Scusate ma bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare per rispondere alla domanda chi è stato il più grande virtuoso della chitarra?

Niccolò Paganini, il grande violinista italiano del '700, era pure un bravissimo chitarrista, tanto da essere oggi riconosciuto come il primo virtuoso della chitarra (naturalmente ai tempi solo acustica). Riusciva a suonare 12 note al secondo per un minuto.

Non è l'unico primato che ha. Pur non essendo certo un Adone, trasformò i suoi difetti in pregi e divenne pure la prima vera "star" nel mondo della musica.

Curava molto la sua immagine da "divo" (la sua pettinatura fu imitatissima nell'800) e i suoi concerti erano sempre strapieni.

Negli spettacoli, quando gli chiedevano di ripetere gli assoli, diceva sempre al pubblico:

"Paganini non ripete!". E il pubblico muto




Il videogioco Marvel's Avenger è un grande esempio di videogiochi di questo tipo, di cui probabilmente ci si dimenticherà in un anno o poco più.



Il gioco è (o vorrebbe essere) estremamente popolare, dato che si basa su un franchise miliardario. Non necessita di alcuna pubblicità che incuriosisca la gente e rappresenta tutto ciò che i fan hanno sempre desiderato da anni. L'unica cosa che gli sviluppatori dovevano fare era produrre qualcosa di giocabile.

Nonostante ciò, hanno fallito.

Quando il gioco uscì infatti era pieno di bug, con microtransazioni esagerate ed un multiplayer che semplicemente non funzionava (è stato pubblicizzato come un gioco prevalentemente online, da giocare con altri giocatori in giro per il mondo, ma il matchmaking non funzionava).

Lasciando da parte tutte le magagne tecniche (assumiamo che verranno sistemate in futuro), il gioco non è per niente ispirato: si appoggia al franchise diventato quasi mitologico nel corso degli ultimi 80 anni grazie ad innumerevoli personaggi, eventi famosi (Civil War, Avengers vs X-Men,…) e archi narrativi incredibili e tutto quello che hanno saputo fare è stato tirare fuori un gioco in cui corri per le stesse tre o quattro mappe, combattendo gli stessi cinque o sei robot AIM di continuo. I boss (che rappresentano uno degli elementi base nei giochi beat'em up) sono rappresentati da: MODOK (che appare solo nel finale della modalità storia e non è incluso nell'endgame del multiplayer), un aereo (si proprio così), un ragno robot gigante, Taskmaster ed Abomination. 80 anni di Marvel e questi sono gli unici nemici che hanno saputo inserire nel gioco.

Per concludere, quando il gioco è uscito ha fatto dei buoni numeri, dopo un paio di settimane il numero di giocatori su Steam si è stabilizzato attorno a 700–1100 (non so quanti siano per quanto riguarda le console). Non sto qui a fare una comparazione con i principali giochi online, ma puoi trovare facilmente qualche valore in giro: insomma questi numeri non indicano che il gioco è molto amato.

Con questa risposta ho provato a spiegarvi la mia opinione, non sono troppo dispiaciuto, anche se mi piacerebbe vedere gli sviluppatori agitare una bacchetta magica e migliorarlo, ma questo è un buon esempio di quello che viene chiesto nella domanda: un gioco estremamente popolare rovinato dagli sviluppatori.


Le cose più evidenti che ho notato sono le armi ed il vestiario.

I western sono pieni zeppi di fucili Winchester modello 1894 (anche 92).



Dalla loro introduzione nel 1984 ne sono state create milioni e milioni di varianti, sono relativamente economici ed affidabili.

Ma…

Molti film western sono ambientati in molti luoghi e decadi prima che questo fucile venisse inventato.

E non fatemi nemmeno parlare delle armi a cartuccia usate nei film sulla Guerra Civile. Sì, lo so che esistevano già allora (fucili Henry), ma non erano così diffusi e prevalenti sulle altre armi come mi è capitato di vedere in alcuni film.

Per quanto riguarda il vestiario, il mio più grande cruccio sono i passanti per la cintura, questi sono apparsi durante il 20esimo secolo (almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti) e non venivano praticamente utilizzati in modo significativo prima degli anni 20.

Quindi, se nei film vedi John Wayne indossare i pantaloni sia con i passanti per la cintura sia con le bretelle, significa che il costumista cercava di essere corretto dal punto di vista storico (per quanto riguarda le bretelle), ma Wayne insisteva che voleva i passanti perché odiava non potere indossare una cintura.

La stessa cosa accade per Clint Eastwood nel film "Il texano dagli occhi di ghiaccio".



E in "Impiccalo più in alto".



Ed ancora con Chuck Conners in "The Rifleman".






























































































































































































































Spiace dirlo, ma il mondo della musica è morto. Già si vendevano pochissimi dischi rispetto al passato (internet ha azzerato il mercato, io stesso riconosco che non compero più dischi da anni) ma poi il Covid ha dato la mazzata finale. Spotify è solo un fiore nel deserto. Non dico purtroppo nulla di nuovo.

Proibendo infatti anche concerti e serate, essere un musicista oggi è una pazzia, i fasti degli anni ‘60 ormai sono lontani. E non solo i musicisti, anche tutto il mondo che ci girava intorno (discoteche, balere, sale prove, negozi musicali etc.) non ha più senso. E’ una tragedia.

DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO LA MUSICA E’ STATA SCONFITTA. Oggi soltanto i compositori di colonne sonore possono dire di avere una possibilità di sopravvivenza,. Ci sono deboli segnali di ripresa, dovuti allo streaming di Spotify, ma troppo poco.

Tempo fa ho letto (fonte Huffington Post) che il mercato della musica smuove nel mondo 15 miliardi di dollari. Sembrano tanti ma gli introiti sono in diminuzione e sono niente rispetto ai 70 miliardi del cinema e soprattutto ai 160 miliardi dei videogiochi, che con il Covid è esploso.

Sarò cinico ma che la musica fosse in crisi me ne ero già accorto dalla offerta musicale di questi ultimi anni, a parere mio molto scadente. Investire nella musica per creare buoni prodotti non “paga” più, è una barca che sta affondando.

La cosa strana è che in giro noto che c’è una voglia di musica incredibile, molto alta. Eppure i musicisti muoiono di fame, strano. Ma siamo talmente abituati alla musica gratis che spendere soldi per essa ci pare un assurdo.



Ben più sfrenate. Nel film mi fa ridere, inoltre, vedere gli altri 3 Queen a disagio per la situazione mentre in realtà erano sempre ben contenti di sbracarsi (anche senza mogli).

Il video di Living on my own è un buon esempio di festa organizzata in stile Mercury.

Io so che curava lui l’arredamento e i dettagli estetici dei locali affittati per le feste (aveva considerato anche la carriera di designer d’interni).

Sicuramente erano eventi al limite, ma io adoro lui e avrei adorato partecipare.





Per molti grandissimi di Hollywood le strade del successo si sono dischiuse con tantissima fatica e gavetta, profusa in teatri e in corsi di arte drammatica.

Ma per molti altri è tutto iniziato dal caso, da un colpo di fortuna, da un incontro con la sorte di passaggio per caso. É questa la storia, ad esempio, di una grande del passato, Lana Turner.

Gennaio 1937, Julia Jean Turner interruppe il corso di dattilografia alla scuola superiore di Hollywood e attraversò il Sunset Boulevard per prendersi una Coca-Cola con alcuni amici.

Billy Wilkerson, agente di attrici, stava sorseggiando la sua Coca Cola nello stesso locale. Andava spesso lì dal suo ufficio vicino all'Hollywood Reporter. Vide la Turner allora sedicenne e rimase senza parole: per anni avrebbe sempre descritto quella ragazza come una bellezza da lasciare senza fiato.

Non perse tempo.

Chiese alla ragazza di accompagnarlo da suo padre e quello stesso giorno mise la Turner sotto contratto per il suo primo film.




Premessa: nel corso della storia ci sono stati tanti generi musicali che sono stati etichettati come "musica del diavolo", un esempio può essere il rock e quasi tutti i suoi sottogeneri (dal rock 'n' roll all'hard rock), un altro ottimo esempio è il metal, ancora oggi molte persone credono che tutto il genere metal sia musica di stampo satanista. Anche il blues, in passato, fu etichettato come "musica del diavolo", ma col passare del tempo si riuscì a sorpassare (almeno in gran parte) questo modo di pensare dell'epoca.

Innanzitutto… Cos'è il blues? Il blues è un genere musicale le cui radici risalgono ai tempi in cui dall'Africa venivano deportati milioni di persone destinate a diventare schiavi alla mercé dei ricchi proprietari terrieri americani, questi schiavi mentre lavoravano erano soliti cantare canzoni chiamate "work songs", ovvero "canti di lavoro", essi derivavano dai canti delle tribù africane. Gli schiavi principalmente cantavano per due ragioni:

  • Lenire le fatiche del massacrante lavoro che svolgevano. Cantando gli schiavi tentavano di non concentrarsi troppo sul dolore fisico e si davano forza a vicenda.

  • Esprimere le loro emozioni e il disprezzo che provavano verso i bianchi che li avevano schiavizzati.


Questi canti continuarono nei secoli fino a diventare ciò che conosciamo come "blues", la parola "blues" significa tristezza.

Quindi il blues affonda le sue radici nella musica africana… Questa cosa non piaceva affatto agli americani bianchi dell'epoca (razzisti fino al midollo, almeno la grande maggioranza). Il solo fatto che il blues fosse musica creata da neri costituisce l'80% del motivo per cui all'epoca questo genere musicale veniva definito "musica del diavolo".

In oltre in quegli anni (inizio del ventesimo secolo) il blues veniva suonato/cantato in luoghi chiamati "Juke Joints", erano praticamente delle baracche frequentate oltre dai bluesmen da ubriaconi e da rissaioli, insomma non proprio da gente fantastica. Questa infatti fu un altra ragione per cui il blues venne considerato come musica demoniaca.

A dir la verità questo genere non veniva visto di cattivo occhio solo dai bianchi, anche i membri neri delle varie comunità delle chiese, sia protestanti che cattoliche, detestavano il blues in quanto veniva suonato nei Juke Joints, degli ambienti abbastanza squallidi se confrontati alle chiese dove venivano suonati gospel e spiritual. C'è anche da dire che molti bluesman erano dediti all'alcol e a molti altri vizi e questo di sicuro non aiutò.

Quindi, riassumendo, il blues veniva chiamato "musica del diavolo" per le sue origini e per lo squallore dei posti dove veniva suonato.

Negli anni '30 del ventesimo secolo la visione del blues come musica del demonio non scomparve, ma aumentò, grazie a una delle figure chiave del blues: Robert Johnson. Si dice che costui abbia dato la sua anima al diavolo in cambio di eccellenti doti musicali.


 


No.

Se hai in casa il Pendolo di Foucault di Eco, leggiti il capitolo 39, quello che inizia con La Manuzio era una casa editrice per APS.
Gli Aps sono gli Autori a Proprie Spese. Personalmente, per quanto il Pendolo mi sia piaciuto, mi è sembrato fatto con pezzi troppo grossi per entrare nelle Bustine di Minerva, ma comunque il capitolo 39 spiega molto bene come funziona il business delle case editrici che ti chiedono soldi.

Consuntivo: l’autore ha pagato generosamente i costi di produzione di 2000 copie, la Manuzio ne ha stampate 1000 e ne ha rilegato 850, di cui 500 sono state pagate una seconda volta. Una cinquantina di autori all’anno, e la Manuzio chiude sempre in forte attivo.
E senza rimorsi: distribuisce felicità.

Quello che è fondamentale è la rete distributiva, che sicuramente la tua casa editrice non ha, né le interessa avere. Ti stampa le copie e poi è affar tuo regalarle agli amici o peggio cercare di venderle tramite le librerie. Ci sono circa mille librerie in Italia, la maggior parte concentrate a Milano. Gli porti il tuo libro, se va bene per carità te ne prendono un paio di copie e le mettono in un cassetto. Quando andrà un tuo amico/parente/affiliato/tirapiedi a chiedere "avete il libro di Tizio?" probabilmente dovrà insistere un po' per estorcerglielo. Insomma, non è che spingere il tuo libro sia esattamente in cima ai loro pensieri.

Una casa editrice seria non chiede soldi, o pubblica o non pubblica. Se pubblica è perché crede che il libro possa avere mercato.

C'è sempre l'alternativa dell'autopubblicazione. Mandi un file pdf perfettamente impaginato con tanto di copertina e loro lo tengono lì, a costo zero. Quando qualcuno ne richiede una copia, stampano una copia e la spediscono a un prezzo concordato più basso di quello medio. Quando hanno venduto molte copie, ti pagano.
In ogni caso pubblicizzare il libro resta affar tuo, sia con una casa editrice a pagamento, che con i servizi di print on demand. A volte anche con le case editrici serie.
L'unico costo, per quello che ne so (fai le tue ricerche su internet prima) è quello per il codice ISBN, che è fondamentale.


L'avete riconosciuto? Se siete stati giovani tanti anni fa sapete bene chi è. Ammirazione e stupore, questi i sentimenti che sgorgavano dal cuore di tutti noi bambini italiani davanti alle avventure di Don Diego de la Vega in bianco e nero.

Seduti in gruppo in sala non ce ne perdevamo uno. E quando compariva l'inconfondibile profilo con la spada alzata era tutto un "Oooohhh". E poi i tre segni sulla pancia del Sergente Garcia a formare una zeta, il suo marchio. Zac zac zac!

Inseguimenti, eleganza, la mascherina (quella vera, quella che nascondeva gli occhi, mica mazzi), "Siete un maestro con la spada segnor!", i cattivi, la giustizia, l'onore, l'umorismo....in Zorro c'era già tutto.

Oggi a guardare quei vecchi episodi viene da quasi da sorridere e se mi guardo allo specchio noto che assomiglio più a Bernardo, il servo muto, ma dentro di me... ci sarà sempre un piccolo Zorro.

Olè!



Mi ricordo che da bambino restavo a bocca aperta per le acrobazie che facevano con la macchina.



E poi al giorno d'oggi vieni a scoprire questo… Quelle scene erano girate con dei modellini!




Considerando il fatto che é da piú di un decennio cheha smesso di fare cinema, direi proprio che se qualcosa doveva cambiare é già cambiato. Sean Connery é stato un attore strepitoso, interprete versatile e profondo che é passato per diversi periodi cinematografici regalandoci sia personaggi iconici e immortali come James Bond sia ruoli molto piú ragionati e profondi, recitando con i piú grandi registi spendendo sempre al meglio la sua grande professionalità. La notizia della sua morte ci rattrista e ci offre lo spunto per ricordare una colonna portante del cinema dello scorso secolo.

Tuttavia, la sua eredità artistica ce l'ha già lasciata da parecchio tempo, quando ha deciso di interrompere la sua attività cinematografica.