile è nettamente antidisneyano, il disegno
è piatto e bidimensionale, le sagome sono allungate e spigolose, e
gli sfondi non realistici. Mr. Magoo è la creazione U.P.A. ad avere
maggior successo, ed è l'unico serial realizzato dalla U.P.A.;
lontanissimo dai canoni Disney, Magoo è adulto, scontroso e
assolutamente non grazioso. Il cuore rivelatore, tratto da una
novella di Edgar Allan Poe, rappresenta una novità in quanto il film
è un horror dalle atmosfere cupe, primo esempio di questo genere in
animazione.
Fondata nel 1969 dall'italoamericano
Joseph Barbera (1918-2006) e dall'iralndese William Hanna (1910-2001)
che avevano un precedente lavoro per Walt Disney; la Hanna &
Barbera productions creò alcuni dei cartoni più famosi anche ai
giorni nostri. Le loro produzioni più famose furono: Tom &
Gerry; Scooby Doo (creato nel 1969); L'orso Yogi e i Puffi. Molti dei
cartoni ideati da loro vengono ancora prodotti da altre case
produttrici. Usavano un disegno bidimensionale molto semplice sia per
raffigurare i personaggi che i fondali e usavano colori uniformi per
colorare i loro personaggi.
pseudonimo di Francesco Maurizio Guido.
Pioniere del cartone animato italiano. Nasce ad Alassio, in Liguria.
Dopo aver lavorato ancora diciottenne alla Macco Film di Roma con
Carlo e Vittorio Cossio, e con Federico Fellini al cortometraggio
Hello Jeep!, torna ad Alassio per fondare con Giannetto Beniscelli
l'Alfa Circus dando vita al primo mediometraggio neorealista del
dopoguerra, L'ultimo sciuscià (1946). Tornato nella Capitale nei
primi anni cinquanta realizza i lungometraggi Rompicollo e I
Picchiatelli in collaborazione con Antonio Attanasi. Stringe amicizia
col produttore Ezio Gagliardo che lo mette a capo del reparto
animazione della Corona Cinematografica per la quale realizza decine
di documentari in animazione destinati ai Premi Governativi e il
lungometraggio Il racconto della giungla (1973). Di Gibba è inoltre
il lungometraggio cult degli anni settanta Il nano e la strega
(1974), primo film d'animazione erotico italiano e la sequenza di
Scandalosa Gilda (1986) per il film di Gabriele Lavia. Ultimamente ha
realizzato la sigla TV di Linda e il brigadiere con le versioni
animate di Nino Manfredi e Claudia Koll.
Emanuele Luzzati (1921-2007)
Il cortometraggio con cui esordisce è
I paladini di Francia, datato 1960, girato in coppia con Giulio
Gianini, che da questo momento collaborerà assiduamente con Luzzati.
A questo primo corto seguono Castello di carte nel 1962, e La gazza
ladra del 1964 che si aggiudicherà anche un premio al Festival di
Annecy. Il suo lavoro senz'altro più famoso è il mediometraggio Il
flauto magico. Ai suoi lavori Luzzati diede un'impronta teatrale,
arricchendo le scene con fondali sipari e quinte. Il suo tratto
distintivo è una trascinante creatività coloristica che trasforma
ogni fotogramma in illustrazione.
La grande invenzione di Luzzati è
quella della maschera: una maschera del mondo, della persona umana,
della fabula (nel senso di trama come di favola vera e propria). In
altri termini, una suprema pratica della caricatura che si applica a
tutto ciò che può essere detto o rappresentato. Come è
caratteristico della caricatura, essa sa giungere con pochi tratti di
carboncino all'essenza delle cose, ma in più viene coniugata assieme
alla pittura e, in virtù di questa, si espande e si arricchisce di
discorsi cromatici e di suggestioni materiche. Il punto unificatore
dell'opera di Luzzati è il piacere stesso di esporre.
George Dunning (1920-1979)
Nasce in Canada, e fa apprendistato al
National Film Board of Canada. Trasferitosi a Londra, dopo alcuni
riusciti cortometraggi, approda al lungometraggio con Yellow
Submarine, film incentrato sui Beatles. Nonostante una trama
piuttosto esile, questa opera si distingue per una grafica innovativa
e psichedelica e per i numerosi riferimenti alla cultura dell'epoca.
Dall'avvento del proiettore e della
macchina da presa, l'animazione è stata contrassegnata dalla tecnica
"fotogramma per fotogramma", che consiste nel far scorrere
un fotogramma alla volta davanti ad una macchina da presa posta in
posizione verticale.
Seguendo questo procedimento i cineasti
si sono cimentati nell'animazione di materiali più diversi, dalla
classica animazione su fogli di cellulosa, alla carta sabbia o
pittura.
L'animazione stop motion (letteralmente
fermare il movimento in inglese) racchiude moltissime tecniche, che
possono sembrare completamente differenti a prima vista, ma che in
realtà sono molto simili, cambia solamente il materiale usato per
fare le animazioni e qualche particolare accorgimento tecnico.
Solitamente si fotografa l'oggetto da animare, gli si fa compiere un
leggero movimento e si esegue un altro scatto. La sequenza di scatti
proiettata velocemente dà l'idea di un movimento continuo.
Le animazioni di sabbia, pittura,
oggetti inanimati sono realizzate seguendo questo procedimento.
Ray Harryhausen (1920). È
probabilmente, assieme a George Pal (1906 - 1980) e Willis O'Brien
(1886 – 1962) creatore del primo King Kong, il più illustre
esponente dell'arte degli effetti speciali e della animazione a passo
uno (o stop motion). Impressionato a 5 anni dalla visione di Un mondo
perduto (Harry Hoyt, 1925, con effetti speciali di O'Brien) si
dedicherà al cinema, realizzando tra le tante, alcune delle
pellicole più significative per questo genere di tecnica, come: A 30
milioni di km. dalla Terra (1957), I viaggi di Gulliver (1960), Gli
argonauti 2 (1963), Base Luna chiama Terra (1964), Il viaggio
fantastico di Sinbad (1974), Sinbad e l'occhio della tigre (1977).
Il ristorante dove s'incontrano i
protagonisti di Monsters & Co. (2001, Peter Docter), uno dei film
del sodalizio Disney-Pixar, si chiama Harryhausen. Il tributo degli
autori ad un maestro.
Autore estremamente prolifico, Jan
Švankmajer ha utilizzato la tecnica stop motion costantemente per
tutta la sua carriera, combinandola più volte con scene di attori in
carne e ossa. L'artista ceco, ancora in piena attività, è stato
fonte d'ispirazione per numerosi autori successivi e la sua
importanza nell'evoluzione cinematografica dell'animazione stop
motion è sicuramente maggiore della sua notorietà, penalizzata
soprattutto a livello internazionale da distribuzioni spesso
ingenerose (in Italia, ad esempio, i suoi film non vengono
distribuiti).
Grandi amanti di questo tipo di
animazione sono il regista Tim Burton, autore di tre lungometraggi
animati in stop motion, Nightmare Before Christmas (1993, scritto,
diretto da Henry Selick), La sposa cadavere (2005, scritto e diretto)
e Frankenweenie (2012, scritto e diretto), e Nick Park, ideatore dei
personaggi di Wallace & Gromit, protagonisti di diversi corti e
lungometraggi.
L'animazione di silhouette
Le silhouette usate nel cinema
d'animazione sono figure nere riprese di profilo (o più spesso
secondo una prospettiva "egizia", che mostra
contemporaneamente più punti di vista), ritagliate solitamente su un
foglio metallico, che a differenza della carta è più robusto e
quindi più difficile da rovinare; oppure su cartoncino o infine
combinando metallo e cartoncino. Queste silhouette non sono figurine
uniche, ma sono composte da articolazioni mobili e sostituibili per
rendere più agevole il lavoro di animazione. Le silhouette vengono
poste su un piano di lavoro orizzontale e retroilluminato per
conferire massima opacità al nero e luminosità ai fondali colorati,
e riprese dall'alto. Questa tecnica fu utilizzata largamente da Lotte
Reiniger e Noburō Ōfuji, caduta poi in disuso, è stata ripresa da
Michel Ocelot per realizzare il lungometraggio Principi e
principesse.
L'animazione di plastilina (clay animation)
Questa è una tecnica molto conosciuta,
utilizzata anche recentemente da Peter Lord per realizzare Galline in
fuga. La plastilina viene manipolata fino ad ottenere la postura
desiderata, viene scattata una foto del personaggio e si prosegue
nella manipolazione per ottenere il movimento successivo. Peter Lord
stesso spiegava che nel realizzare Galline in fuga, i busti erano
stati fabbricati in silicone in modo da evitare che si deformassero
durante la fase di ripresa. Per alleggerire il lavoro inoltre erano
state create innumerevoli teste e zampe in modo da avere sempre a
disposizione la postura più adeguata. In ogni caso ogni volta che un
personaggio parlava si doveva animare la bocca in modo diverso
affinché il movimento fosse sincronizzato alle parole registrate.
Un'altra artista molto nota a livello europeo che realizza animazioni
in plastilina è Fusako Yusaki, giapponese naturalizzata italiana, i
cui lavori sono trasmessi dalla televisione svizzera. Recentemente è
stata trasmessa la serie sul cagnolino Peo.
I fogli di celluloide (cel animation)
Sottili fogli di celluloide (cel) sui
quali si disegnano i singoli movimenti (ad esempio se un personaggio
alza un braccio, su ogni foglio si disegna una fase del movimento);
fatti scorrere davanti ad una macchina da presa danno l'illusione di
un movimento fluido e continuato. Nel caso di fotogrammi colorati, su
un lato del foglio si disegna il contorno della figura, sul lato
opposto si stende il colore. I movimenti principali vengono disegnati
dal key animator, i movimenti intermedi vengono realizzati
dall'intercalatore, il colore è posto infine dall'inchiostratore.
Questa tecnica è quella maggiormente
conosciuta ed usata specialmente nel campo dell'animazione
commerciale. È utilizzata dalla Disney, da Hanna & Barbera, da
Hayao Miyazaki e nelle serie che vediamo in televisione.
Questo tipo di tecnica cominciò a
diffondersi negli anni sessanta, anche se il computer fu inizialmente
usato per realizzare gli effetti speciali dei film dal vero, venne
poi utilizzato nei programmi televisivi, sia per le sigle che per
animare pupazzi bidimensionali.