Mi permetto di essere molto diretto. Il nostro è l'ultimo paese che avrebbe mai dovuto meritarsi gente come Dante, Da Vinci, Buonarroti & ……, non meritiamo nulla di ciò che sia eterno, perché da un certo punto in avanti della nostra storia abbiamo deciso di farci réclame con tali facce da culo e Ministri/e del fancazzismo, del ghe pensi mi, meritiamo solo di andare a fondo!
Quando ascoltiamo il caratteristico suono del banjo, la nostra mente associa l’Irlanda e il Texas; in realtà il banjo, insieme al violino e la chitarra, è lo strumento caratteristico della cosiddetta “Country Music”, che deriva dall‘ “Old time music”, originaria della cultura afro-americana. Stranamente questo genere musicale viene interpretato da orchestre composte prevalentemente da musicisti “bianchi”. La “country music” nasce dall’interagire di emigranti provenienti dall’Europa, dal Mexico e dalle comunità di nativi americani, sistemati stabilmente in Texas. Il fiddle (violino irlandese), la chitarra spagnola, il mandolino italiano e la cetra tedesca fondono suoni e culture musicali, ognuno con le proprie caratteristiche tradizionali delle feste paesane dei loro paesi di origini, ed è così che nasce questo allegro esilarante “country”. In Italia non è stato mai “sufficientemente” apprezzato, in quanto nelle nostre regioni, esistevano musiche tradizionali, solo leggermente intaccate negli ultimi decenni dalla musica etnica, ma mai neanche scalfite dalla remota possibilità di invadere il mercato discografico italiano.
Jason, grande interprete della Country Music
Caratteristico accessorio “Country Music”
L’orchestra Country Music di Jason
El Dany, artista country italiano
Qualcuno mi farà notare che moltissimi brani del genere “country”, anche se cover, hanno avuto un notevole successo, vedi Gino Santercole che incise la cover di “South of the Border” (Gene Autry, 1939) , col titolo “Stella d’argento”; “La città del west” di Guidi, interpretata alla Bobby Solo; ma attualmente resta “insistentemente” convinto di tale possibilità il solo Zio Dany di radio city, che tuttora promuove le sua canzoni “country”, una più bella dell’altra. La verità è che non c’è mai stata promozione sufficiente per questo genere musicale, ostacolato dal “liscio” romagnolo e dalla “tarantella” napoletana, che per l’esistenza di migliaia di orchestrine, locali da ballo e gruppi folkloristici, ne impediscopo la benchè minima possibilità di successo. Se mi posso permettere di esprimere un giudizio strettamente personale, io credo che manchi la cultura musicale popolare, che giornaliermente va esaurendosi a favore del calcio scommesse, della sagra “de sasicchie e vruoccole”, del karaoke (termine giapponese, derivante dalle parole “vuota” e “orchestra”), che il grande Fiorello lanciò negli anni ’80/’90, creando un’ Italia canterina, distraendola dalla musica di qualità.
Vantaggi di collaborare tra blogger
Che tipi di collaborazioni tra blogger ci possono essere?
Evidenzio tre tipologie, ma sicuramente ne potrete consigliare molte di più!Cosa si può realizzare assieme?
Elementi fondamentali per una collaborazione vincente?
Come individuare i blogger con i quali collaborare?
- chi pubblica con regolarità sul proprio blog,
- chi pubblica con regolarità su Facebook, Youtube o Instagram, insomma sui social.
- chi dimostra capacità di coinvolgimento dei propri lettori
- chi possiede esperienze pregresse di partecipazione in progetti con gli altri blogger
- chi possiede competenze specifiche che potranno aumentare le probabilità di successo
Quali programmi utilizzare per gestire una collaborazione?
Biografia
L'artista
Agente del controspionaggio
La lotta per i diritti civili e la morte
Riconoscimenti
Il 13 novembre 1980 usciva The Blues Brothers, un film che avrò visto migliaia di volte (l'ultima un mese fa).
Alcuni passaggi, come i nazisti dell'Illinois o Aretha Franklin che canta in ciabatte o Cab Calloway che canta e tutto il pubblico lo segue o l'illuminazione zen "labbanda....", sono nel mio cuore.
Cavoli, quarant'anni..: decisamente hanno segnato la mia esistenza. Io diffido da chi non ha mai visto i Blues Brothers. Come loro due, la mia vita è da allora un lungo inseguimento per pagare le tasse in tempo.
Se guardi bene non usano tutta la cuffia, ma ascoltano la cuffia solo con un'orecchio mentre con l'altro ascoltano il pezzo che sente la gente mentre balla; in questo modo possono "mettere a tempo" due pezzi cambiando la velocita' di uno dei due e passare da una traccia all'altra in maniera fluida, ovvero senza creare discordanza tra le grancasse dei due brani (insomma, i tunz tunz dei due pezzi devono finire con il sovrapporsi!)
Questo pero' dipende anche dal locale in cui si esibiscono, in quanto se il volume e' molto alto a volte hanno bisogno di usare entrambe le cuffie per isolarsi dal suono della pista da ballo…oppure semplicemente non stanno mixando in quel momento ma stanno mandando in play un brano pre-mixato in studio o addirittura stanno facendo soltanto presenza alla presentazione di un loro nuovo brano!
Il mestiere del dj è "sconnesso" dalla pista: quello che stai ballando tu in quel momento è una canzone a cui loro prestano il 10% della loro attenzione. Il restante 90 % è assorbito dalla preparazione del prossimo brano (che ascolterai dopo qualche minuto). Non appena effettuato il mixaggio, il dj deve scegliere (operazione importantissima: sbagliare una scelta potrebbe significare lo svuotamento della pista) la canzone successiva. Una volta scelta la "mette in battuta", cioè adatta la velocità del prossimo brano al brano che sta andando, poi prepara il punto in cui il brano deve partire, per sovrapporsi perfettamente (si spera) al brano in uscita e poi inizia l'operazione del mixaggio… solo in questo momento il dj ascolta quello che senti tu… quindi, per riassumere, il dj normalmente lavora qualche minuto avanti rispetto a quello che ascolti tu. Ecco a cosa servono le cuffie.
Per me sarebbe Darth Árva.
Perché Árva?! Suona bene e la parola ha un significato.
Árva significa "Orfano" in ungaro.
Leia é un'orfana sotto molteplici punti di vista.
La sua madre biologica morì durante il parto.
I suoi genitori adottivi morirono per mano dell'Impero.
Anche la sua personalità delle volta la fa sembrare una persona inaccessibile, qualcuno che pone sempre un muro di fronte a sé.
Qualcosa che Han sa fin troppo bene.
Luke è l'unica persona con cui non si
è comportata in questo modo, molto probabilmente per quello che
provava quando era con lui.
Le abilità donatele della Forza le
suggerivano inconsciamente che lui faceva parte della sua famiglia ed
era sangue del suo sangue.
Anche nel ruolo di leader ha imparato rapidamente a stare sempre in guardia dalle persone che, nel breve futuro, avrebbero potuto rivelarsi nemiche e/o non alleate, o da chiunque abbia voluto tradirla.
In qualche modo questo suo autocontrollo non le ha mai permesso di avere la libertà di comportarsi come avrebbe sempre voluto.
Ed ovviamente la mancanza di conoscenza riguardo se stessa l'ha resa un'orfana, senza che se ne rendesse mai pienamente conto. Qualche volta si sentiva come se le mancasse qualcosa, ma non ha mai davvero capito cosa fino a quando non le è stata rilevata la realtà.
Per tutte queste ragioni propongo il nome Darth Árva, proprio perché si adatta perfettamente a lei e la pronuncia suona davvero bene.
Credere che il fantasy sia solo Tolkien e Dungeons and Dragons, dimenticandosi che questo genere ha come limite la sola fantasia umana.
Creare un modo con sempre i soliti nani ed elfi, dimenticandosi della possibilità di prendere spunto da una varietà indicibile di mitologie per mostri, razze umanoidi ecc
L'eroe è un ragazzino inutile che poi diventa inspiegabilmente potentissimo magari grazie a qualche artefatto magico. Come saltare a piedi pari tutta la crescita psicologica e di forza del personaggio.
Il nemico è una non meglio identificata "malvagia oscurità corruttrice".
Non rispettare le regole del mondo che tu stesso come scrittore hai imposto per quanto riguarda magia, creature, artefatti e crescita di forza dei personaggi.
Equilibri tra stati, fazioni ecc nemmeno lontanamente verosimili.
Battaglie completamente irrealistiche. La vista dei rohirrim a cavallo che in carica sterminano dei picchieri uruk fa piangere qualsiasi appassionato di storia militare.
(Bonus) Nell'ambientazione la magia è senza limiti o quasi, in modo da poter avere un Deus ex machina da sfruttare a piacere. Ogni abilità deve essere limitata per dare un senso di realismo e per costringere gli eroi alla crescita per migliorarsi sempre di più.
Io AMO il fantasy. Però oggettivamente certi modi di scrivere danno un po' fastidio.