Per musica elettronica si intende tutta
quella musica prodotta o modificata attraverso l'uso di apparecchi
elettronici. Sebbene i primi strumenti musicali elettronici si siano
diffusi già a partire lungo la prima metà del Novecento, si è
iniziato a parlare di musica elettronica solo a partire dagli anni
quaranta del secolo, quando si diffusero diversi studi di
registrazione in Europa specializzati nella composizione di musica
d'avanguardia. Durante gli anni ‘60, il successo commerciale di
strumenti elettronici come i sintetizzatori contribuì a dare alla
musica elettronica i primi momenti di notorietà. Nei decenni
seguenti si è notato un perfezionamento delle tecnologie
elettroniche e il diffondersi di tantissime varianti di musica
elettronica e stili da quelli più commerciali a quelli di più
classici. La musica elettronica gode oggi di un enorme espansione e
ha contaminato quasi ogni genere di musica popolare.
Storia
Lungo la seconda metà dell'Ottocento,
l'invenzione del fonografo, prima a rullo e poi a disco, introdusse
la possibilità di registrare suoni, riprodurli e modificarli.
Conseguentemente a questa invenzione si apriranno varie correnti di
sperimentazione che più tardi avranno sede presso le radio nazionali
dei rispettivi paesi.
Il primo strumento elettronico che sia
mai stato costruito fu il telharmonium (noto anche come dinamofono).
Inventato nel 1897 da Thaddeus Cahill, era dotato di una console di
organo. Le sue enormi dimensioni e la sua scarsa praticità furono i
principali motivi per cui esso si rivelò essere un fallimento
commerciale.
Successivamente venne inventato il
triodo (o audion), considerata la prima valvola termoionica.
Nel 1919 Lev Theremin costruì
l'omonimo strumento musicale. Costituito da due antenne in grado di
controllare rispettivamente la frequenza e il volume, questo
elettrofono produceva suoni simili a quelli della voce umana. Privo
di interfaccia fisica di controllo, esso sfrutta un difetto
dell'oscillatore a battimenti secondo cui all'avvicinarsi o
allontanarsi di un corpo questo cambia la sua frequenza di
oscillazione; tramite lo spostamento delle mani dell'esecutore vicino
alle due antenne è possibile controllare altezza e intensità di un
suono.
Nel 1928 venne inventato l'onde
martenot (noto anche come "ondes martenot" e "ondes
musicales"). Considerato il primo vero strumento elettronico,
nonché uno dei migliori prodotti fino alla metà degli anni
cinquanta, era dotato di una tastiera ed era relativamente semplice
da usare. Esso fu il primo apparecchio elettronico ad avere una
notevole diffusione e ad affermarsi in modo relativamente durevole.
Pochi anni dopo Friedrich Trautwein
inventò il trautonium, strumento che introdusse alcune
semplificazioni nell'uso delle apparecchiature elettroniche.
Durante gli anni '30 vennero costruiti
i primi strumenti elettronici in grado di emulare i suoni
dell'orchestra, quali il clavioline (1947) .
Durante gli anni quaranta vennero
costruiti i primissimi modelli di sintetizzatori.
Nei primi anni cinquanta aumentò la
produzione dei transistor che sostituirono le valvole termoioniche
nel controllo della corrente elettrica. Grazie alle loro dimensioni
ridotte, alla loro maggiore praticità, ed ai loro costi ridotti, i
transistor rivoluzionarono l'intera industria elettronica, vennero di
conseguenza adoperati in un numero sempre crescente di
apparecchiature elettroniche. Nel 1965 vennero inventati i primi
circuiti integrati che potevano includere numerosi transistor al loro
interno.
Durante gli anni cinquanta gli
ingegneri Herbert Belar ed Henry Olsen inventarono il Mark I RCA
Synthesizer e il suo "successore" Mark II RCA Synthesizer.
Quest'ultimo modello includeva il primo sistema completo di
produzione del suono elettronico e disponeva di una discreta gamma di
opzioni che potevano essere pre-impostate direttamente dal musicista
che lo adoperava.
Seconda metà degli anni quaranta -
metà degli anni sessanta: la diffusione degli studi di registrazione
elettronici e le scuole di musica d'avanguardia
Karlheinz Stockhausen, uno dei pionieri
della musica elettronica contemporanea (1994)
Il miglioramento delle tecniche di
registrazione che seguì la seconda guerra mondiale, permise la
diffusione dei primi studi elettronici, che erano dotati di
generatori del suono, apparecchiature per la modificazione e il
mixaggio, più tutto l'occorrente per la registrazione (ad esempio
microfoni, amplificatori e altoparlanti). Nello stesso periodo, con i
primi oscillatori elettronici, si diffuse il magnetofono che permise
ai compositori di manipolare le registrazioni su disco al fine di
applicare su esse diversi effetti sonori. Fra i centri di musica
elettronica più importanti vi furono il GRM di Parigi (presso la
radio-televisione francese), il Columbia-Princeton Electronic Music
Center (1950) (dove vennero inventati i sintetizzatori Mark I e Mark
II), lo Studio for Electronic Music di Colonia (presso la
Westdeutscher Rundfunk) (1951) che ebbe fra i suoi rappresentanti
Karlheinz Stockhausen, e lo Studio di fonologia fondato a Milano nel
1955. Quest'affermazione degli studi di musica elettronica, che
contribuì ad aumentare la popolarità delle apparecchiature
elettroniche ad un pubblico costituito esclusivamente da musicisti
accademici, permise l'emersione di diverse "scuole" di
musica elettroacustica: la musica concreta, la musica elettronica, la
tape music, e la computer music.
La musica concreta
La musica concreta (nota anche come
musique concrète) è una modalità musicale nata in Francia nel 1948
che ebbe quale principale esponente il compositore Pierre Schaeffer.
L'etimologia del termine proviene da una sua affermazione secondo la
quale la musica concreta è, a differenza della musica "tradizionale
definita astratta", realizzata attraverso fonti sonore naturali.
I principi basilari della musica concreta prevedono che qualsiasi
suono è adatto a diventare materiale di una composizione, ma non se
ottenuto da segnali generati elettronicamente, e che le fonti sonore
adoperate, una volta ordinate secondo il piano dell'opera, vengono
alterate tramite procedimenti elettronici. Stile che introdusse la
tecnica del montaggio sonoro, con il passare degli anni, gli artisti
della corrente intrapresero strade sempre più autonome che li
allontanarono dagli ideali "collagistici" e li spinsero ad
esplorare le possibilità offerte dalle apparecchiature informatiche
e dei sintetizzatori.
Fra i musicisti più significativi
della musica concreta vi furono Pierre Henry, considerato uno dei
massimi musicisti contemporanei, Francois Bayle, Luc Ferrari e
Bernard Parmegiani.
La musica elettronica
A differenza della musica concreta, la
musica elettronica (dal tedesco elektronische musik) ricorreva
esclusivamente all'uso dei suoni sintetici prodotti dagli oscillatori
elettrici di frequenze o da generatori di impulsi che producevano
fonti sonore quali il rumore bianco. Tra i suoi maggiori esponenti vi
furono Karlheinz Stockhausen, Luciano Berio, e Bruno Maderna.
La tape music
La tape music (dall'inglese "musica
per nastro") era un metodo compositivo che, adoperando la
tecnica del montaggio sonoro, elaborava brani pre-registrati eseguiti
con strumenti tradizionali. Le due principali scuole di tape music
vennero fondate entrambe negli Stati Uniti durante gli anni
cinquanta: una da parte di John Cage, l'altra da Vladimir Ussachevsky
e Otto Luening. Fra i suoi esponenti vi fu il compositore David
Tudor. Esperimenti di musica per nastro furono condotti in Europa da
alcuni pionieri, fra i quali lo svizzero Jim Grimm.
La computer music
La computer music (detta anche musica
informatica) è uno stile musicale basato sull'uso di uno o più
elaboratori elettronici. Lo stile ebbe quale maggiore rappresentante
Iannis Xenakis, che lo approfondì a cavallo fra gli anni cinquanta e
sessanta. Altri compositori che realizzarono computer music includono
Benjamin Boretz, Jean-Claude Risset e Barry Vercoe.
Anni sessanta:
l'evoluzione dei sintetizzatori e la Live Electronic Music
Durante gli anni sessanta,
l'orientamento dell'industria verso una tecnologia basata sui
transistor contribuì agli sviluppi dei primi circuiti integrati
commerciali, destinati a rendere ulteriormente più piccole tutte le
tastiere. Il primo sintetizzatore a divenire largamente popolare,
grazie alle sue dimensioni ridotte ed al suo costo relativamente
basso, fu il Moog, inventato nel 1964 dall'ingegnere Robert Moog.
Riconosciuto per essere stata un'importante evoluzione delle
precedenti tastiere elettroniche, lo strumento godette di vasta
notorietà soprattutto grazie al successo commerciale di Switched-On
Bach (1968) di Wendy Carlos, un album contenente alcune partiture di
Johann Sebastian Bach suonate interamente con esso.
Concepiti per essere accessibili ad un
pubblico di massa, i nuovi sintetizzatori erano in grado di
modificare diverse proprietà del suono in modo autonomo (altezza,
inviluppo, ampiezza, timbro, riverbero, modulazione e altri), e di
produrre una vasta gamma di suoni. Alcuni dei sintetizzatori
costruiti in seguito all'invenzione di Moog, quali il sistema
modulare di Donald Buchla e l'ARP 2600, vennero intanto sempre più
perfezionati.
Nello stesso periodo, alcuni musicisti
quali Morton Subotnick, Milton Babbitt, Gershon Kingsley (noto per
essere stato l'autore del brano Popcorn), Mort Garson, Jean-Jacques
Perrey, i Beaver & Krause e i TONTO's Expanding Head Band
divennero i pionieri della musica elettronica per sintetizzatore. Fra
gli altri pionieri dell'elettronica si possono citare Bruce Haack e i
Silver Apples, entrambi ispirati alla psichedelia nonché Terry
Riley, uno dei padri del minimalismo.
La live electronic
music
La live electronic music (nota anche
come live electronics) è uno stile che veniva realizzato manipolando
in tempo reale i suoni prodotti nella sua esecuzione attraverso l'uso
di apparecchiature elettroacustiche. Nata soprattutto grazie agli
esperimenti di John Cage, David Tudor, e agli spettacoli
d'avanguardia multimediale del Fluxus di George Maciunas, la live
electronic music poteva essere realizzata seguendo diversi criteri
possibili e non doveva essere necessariamente registrata in studio.
Ebbe fra i suoi maggiori gruppi musicali i Sonic Arts Union, i Musica
Elettronica Viva e gli AMM.
Metà degli anni
sessanta - metà degli anni settanta: il dub giamaicano, il krautrock
e la musica ambientale
Il dub giamaicano
Il dub è un genere musicale nato in
Giamaica alla fine degli anni sessanta che enfatizza i suoni del
basso e degli effetti sonori quali l'eco e il riverbero. Nato in
seguito alla creazione dei primi sound system, grandi impianti sonori
concepiti per esaltare i bassi, il dub ebbe fra i suoi maggiori
musicisti "Scratch" Lee Perry, noto per essere stato il
primo musicista ad adoperare lo studio di registrazione come uno
strumento musicale, e King Tubby, iniziò a rimuovere la traccia
contenente la voce, per poi manipolare la traccia strumentale con
tecniche ed effetti diversi qual i delay, l'eco e il riverbero. Oltre
ad inaugurare le prime tecniche di remix, il dub contribuì alla
nascita di stili quali la jungle e del trip hop.
Il krautrock e i
Kraftwerk
Stile musicale nato in Germania alla
fine degli anni sessanta, il krautrock (noto anche come kosmische
musik) adopera strumenti elettronici, soprattutto i sintetizzatori,
per ottenere sonorità generalmente psichedeliche e sperimentali.
Stile molto eterogeneo a causa delle scelte compositive di ciascuno
dei suoi musicisti, e genericamente imparentato col progressive, ebbe
importanti ripercussioni su futuri generi quali il post-rock, molta
musica elettronica, e la new Age. Ebbe fra i suoi maggiori
rappresentanti i Tangerine Dream, uno dei primi gruppi musicali
elettronici ad aver goduto un considerevole successo commerciale,
nonché uno dei primi ad utilizzare il sequencer come unità ritmica
(come dimostra il loro album Phaedra del 1974), Klaus Schulze, i
Popol Vuh, i Cluster e i Faust
Un ruolo di grande importanza per gli
sviluppi di molta musica elettronica lo ebbe soprattutto la
formazione dei Kraftwerk che, ispirandosi alla musica d'avanguardia
colta, al pop e alla disco music, pubblicò alcuni album
caratterizzati da ritmi robotici ed atmosfere futuriste (quali
Autobahn e Trans Europe Express) destinati a permettere la nascita
del synth pop, della techno, e di molta industrial.
Brian Eno e la musica
d'ambiente
Prendendo ispirazione da musicisti
quali La Monte Young, Erik Satie e John Cage, il tastierista inglese
Brian Eno concepì, anche grazie ai miglioramenti delle tecnologie di
registrazione, la musica ambientale (dall'inglese "ambient
music") che, oltre ad essere realizzata tramite apparecchiature
elettroniche va percepita, a detta del compositore, senza essere
ascoltata attentamente. La musica ambientale venne inventata quando
Eno, dopo essere rimasto a letto in seguito ad un incidente d'auto,
ricevette un disco di musica per arpa dell'Ottocento. Dopo averlo
posto nel giradischi ed essere tornato a letto, si accorse che il
volume della musica era estremamente basso. Dichiarò in seguito
all'avvenimento:
«Mi ritrovavo nella condizione di non
sentire quasi il disco. Mi si rivelò così quello che per me era un
nuovo modo di ascoltare la musica - come una parte dell'ambiente
d'intorno, così come lo erano, in quell'occasione, il colore della
luce e il suono della pioggia.»
In seguito a quell'episodio pubblicò,
nel 1975, il primo album ambient della storia: Discreet Music. Venne
seguito da una lunga serie di altri titoli comprendenti Music for
Films (1979), On Land (1982), e Apollo: Atmospheres and Soundtracks
(1983), tutti album che presentavano brani suonati con
apparecchiature elettroniche, quali il sintetizzatore. Questa musica,
generalmente astratta e caratterizzata da lente tessiture sonore,
influì su molti altri generi musicali non necessariamente
elettronici, e ispirò compositori quali Robert Rich, Steve Roach e
Vidna Obmana.
Metà degli anni
settanta - metà degli anni ottanta: l'affermazione dei
microprocessori, dei Midi e dei nuovi stili di musica elettronica
popolare
Lungo la prima metà degli anni
settanta vennero già introdotte alcune novità di rilievo
nell'ambito dell'industria elettronica: furono create le prime unità
ritmiche, quali le batterie elettroniche, che erano in grado di
riprodurre suoni percussivi, i primi sintetizzatori in grado di
essere suonati dal vivo, e i sintetizzatori digitali.
Fu però a partire dalla seconda metà
dello stesso decennio che avvennero alcune innovazioni destinate ad
influire in modo decisivo nel modo di comporre elettronicamente.
Grazie alla tecnologia dei microprocessori, i musicisti iniziarono ad
adoperare il computer che, attraverso le moderne tecnologie MIDI
(sigla di Musical Instrument Digital Interface), poteva essere
collegato ad altre apparecchiature in modo da "pilotarle"
contemporaneamente. Le stesse tecnologie MIDI permisero
successivamente ai compositori elettronici di comporre musica in
solitudine senza che fosse necessario uno studio di registrazione per
la memorizzazione dei brani.
I microcomputer, inventati durante i
primi anni ottanta e spesso adoperati dai compositori, presentavano
nuove funzioni prima praticabili solamente grazie a determinati
macchinari (ad esempio, la riproduzione automatica di sequenze
sonore, prima possibile solo con il sequencer, poteva ora essere
eseguita da questi nuovi elaboratori elettronici).
Grazie alla loro praticità, i
sintetizzatori divennero, durante gli anni ottanta, quasi
onnipresenti nella musica elettronica.
Dalla seconda metà degli anni settanta
fino alla prima del decennio seguente vennero intanto inventati
alcuni dei primi generi e stili musicali elettronici destinati ad
esercitare, in taluni casi, una considerevole influenza, quali la
disco music elettronica, il synth pop, l'industrial e la variante
"elettronica" della new age. Nello stesso periodo, sempre
grazie all'emersione di nuovi computer quali il Commodore 64, emerse
la chiptune, una tecnica compositiva adoperata nelle prime colonne
sonore dei videogiochi. Nel 1981, Brian Eno e David Byrne, leader dei
Talking Heads, incidevano l'influentissimo album My Life in the Bush
of Ghosts, destinato a inventare la musica incentrata sui
campionamenti e ad ispirare artisti quali Moby e DJ Shadow.
Negli anni settanta emersero intanto
Jean-Michel Jarre e Vangelis: entrambi autori di una musica melodica
giocata sulle tastiere che li rese fra i musicisti elettronici più
noti del decennio seguente.
Giorgio Moroder e la
disco music elettronica
Il compositore Giorgio Moroder si
affermò fra quelli di maggiore importanza nell'ambito della disco
music. Ispirandosi ai Kraftwerk, pubblicò numerosi dischi
interamente realizzati con il sintetizzatore quali il singolo I Feel
Love (1977), attribuito a Donna Summer, e l'LP From Here to Eternity
(1977), che divennero pietre miliari della disco music elettronica.
Secondo altre fonti, Moroder permise gli sviluppi della musica house
e introdusse il concetto di "suite" nella disco music. Fra
gli altri esponenti dello stesso filone si possono menzionare gli
Space, Cerrone e il più recente Hans-Peter Lindstrøm.
Il synth pop
Il synth pop è uno stile musicale nato
alla fine degli anni settanta quando alcune formazioni musicali new
wave, quali gli Ultravox, ebbero modo di acquistare gli strumenti
elettronici (soprattutto batterie elettroniche e sintetizzatori)
grazie alla riduzione dei loro costi. Uno dei primi musicisti synth
pop fu Gary Numan, che faceva uso delle moderne tecnologie per
comporre canzoni melodiche. Fra le formazioni synth pop vi furono i
Depeche Mode, i Soft Cell e gli Human League.
L'industrial
Genere musicale che presenta sonorità
elettroniche e d'avanguardia, l'industrial ebbe fra i suoi primi
esponenti la formazione inglese dei Throbbing Gristle, attiva dalla
fine degli anni settanta. In una dichiarazione del loro leader,
Genesis P-Orridge, si rintracciano le origini del fenomeno musicale:
«Lo studio dei Throbbing Gristle si
trovava all'interno di una fabbrica vicino a London Fields, ad
Hackney, dove erano seppellite molte vittime della pestilenza. Oltre
i muri c'erano migliaia di cadaveri, perciò la soprannominammo
Fabbrica della Morte. Ma per noi la Fabbrica della Morte ha sempre
rappresentato una metafora della società industriale. Quando finimmo
di produrre i nastri, uscii in Martello Street, mentre sulla linea
ferroviaria passava un treno, e c'era una radio a transistor che
sbraitava dietro l'angolo, e in una segheria tagliavano il legno, e
un cane abbaiava; allora dissi 'Non abbiamo inventato nulla. Abbiamo
soltanto sistematizzato ciò che qui accade ogni momento.' Fu allora
che proposi di fare muzak per le fabbriche, impiegando il rumore
autentico della fabbrica, ma rendendolo ritmico e per sé stesso
accettabile, invece di soffocarlo con disgustosa musica popolare.»
Grazie al loro "mix di nastri
pre-registrati e rovesciati, rumori, sonorità metalliche e abrasive
assolutamente ostiche e ipnotiche", i Throbbing Gristle
divennero uno dei più importanti gruppi musicali industrial di
sempre.
Altre formazioni influenti e
rappresentative che seguirono il loro genere includono i Chrome, i
Cabaret Voltaire, e i Clock DVA.
Gli stili ispirati all'industrial
includono l'EBM (sigla di "electronic body music"), che
enfatizza i suoni ritmici, e la power electronics, uno stile
estremamente cacofonico e dissonante.
La new age elettronica
La new age è un genere di musica
d'atmosfera nato durante gli anni settanta grazie ad eventi culturali
che si rivelarono influenti quali Mind-Body-Spirit, Whole Life Expo e
World Symposium of Humanity e che ebbe fra i suoi precursori il
flautista Paul Horn.
Durante gli anni ottanta, questo genere
sviluppò una variante più "commerciale", melodica, e che,
rispetto alla new age classica, che veniva suonata esclusivamente con
strumenti elettronici. Fra i compositori più influenti di questa
variante vi sono Kitarō, Constance Demby, Gandalf, Aura William e
Georg Deuter.
La chiptune
Originalmente adoperata nelle colonne
sonore videoludiche degli anni ottanta, la chiptune (o 8-bit music) è
uno stile musicale realizzato attraverso apparecchiature che
producono suoni robotici ed estremamente acuti, quali l'elaboratore
elettronico Commodore 64. I suoi autori, generalmente sconosciuti,
includono il programmatore Rob Hubbard.
Metà degli anni
ottanta - prima metà degli anni ottanta: il dj diventa un musicista,
la Chicago House e la Detroit Techno
Sebbene il giradischi fosse già stato
adoperato negli anni settanta come un vero e proprio strumento da
pionieri dell'hip-hop quali Grandmaster Flash per isolare frammenti
ritmici e comporre musica, fu solo a partire dal decennio seguente
che la figura del dj "musicista" ebbe modo di divenire
popolare. Grazie al giradischi, il disc jockey si evolse, durante gli
anni ottanta, da figura professionale che si limita a riprodurre
dischi per uno specifico pubblico in un dato luogo, a intrattenitore
che, durante i propri spettacoli, modifica e incrocia fra loro fonti
sonore preesistenti in modo da ottenere nuova musica (l'etimologia
"to jockey" significa montare a cavallo, e indica colui
che, infatti, "cavalca la musica"). Emerso inizialmente
nelle città di Chicago e New York durante la seconda metà degli
anni ottanta, il dj musicista iniziò a "suonare" dischi
nei cosiddetti rave parties, raduni autoconvocati e illegali che
avvenivano in fabbriche o altri edifici dismessi. Contemporaneamente
all'emersione della cultura rave, si affermarono due generi che
avrebbero esercitato una grande influenza nella musica a venire: la
musica house di Chicago e la Detroit techno.
Frankie Knuckles e la
Chicago house
La musica house ha le sue origini nel
locale Warehouse di Chicago dove, alla fine degli anni settanta, il
dj residente Frankie Knuckles adoperò un registratore a bobine ed un
mixer per isolare i "frammenti" ritmici ricavati da dischi
di musica nera (disco music, soul, funk e rhythm and blues), metterli
successivamente in loop, alterare la loro durata ed enfatizzare i
ritmi. Accompagnando, in un secondo momento, la musica ottenuta con
il ritmo prodotto da una batteria elettronica e aggiungendovi linee
di basso, Knuckles divenne il principale esponente della house music.
Definita una "rilettura della musica tradizionale nera adattata
alla tecnologia", la house music di Chicago è un genere
caratterizzato dalla presenza di una pulsazione regolare e veloce, da
brevi frammenti musicali ripetuti e campionamenti. Era originalmente
rivolta ad un pubblico esclusivamente giovanile. La musica house
contribuì a divulgare la musica elettronica popolare e ad
inaugurare, con l'invenzione del remix, l'inizio della "club
culture". Fra gli altri dj residenti a Chicago che riproposero
house music vi furono Dj Pierre, Marshall Jefferson e Jamie
Principle.
Sempre a Chicago, si venne a
sviluppare, nel 1987, l'acid house, una variante della Chicago house
che sfrutta i suoni psichedelici prodotti dalla Roland TB-303, mentre
a New York si diffuse la garage house, caratterizzata da sonorità
marcatamente soul.
La Detroit techno
La techno venne inventata a Detroit
lungo la seconda metà degli anni ottanta. Musica ispirata a George
Clinton, ai Kraftwerk ed alle novelle fantascientifiche (la parola
"techno" proviene da "Techno Ribelle", un termine
coniato dallo scrittore di fantascienza Alvin Toffler), la cosiddetta
Detroit techno presenta sonorità cupe e futuriste, un ritmo rapido,
e brevissimi frammenti musicali. Inventata da musicisti quali Juan
Atkins, la Detroit techno ebbe fra gli altri esponenti Derrick May,
Kevin Saunderson e Carl Craig.
Il new beat
Quasi contemporaneamente all'emersione
della techno e della house, si sviluppava il new beat (noto anche
come Belgian hardcore): uno stile musicale divenuto popolare in
Belgio lungo la seconda metà degli anni ottanta. Definito un "ibrido
di musica industrial e new wave elettronica", esso presenta
ritmi generalmente lenti e sonorità ispirate all'Hi-NRG. Fra i suoi
esponenti vi sono Joey Beltram, Praga Khan e i Lords of Acid.
Fine degli anni ottanta
- metà degli anni novanta: la scena rave britannica, il breakbeat, e
l'ambient-house
Durante il periodo iniziato nel 1986 e
concluso nel 1989 vennero fatti esportare in Inghilterra numerosi
album e singoli di musica elettronica da ballo americana. Grazie alla
loro popolarità, si venne ad affermare, così come era accaduto in
precedenza a Chicago, la scena rave britannica, destinata a perdurare
fino alla metà degli anni novanta. In seguito alla divulgazione e
riduzione dei costi delle apparecchiature elettroniche, emersero
successivamente numerosi musicisti elettronici e dj inglesi che
contribuirono a popolarizzare la musica elettronica da ballo anche
nel resto d'Europa. Durante questi anni si affermarono in Inghilterra
alcuni nuovi stili musicali: la jungle music, la drum and bass,
l'acid jazz e l'ambient-house.
La jungle music
La jungle fu il primo genere musicale
da ballo elettronico inventato in Inghilterra. Originalmente
influenzata dalla prima musica hardcore techno e dall'hip-hop, la
jungle iniziò successivamente a presentare ritmiche più complesse e
influenze musicali reggae, dub, calypso, funk, soul e jazz. Ebbe fra
i suoi maggiori musicisti Mickey Finn e 4hero.
La drum and bass
Nata come fusione di jungle music e
techno, la drum and bass si basa sui ritmi hip-hop che vengono
riprodotti a doppia velocità, sull'uso frequente dei campionamenti e
sulle sonorità del dub. Considerata generalmente una variante più
aggressiva della jungle music, ha fra i suoi principali esponenti
"DJ" Fabio e Roni Size.
L'acid jazz
L'acid jazz è uno stile musicale nato
a Londra durante la seconda metà degli anni ottanta. Definito da
alcuni una "fusione di jazz e musica da ballo popolare", è
una variante della musica house che presenta sonorità jazz,
funk-jazz e soul, fa generalmente uso di ritmi e melodie
orecchiabili, ed adopera sempre campionamenti di strumenti musicali
(soprattutto organi Hammond, congas, e sassofoni). Fra i suoi
musicisti più noti e importanti vi sono stati Eddy Piller, gli
Incognito, i Brand New Heavies e i Jamiroquai.
L'ambient house
Per ambient house (termine
probabilmente coniato dal musicista Jimmy Cauty dei KLF) si
identifica un insieme di musicisti pressoché inglesi, emersi lungo
la prima metà degli anni novanta, ed autori di composizioni
"ambient-cosmiche". Ebbe fra i suoi maggiori esponenti gli
Orb, la cui musica risentiva l'influenza di Steve Reich, Brian Eno,
Cluster, Pink Floyd e di generi quali il reggae e la dub music. Altri
musicisti e progetti di questa corrente includono Biosphere,
Mixmaster Morris, Pete Namlook, Deep Space Network, Global
Communication e Ultramarine.
Anni novanta:
l'emergere di nuovi stili musicali
Anche grazie alla riduzione dei prezzi
delle apparecchiature elettroniche avvenuta durante gli anni novanta,
si vide aumentare in quel periodo il numero dei compositori
elettronici che, ispirandosi a generi musicali inventati in
precedenza, svilupparono nuovi "linguaggi". Fra essi vi
sono la trance music, l'eurodance, il big beat, il trip hop, la
techno hardcore, la glitch music, la UK Garage, la dubstep e il
primissimo electroclash. Alcuni dei musicisti più importanti emersi
in questo decennio includono Richie Hawtin, considerato l'inventore
della minimal techno, Aphex Twin, considerato uno dei più importanti
esponenti dell'ambient techno e della idm ("intelligent dance
music"), i Future Sound of London, una delle prime formazioni
che sfruttarono a fondo le possibilità tecnologiche di internet per
comporre musica elettronica, e i Mouse on Mars.
La techno hardcore
Genere nato nei Paesi Bassi e Germania
agli inizi degli anni novanta, la techno hardcore è una musica
caratterizzata da influenze techno, breakbeat, ebm e new beat.
Inizialmente caratterizzata da sonorità reggae e hip-hop, fece
successivamente un maggiore uso di "frammenti ritmici"
messi in loop, di campionamenti, e divenne più aggressiva. Ha fra i
suoi esponenti i Rotterdam Terror Corps e 3 Steps Ahead.
L'eurodance
Genere emerso alla fine degli anni
ottanta e divenuto largamente popolare negli anni novanta,
l'eurodance è caratterizzata da sonorità melodiche, vivaci, e
riprende influenze dalla house e dall'Hi-NRG. I suoi autori includono
Haddaway, Sash!, John Scatman, i La Bouche e gli Aqua.
La trance
Variante della techno con una forte
componente melodica, la trance è uno stile musicale inventato negli
anni novanta. Originalmente ispirata all'acid-house, essa fa spesso
uso di effetti doppler, sonorità percussive sovrapposte fra loro, e
mette in primo piano i suoni prodotti dai sequencer. Fra i suoi
esponenti vi sono Paul van Dyk, Sven Väth, Trance Induction e Armin
Van Buuren.
Da questo stile sarebbero emerse alcune
versioni alternative, esse comprendono, ad esempio, la Goa trance,
uno stile caratterizzato da sonorità psichedeliche.
Il trip hop
Il trip hop (noto anche come Bristol
sound) è un genere musicale "onirico e cinematico" che
presenta influenze reggae, dub, r&b, ambient, soul e funk. Ebbe
fra i suoi esponenti i Massive Attack, probabilmente il complesso più
importante del genere, Tricky, i Portishead, DJ Shadow, DJ Krush e i
Morcheeba.
La glitch music
Stile di musica elettronica emerso
durante gli anni novanta, la glitch music è costruita sugli "errori"
(detti, appunto, "glitch") prodotti dalle apparecchiature
elettroniche (stridii, distorsioni e altri). Una delle sue formazioni
pionieristiche fu quella degli Oval mentre gli altri esponenti
includono Alva Noto, Ryoji Ikeda, i Matmos, Christian Fennesz e
Taylor Deupree.
Il big beat
Stile musicale inventato dai Chemical
Brothers, il big beat si sviluppò in Inghilterra per divenire
successivamente più popolare grazie al successo di Fatboy Slim.
Caratterizzato dalla forte presenza di campionamenti e da sonorità
ballabili, Il big beat ha fra i suoi autori i Propellerheads, i
Prodigy e i Crystal Method.
La UK garage
La UK garage è una variante più
veloce della garage house. Stile che ricorda a tratti la drum and
bass, venne concepita per un pubblico meno giovanile rispetto a
quello della Chicago house. Ha fra i suoi esponenti gli Artful
Dodger.
La dubstep
La dubstep è un genere musicale emerso
in Inghilterra alla fine degli anni novanta. Oltre a presentare ritmi
sincopati, essa è caratterizzata da linee di basso pesanti ispirate
alla musica reggae e sonorità riconducibili a UK garage, drum and
bass e dub. I suoi pionieri includono Digital Mystikz, Loefah, Kode9,
EL-B e Steve Gurley.
L'electroclash
Genere emerso alla fine degli anni
novanta e divenuto più popolare durante il decennio seguente,
l'electroclash è caratterizzato da influenze techno, new wave, synth
pop e sonorità provocanti. Lo stile ha fra i suoi esponenti Felix da
Housecat, Peaches e i Fischerspooner.
Anni duemila
I Daft Punk (2010)
Durante i primi anni del nuovo
millennio, migliorano i software musicali che semplificano
considerevolmente il metodo di composizione della musica elettronica
rendendo possibile la realizzazione di musica tramite l'ausilio del
solo computer. Nel mentre, salgono alla ribalta stili quali il french
touch, che ebbe i Daft Punk fra i suoi esponenti più celebri, il
grime e, in anni più recenti, il moombahton e il trap. In questo
periodo hanno goduto di grande successo artisti come Martin Garrix,
Hardwell, Armin Van Buuren, Tiësto, Afrojack, Skrillex, deadmau5,
Alan Walker e Avicii.
Agli inizi degli anni 2010, alcune
sottoculture online hanno dato vita alle prime tendenze musicali nate
grazie a Internet. Fra esse vi sono la vaporwave, nata come
conseguenza del file sharing di brani archiviati online e
caratterizzato dal rallentamento di "sample" di musica
lounge, il pop ipnagogico, stile nostalgico ed eclettico che tenta di
ricontestualizzare l'immaginario degli anni ottanta in chiave
psichedelica, e la witch house, colma di allusioni occulte e
contaminata dal chopped & screwed.