I Kiss.


I Kiss sono stati, sono e saranno sempre uno dei maggiori imbarazzi nella storia del rock and roll.
Senza dubbio, sono la peggior band popolare nella storia del Rock and Roll.
Hanno fatto schifo.
Erano una band senza pretese, basata su espedienti, che incarnava tutto ciò che era andato storto con la musica in quel momento.
L'unica ragione per cui hanno avuto successo è che erano "magneti dell'attenzione" abbastanza da fare davvero quello che hanno fatto (vestirsi come zombi di cabaret di Halloween) senza vergogna.
Personalmente ritengo che le azioni dei Kiss - abbandonando qualsiasi parvenza di serietà per la loro musica, cantando praticamente nulla, rendendo le loro esibizioni buffonate e spettacoli simili a quelli della WWE - portarono direttamente alla caduta del Rock and Roll.
Non avevano nulla da offrire.
Come ultimo insulto, voglio fare il commento più denigratorio sui Kiss, che posso fare.
Avrei preferito inserire i Nickelback.


Ecco, l'ho detto.


Sono fatti di materiale speciale, il legno che è cresciuto in Europa durante il periodo più freddo della "Piccola era glaciale".
Molte persone citano i violini Stradivari come esempio di tecnologia perduta.
Non è così.
Penso che finalmente sappiamo cosa li rende così buoni. O perlomeno peculiari, visto che "buono" è una categoria soggettiva.
Stimati al pari dei violini Stradivari, troviamo anche quelli realizzati da Guarneri o Amati. Erano contemporanei e lavoravano nella stessa area. Quei vecchi strumenti di Cremona suonano in modo simile, hanno un suono molto caldo.
La fisica del violino è ben nota da quei giorni…
Quindi, se possiamo costruirli allo stesso modo di come Stradivari e gli altri liutai li hanno costruiti, ci deve essere un'altra ragione per cui suonano diversamente.
Tutti i costruttori di violini di Cremona hanno usato legna proveniente da alberi che crescevano durante il periodo più freddo della "Piccola era glaciale", quando le temperature calarono in Europa.
Quel legno ha un diverso tasso di crescita e una diversa densità che conferisce una risonanza speciale a quegli strumenti. Non abbiamo più quel legno disponibile.
Un fitopatologo svizzero, Francis Schwarze, ha scoperto che alcuni alberi infettati da funghi avevano prestazioni migliori (in alcuni aspetti acustici) rispetto agli alberi sani.
Di solito è il contrario.
Così sono stati in grado di infettare il legno con quei funghi e alcune proprietà acustiche sono migliorate, senza comprometterlo strutturalmente.
Sono stati in grado di produrre legno meno denso e simile acusticamente al legno utilizzato dai maestri cremonesi. Hanno infettato quattro serie di legno per diversi periodi di tempo, più a lungo i funghi facevano il loro lavoro, migliore era l'acustica del legno.
Un maestro liutaio, Michael Rhonheimer, costruì cinque violini, uno di legno non trattato, quattro di legno trattato.
Hanno fatto un test alla cieca anche con una giuria di esperti.
Il violino che era stato infettato più a lungo era migliore dello Stradivari secondo la giuria: lo Stradivari si piazzò secondo, accanto al violino infettato per un periodo medio.
Quindi si posizionò quello infetto da un breve periodo e per ultimo quello con legno non trattato.

Questa è una foto dello Stradivari e dei violini trattati con i funghi.


Il produttore di violini svizzero Michael Rhonheimer con uno dei suoi violini "biotecnologici".







"Anche io sono uno scrittore"
"Davvero? Cosa hai scritto?"
"Per ora nulla, ma ho un'idea geniale per un romanzo, solo non te ne posso parlare perché un giorno la scriverò"
Ah-ha.
Mmm…
Forse.
Più probabilmente no.
Anzi, sicuramente no.
A parte il fatto che ritenersi ‘scrittore’ quando non hai mai scritto un bel niente nella tua vita è decisamente offensivo, ma nella mia esperienza personale, tutti quelli che hanno detto questa frase non hanno mai scritto un bel niente.
Tutti quanti.
Nessuno escluso.


  1. "scrivere è facile. E che ci vuole?" Questa dannata idea che scrivere non richieda competenza alcuna… tranne conoscere un italiano corretto (!?!?)… Mamma mia, quanto la odio e quante volte è saltata fuori, nella mia vita. O quelli che pensano che chiunque si possa alzare la mattina e scrivere come certi maestri Americani dello stile 'semplice', come chessò Dan Brown, Stephen King, eccetera. Guardate che è esattamente come bestemmiare in chiesa. E’ un po' come pensare che chiunque possa calciare un pallone come Maradona: “e che ci vuole? In fondo basta prenderlo a calci”. Ho reso l'idea? Quando qualcuno lo dice (o viene fuori che ‘sotto sotto’ lo pensa), vorrei spaccargli la testa. E vorrei farlo perché vuol dire non avere la minima idea di che cavolo stai parlando, ma esserne comunque convintissimo. E' come dichiararsi terrapiattisti senza imbarazzo alcuno.
  2. "il successo lo fa l'idea" Il successo lo fa il marketing. Se nessuno sa che esiste un libro, è difficile che si accorgano che dentro quel libro c’è un’ottima idea.
  3. "il successo lo fa la bravura" di nuovo, il successo lo fa il marketing. Non puoi accorgerti del talento stilistico o creativo di un autore senza avere letto almeno una buona parte di un suo romanzo. Giusto? Bene. Ma se alcuni dicono che un libro è - mettiamo pure - un 'capolavoro', o ‘un’idea geniale’ vuol dire che ALCUNI lo stanno già leggendo, e questo significa che sta già vendendo, e quindi significa che stai già avendo un certo successo. Giusto? Ma certo che è giusto. Eppure, per la maggior parte di voi, non lo è. Credete grosso moto tutti di vivere in un mondo delle favole dove
    1) tutti leggono tutto,
    2) tutti sono critici letterari, e soprattutto
    3) tutti si sentono in dovere di consigliare agli altri i libri ‘oggettivamente’ buoni.
    E infine 4) tutti quelli che ricevono dei consigli si sentono poi in dovere di leggere ciò che viene consigliato loro. Avete capito dove vado a parare? Bravi. Come avrete già intuito da soli, tutto questo è una fesseria. Il passaparola NON esiste. Non come lo intendete voi. E’ tutta un’altra cosa. Il vero problema del successo viene PRIMA dello stile, e del contenuto pure. Il vero problema del successo è a monte, e questo spiega perché tra i libri di grande successo - i così detti bestseller - troviamo sia ottimi ronanzi che schifezze assolute, spesso in egual misura. Il problema del successo è convincere almeno un minimo di persone INIZIALI a dare una possibilità a quel libro rispetto a mille altri. Ovvero, l'arte di passare da 'zero lettori' a 'pochi lettori'. E questa è una partita di (A) immagine (ovvero PRIMA che CHIUNQUE abbia toccato un certo libro) e soprattutto di (B) farla girare, quella dannata immagine. E come cavolo si fa girare l'immagine di un romanzo quando nessuno l’ha mai letto e nessuno conosce quell’autore pure? Di sicuro non pubblicandolo su Amazon, dove ci sono un altro miliardo di libri, e tutti cento volte più famosi del tuo. Questo è un terribile buco culturale in materia di marketing che hanno TUTTI quanti, nessuno escluso. Un buco di ignoranza grazie al quale Amazon sta facendo i milioni sulla pelle di milioni di auto-editori che non sanno una mazza di editoria. Non sanno nemmeno cos’è l'editoria, e Amazon sta facendo i miliardi sulla loro ignoranza.
  4. "Ho avuto un'idea che farebbe SICURAMENTE un sacco di soldi. Devo solo trovare qualcuno che me la scriva…" - "No, non ce l'hai" (parte 1) NESSUNO sa per certo quale idea venderà tanto o poco, e per nessuno intendo NEMMENO la Mondadori. L'idea (falsa) che certe idee in letteratura siano ‘più commerciali’ di altre deriva da una trasposizione (sbagliata) del marketing cinematografico su quello letterario. Sono due marketing completamente diversi. Sì, non ci credete. Lo so molto bene che non ci credete. Lasciate allora che ve lo ripeta: NIENTE di quello che vende sul grande schermo venderà ANCHE nelle librerie. NIENTE. Nada. Nisba. Zero. Anzi, è tutto il contrario. Eh sì. La maggior parte delle persone legge proprio per trovare qualcosa di completamente diverso dai film. Qualcosa che SOLO i libri possono offrire. Come non si va al cinema a vedere una partita di calcio, allo stesso modo non si legge un romanzo per gli effetti speciali. Ho reso l’idea? Bene, perché è ancora peggio di così. Le case editrici lavorano infatti a compartimenti stagni: lo stesso identico libro che potrebbe diventare un bestseller nelle mani di una casa editrice, potrebbe vendere zero con un’altra. Ogni casa editrice, in tutto il mondo, è infatti altamente specializzata sul suo pubblico di riferimento. Un esempio classico? Il 90% dei lettori di fantasy legge SOLO fantasy. Viceversa, il 90% di chi NON legge fantasy, NON lo legge proprio mai, nemmeno quando viene acclamato come ‘il nuovo capolavoro del fantasy’. Se ne strafregano perché è un genere che non gli piace, punto. Adesso facciamo un test: provate a frugare dentro di voi, e chiedervi se leggete fantasy o non lo leggete mai. Bè, non ho il minimo dubbio che su cento persone che leggeranno questo post, chiunque tra di voi dividerà se stesso in due: chi NON legge MAI fantasy, e chi legge SOLO fantasy.
  5. "Ho avuto un'idea che farebbe SICURAMENTE un sacco di soldi. Devo solo trovare qualcuno che me la scriva…" - "No, non ce l'hai" (Parte 2) se avessi un euro per tutte le volte che qualcuno ha scambiato un concept per un'idea adesso sarei ricco. Un'idea dovrebbe consistere di inizio-svolgimento-fine. Un concept è invece un TEMA, uno spunto, un 'qualcosa' su cui poi scrivere una storia. Ed è sempre rigorosamente un 'concept', quello che hanno tutti quanti nella loro testa. In realtà non è un caso. Esiste una ragione ben precisa per cui NESSUNO ha mai il finale della sua idea ‘geniale’, ma solo il punto di partenza. E la ragione di questo fenomento è che dal punto di vista creativo il finale è SEMPRE la parte più difficile da scrivere di qualunque storia. E’ per questo che i non-scrittori non hanno MAI tutta la trama in testa, ma sempre e solo l’inizio, l’argomento, il tema, eccetera. Chiedete a chiunque - alle prime armi - abbia provato a scrivere qualche raccontino: il finale è sempre un disastro. E’ un disatro a tal punto che certi pivellini della scrittura usano spesso e volentieri i così detti ‘finali aperti’, ovvero… i finali senza finale (!!!!) adducendo la scusa che non è ‘senza finale’… Ma è ‘un finale aperto’. E che orrore è, il finale aperto?! Non è forse una cosa orribile? Piccola parentesi: non vantatevi mai dei vostri finali aperti in pubblico: potrebbe essere presente in sala uno scrittore vero, e farsi una grassa risata. A me è successo più di una volta.
  6. "Ho avuto un'idea che farebbe SICURAMENTE un sacco di soldi. Devo solo trovare qualcuno che me la scriva…" - "No, non ce l'hai" (Parte 3) Il vero, annoso problema degli scrittori, è scrivere BENE, non trovare ‘un’idea’. Il vero problema in letteratura è scrivere BENE (non scrivere 'e basta'). Scriverla TUTTA QUANTA BENE, quella maledetta storia. Ogni singola pagina deve spingere il lettore ad andare avanti, come una droga. Il vostro romanzo dura trecento pagine? Bisogna scrivere bene TRECENTO dannattissime pagine UNA PER UNA. Un conto è avere un’ottima trama in testa (anche quando ce l’hai tutta dall’inizio alla fine), tutt’altro è REALIZZARNE infatti un ottimo romanzo/racconto. In America esiste addirittura un modo di dire molto diffuso sia in ambito cinematografico che letterario: ‘ideas are cheap’ (le idee valgono poco). E’ una frase fatta per rispondere a tutti quelli che non hanno mai scritto niente nella loro vita, ma pensano comunque di avere un’ottima idea in testa. E tale motto viene usato in maniera sarcastica, come presa in giro. Quindi per cortesia, smettetela di venire da me a dirmi "ho avuto un'ideona! un serial killer finisce dentro la casa del grande fratello e non lo sa nessuno!" Per prima cosa, questi sono concept, non idee. Okay? E se pensate che io sono un genio perché ho creato questo concept ora, mentre scrivevo questa risposta… No, non lo sono. Di concept come questi riesco a tirarmene fuori dalla zucca anche 2–4 al giorno, se mi metto di impegno. Siete voi che non trovate concept come questi regolarmente perché non siete scrittori, e dunque li sopravvalutate. I casini VERI sono tre: portare a termine un certo concept, scriverlo bene dall’inizio alla fine, e poi giocarsi bene la partita del marketing.





Le modelle fanno esercizio su tacchi come si trattasse di un allenamento in palestra. Una volta scoperte le scarpe che indosseranno durante il Victoria's Secret Fashion Show, le modelle ci camminano durante i cambi e le prove. Solo per cominciare a sentirsi a loro agio e non rischiare di cadere sul più bello
Le modelle, in base alla lingerie, indossano anche un perizoma color nude. Questo aiuta nel caso ci sia qualche "sovraesposizione".
Ci sono cuscinetti push up da inserire nei reggiseni a disposizione di ogni ragazza.
Un po' di sana imbottitura non ha mai fatto male a nessuna.
Gli stilisti usano un nastro biadesivo per tenere tutto al suo posto. Non si vedranno mai reggiseni o biancheria intima che scivola sulla pelle
Le modelle stanno alla beauty station per trucco e capelli ore prima dell'inizio dello show. Anche se si svegliano bellissime, per il make-up e le acconciature è necessario fare qualche sforzo in più. Infatti ci sono 32 make-up artist, 32 hairstylist e 6 nail artist per la manicure. Ci sono, inoltre, almeno 60 strumenti per i capelli e 40 lattine di lacca per mettere in posa le ciocche.




Non possiamo dire che svolga ancora un lavoro normale, ma Clint Eastwood dedica tempo al suo ristorante. Clint non è mai stato un grande appassionato di cucina nel senso della creazione culinaria. Ma la cucina rappresenta uno dei suoi luoghi di elezione all'interno del suo cinema, così come intorno alla tavola si consumano molti dei momenti più belli della sua cinematografia (ricordate il ricevimento di Gran Torino?).


Così da alcuni anni Cline è proprietario di un ranch, il Mission Ranch Hotel and Restaurant a Carmel, in California. Un luogo splendido che richiama molte delle ambientazioni rurali di suoi grandi capolavori da regista.


Se fate un giro in rete, su Tripadvisor o altri siti, potrete leggere di numerose testimonianze da parte di persone che recandosi nel ranch si sono trovate a sorpresa al cospetto di Clint. Da quello che si può leggere, Clint non cucina, ma si limita a gestire e fare gli onori di casa, come un ristoratore d'altri tempi…



Non disprezzo la musica odierna in generale che è piena di interessanti innovazioni e roba interessante quanto alcuni aspetti di quella italiana, vale a dire
Chiamare "novità" roba che gira da anni
In Italia le innovazioni musicali arrivano sempre con anni di ritardo. Prendiamo un esempio


Questo signore passerà alla storia come "quello che ha rivoluzionato il rap italiano" quando la trap, il genere che ha introdotto, negli USA gira da un decennio buono così come in Francia e Inghilterra
Sfera è un rapper mediocre con un ottimo produttore, non ha punchlines fighe, non ha un flow particolarmente ricercato, cosa più importante, non ha inventato niente di nuovo. Ma siccome il pubblico medio italiano non guarda a un palmo dal proprio naso, come sentono un sound leggermente diverso impazziscono. Ecco come fa a fare i soldi un artista mediocre, introducendo qualcosa che esiste da anni in un paese che non sta al passo coi tempi

La morte della scrittura
Ora, non voglio essere frainteso. Io sono il primo che ascolta musica "leggera" quando vuole divertirsi. Ma è innegabile che negli ultimi anni la capacità di scrivere un testo sensato, profondo o semplicemente intelligente è andata via via morendo. Il cantautorato in Italia è praticamente scomparso, i generi che vanno di più sono l'indie, dove ci sono artisti validi ma molti che non sanno mettere due parole in fila e il cui tipico testo è "prendo una birra, penso a te perchè sono depresso, torno a casa e prendo una medicina", il pop che lasciamo perdere e la già citata trap che manda in radio i peggiori. Si possono scrivere testi decenti e andare in radio, una cosa non esclude l'altra, perfino un testo di Katy Perry ha più spessore della metà di quelli che sento in radio quando faccio l'errore di accenderla

In Italia non c'è spazio per determinati generi
La cosa che mi manda più in bestia è che certe sonorità che negli USA, in Inghilterra e in altri paesi sono apprezzate e vanno in classifica da decenni, in Italia sono praticamente snobbate. Per esempio, citatemi un gruppo rock italiano che avete sentito in radio. Nessuno? Allora un gruppo metal. Allora un gruppo di progressive rock
In Italia abbiamo solo il pop rock stile Negramaro, che può piacere, non critico nessuno, ma tutti i gruppi hanno la stessa dannata sonorità, sono tutti orientati verso il pop. Se esce fuori qualcosa di alternativo, di più pesante, di più ricercato, 90% non passa in radio

La gente pensa che chi vende più dischi è un artista migliore


Per finire, ragioniamo su questo punto.
Sento tanta gente dire che se fai il disco d'oro o di platino sei un artista vero.
Come si ascoltava la musica prima? Con i dischi perchè non esisteva il web, non c'era Spotify ecc.
Ergo, per vendere 100.000 dischi dovevi avere fan che andavano attivamente a cercarsi la tua musica
Oggi, con youtube, Apple Music, Spotify ecc. tutti hanno accesso immediato a qualsiasi tipo di musica
E il pulcino pio fa il disco d'oro perchè, logicamente, si è aggiunta una fascia di pubblico che prima non esisteva, quella dei bambini che sono una grossa fetta degli ascoltatori
Non ci vuole davvero niente a fare 100.000 streaming su Spotify o a vendere 100.000 volte il tuo brano su Apple Music a 0.99€, basta spammarlo ovunque o comprarti le views
in conclusione, mi fanno pena questi aspetti della musica italiana di oggi

Prima di commentare cerca di capire che:
1 - Non sto dicendo che il panorama musicale italiano sia una merda totale. Quello che passa in radio all'80% è piattume ma esistono artisti validi. Fortunatamente, per chi come me va a cercarsi gli artisti e cerca di ascoltare un po' tutto saltano sempre fuori artisti originali, anche se hanno meno visibilità di altri
2 - Il fatto che esistano Spotify ecc. non è una cosa negativa, sono piattaforme che permettono di accedere alla musica più facilmente e questo è un bene. Ma questo rende fare un disco d'oro facilissimo e quando prendere un premio diventa così semplice, quel premio perde automaticamente valore
3 - Ognuno si ascolta quello che gli pare. L'oggettività viene sempre dopo la soggettività quando si parla di espressione artistica

Come si scrive una sceneggiatura - Parte 1 | CineFile



  1. La vita delle donne non ruota attorno agli uomini. Preferisco leggere un libro senza personaggi femminili piuttosto che uno in cui i personaggi femminili pensano e parlano sempre di uomini.
  2. Se non riesci ad evitare un punto di vista maschile nella tua scrittura, immaginare cosa significhi essere una donna e non essere interessata a quello che gli uomini pensano del tuo aspetto, dei tuoi modi di fare, o di quanto piaci agli uomini, sei nei guai. Le donne a volte si preoccupano di quello che alcuni uomini pensano di loro, ma la maggior parte delle volte, la cosa non ci sfiora nemmeno. Inoltre, non diamo così tanto peso al parere maschile quanto gli uomini.
  3. Le donne hanno buone, salutari e soddisfacenti relazioni con le altre donne. Parliamo di cose diverse dagli uomini (o dai nostri figli), e possiamo anche goderci la compagnia senza fare discorsi particolarmente sentimentali.
  4. Le donne sono divertenti.
  5. Le donne sono forti. Ma i personaggi femminili duri e insensibili sono piuttosto noiosi. Le donne non devono essere dure allo stesso modo in cui gli uomini lo sono. La maggior parte delle donne sono indifferenti alle cose per cui gli uomini si aspetterebbero di vederci entusiaste. Siamo abituate a fare cose difficili. Ma solitamente non ci interessa comportarci da dure.
  6. C'è un'enorme differenza tra le donne giovani, anziane e di mezza età, e non ha nulla a che fare con il nostro aspetto o il fatto che abbiamo dei figli.
  7. La nostra anatomia non è interessante.
  8. Viviamo in un mondo non progettato per noi. Tutto è progettato per gli uomini, dalle argenterie ai telefoni cellulari, dalle auto alle attrezzature di sicurezza. L'assistenza sanitaria è progettata per gli uomini. Il mondo non è così confortevole per noi quanto lo è per gli uomini. Raramente ci sentiamo davvero a nostro agio o appartenenti a qualcosa. Anche questo lo diamo per scontato. (Fisicamente parlando.)
  9. Molte donne hanno "retroscena tragici", ma in molti casi siamo abbastanza capaci di gestirli, nonostante tutto.
  10. Le donne si sentono spesso a disagio o impaurite dagli uomini, ma solitamente non ne parlano. Lo diamo per scontato. In realtà, di solito ne parliamo solamente quando ci rivolgiamo agli uomini, perché loro non lo capiscono, e le donne già lo sanno.
  11. Gli uomini ci trattano costantemente come se fossimo inferiori a loro. Un mio collega, l'altro giorno, mi ha chiesto di regolargli la temperatura pdell'aria condizionata. Stavo lavorando, ero occupata, e lui era seduto a non fare niente. Lo guardai e gli dissi: "Il termostato è laggiù, sul muro". Non ero né arrabbiata né scocciata e ciò non mi fece interrompere quello stavo facendo. Anzi, è stato divertente. Questo genere di cose succedono sempre alle donne. Diamo anche queste per scontato.
  12. Le donne sono occupate. Se mi chiedi cosa ho fatto durante il fine settimana e ti rispondo "Niente", probabilmente ho fatto quattro lavatrici, pulito il forno, lavato la vasca da bagno e portato il cane a fare una passeggiata.



Parlando di originalità, sicuramente dopo gli anni Settanta si è assistito ad un declino inconfutabile, ed anche in termini di qualità.
Questo però, va detto, che è successo anche e anzi direi soprattutto proprio da parte dei grandi nomi molto prolifici negli anni '70 (personalmente sugli anni '80 di Pink Floyd, The Who, Led Zeppelin mi viene da "voltare pagina").
Questo per dire che il momentuccio era tale per tutti, o quasi.
Tuttavia, dal 1980 assistiamo ai primi lavori in studio di sonorità originali di artisti che, o avevano giusto mosso i primi passi negli anni '70, ma che avrebbero trovato una loro strada e una loro peculiarità, originale, dagli anni '80 in poi, o ad artisti nati in tutto e per tutto negli anni '80.
Tra queste due categorie penso a:









Oltre a questi, ci sono stati i nuovi nati di fine anni '80 e che sono sbocciati fino agli anni '90, con sonorità che, ovviamente, avevano punti in comune ad esempio con l'hard rock, il metal o il punk anni '70, ma che hanno creato sonorità comunque molto riconoscibili e originali.
Questi i maggiori:







Quindi direi di NO, non è vero che il rock dopo gli anni Settanta non ha più prodotto nulla di originale.





  1. GTA è iniziato grazie a un bug di un altro gioco.
    Rockstar stava sviluppando un videogame chiamato Race ‘N Chase, dove il protagonista assume il ruolo di un poliziotto che cerca di sventare rapine. Il bug che ha fatto cambiare a Rockstar idea sul formato si è presentato durante una missione dove il giocatore si trova ad interpretare un rapinatore. L’intelligenza artificiale dei poliziotti ha deciso che i poliziotti dovevano cercare di mandare fuori strada l’auto dei rapinatori in un inseguimento decisamente adrenalinico, e gli sviluppatori si sono divertiti tanto da decidere di cambiare progetto per il gioco, pensando che sarebbe stato divertente impersonare un criminale che fugge dalla polizia.
  2. GTA 3, a causa dei terribili eventi del 11 settembre dell’anno di pubblicazione, ha dovuto subire dei cambiamenti ed è stato pubblicato in ritardo. Pur restando ambientato a New York, i poliziotti di GTA 3 hanno cambiato aspetto per somigliare meno ai veri componenti del NYPD e anche alcune missioni sono state tagliate per evitare di ricordare gli attentati terroristici che hanno portato alla distruzione delle Twin Towers.
  3. Le cause intentate contro il franchise sono così tante che insieme valgono un miliardo di Dollari. Le cause provengono da soggetti diversi, da normali cittadini a celebrità come Lindsay Lohan, che combatte con Rockstar a causa del personaggio di GTA V che le somiglia.
  4. Driver 3 ha un cameo in GTA 3, succede durante una missione dove compare un personaggio in un completo nero chiamato Tanner.
  5. L’ultimo videogioco della serie, GTA V, ha la mappa più grande mai creata da Rockstar Games. La mappa è grande quando quelle Red Dead Redemption, GTA IV e GTA San Andreas messe insieme. Rockstar ha svelato che la mappa di gioco è più grande della zona di Manhattan nella città di New York.
  6. Anche se Rockstar non lo ha ammesso direttamente, il mito è che abbia pagato per avere pubblicità negativa. La leggenda narra che il PR di Rockstar Max Clifford abbia inviato storie particolari ai media, con l’apposito scopo di creare controversie. Come si usa dire, “l’importante è che se ne parli”…
  7. GTA 4 ha 80.000 righe di dialogo. La sceneggiatura è stata creata in modo da espandersi in tantissime missioni, con anche tanti parti di dialoghi creati per gli NPC quando si interagisce casualmente con loro. Nell’immagine potete vedere una differenza impressionante: a sinistra trovate lo script di GTA 3 mentre a destra quello di GTA 4. Ancora non sappiamo quanto sia vasta la sceneggiatura di GTA V.
  8. Il personaggio Niko Bellic di GTA 4 è basato su Vladimir Mashkov, personaggio dal film Behind Enemy Lines (“Dietro le Linee Nemiche”). Vladimir, durante un talk show in Russia, ha ammesso di aver ricevuto da Rockstar la richiesta di doppiare il personaggio, ma ha rifiutato.
  9. GTA V ha guadagnato circa un miliardo di Dollari entro i primi tre giorni dal lancio. In ogni caso il gioco è costato 137 milioni di Dollari per essere sviluppato, questo significa che il gioco da solo è costato più dei film Watchmen e Prometheus messi insieme.
  10. Durante la missione “Three Leaf Clover” di GTA 4, potrete notare che il team di sviluppo si è ispirato chiaramente al film Heat. Tutto della missione, dai vestiti alle armi, è stato creato ispirandosi al film.
  11. Quando GTA V è stato pubblicato in Regno Unito, si è registrato un numero sconcertante di chiamate per malattia: circa il 14% degli uomini quel giorno ha chiamato il lavoro spacciandosi per malato, per un totale di circa due milioni di uomini malati, contagiati da una strana epidemia che ha colpito la popolazione maschile britannica durante il giorno della pubblicazione di GTA V.
  12. Il record di completamento di GTA 3 è stato effettuato da un utente YouTube e il tempo impiegato è di un ora e 12 minuti.
  13. Rockstar stava incontrando DJ Pooh per parlare della colonna sonora del gioco quando è arrivata una chiamata: era il Rapper Young Maylay e deve aver detto la cosa giusta, perché è stato subito scelto per il ruolo di CJ Johnson.
  14. I personaggi principali di GTA V non possono essere uccisi. Uno dei nuovi aspetti di questo gioco, rispetto ai titoli precedenti, è proprio questo: ci sono tre personaggi principali che non è possibile eliminare.
    Addirittura se provate a seguirli per troppo tempo si gireranno verso di voi e vi metteranno k.o.
  15. Una mod per GTA San Andreas chiamata Hot Coffee ha reso possibile un mini gioco vietato ai minori (a causa di contenuti pornografici), disponibile per la versione PC. Questo è costato a Rockstar una causa legale da 20 milioni di Dollari.
  16. Quando GTA 3 è stato pubblicato, non c’erano motociclette in giro per la città. Le motociclette sono diventate utilizzabili durante il gioco solo un paio di anni dopo, con la pubblicazione di Liberty City. La spiegazione è che Rockstar non era stata in grado di sviluppare a dovere le moto al tempo della pubblicazione di GTA 3 e che solo successivamente sono stati in grado di inserirle nel gioco.
  17. Durante una particolare missione di GTA 4 chiamata “Final Interview”, se sparate alla guardia in cima alle scale lui farà il famoso urlo di Wilhelm, effetto sonoro cinematografico molto utilizzato nei film di grandi produzioni.
  18. Ray Liotta ha doppiato Tommy Vercetti in Vice City. Dopo aver completato il gioco, Ray si è pentito di non aver chiesto abbastanza soldi per il suo lavoro.
  19. Se visitate il Grant Bridge in San Andreas potrete trovare un segno che descrive la composizione del ponte in termini di sviluppo: 15.000 poligoni, 600m di distanza disegnata, 11 textures e 1.27 MB di spazio su disco.
  20. In GTA San Andreas ci sono oltre 360 frasi che contengono la parola “fuck”.
  21. In Giappone, una compagnia chiamata Medicom ha pubblicato una edizione limitata di mattoncini Lego che rappresentano personaggi di GTA 3, San Andreas e Vice City. I pezzi hanno ora un grande valore per i collezionisti.
  22. Gli universi di Rockstar Games sono connessi: Carcer City da Manhunt è menzionata nella radio di GTA e la Bully’s Bullworth Academy può essere vista in GTA 4, nello show TV chiamato I’m Rich.



Tutti noi conosciamo La notte dei morti viventi, il capolavoro del 1968 di George Romero. È stato grazie al regista americano se molti di noi hanno iniziato ad avere paura degli zombie!


Un film molto più profondo di quanto si creda, che nasconde anche sottili spunti di critica sociale che lo rendono non un semplice horror, ma una pellicola che se approfondita offre interessanti momenti di riflessione.
Ma forse pochi di noi sanno che La notte dei morti viventi è un film non protetto da copyright. Esattamente! A causa di un grossolano errore da parte del distributore, il film non venne registrato con il copyright e conseguentemente distribuito nelle sale completamente privo di tutela. Secondo la severissima legge americana, non è poi possibile ovviare in un secondo momento, è così, ancora oggi, il capolavoro di Romero è disponibile gratuitamente su numerose piattaforme di distribuzione.
Ad oggi La notte dei morti viventi detiene un vero e proprio record di download, con oltre 3.200.000 copie scaricate da Internet Archive.




Siamo onesti: il Joker sarà sempre più cool di Batman, Darth Vader è incommensurabilmente più iconico di Luke Skywalker e la regina cattiva ha un carattere molto più profondo di Biancaneve.
Se ti trovi spesso a fare il tifo per i cattivi o ti senti sorprendentemente comprensivo del cattivo in un film, non sei solo. Un nuovo studio condotto da psicologi della Northwestern University ha esplorato questo fenomeno e ha cercato di spiegare perché le persone sono spesso attratte da malvagi malevoli, immorali e decisamente maleducati (purché siano immaginari).
Riferito sulla rivista Psychological Science, i ricercatori sostengono che la "simpatia per il diavolo" in un ambiente immaginario è forse un modo sicuro per le persone di relazionarsi con aspetti più oscuri della loro personalità senza minacciare il fragile senso di sé.
"La nostra ricerca suggerisce che storie e mondi immaginari possono offrire un" rifugio sicuro "per il confronto con i nostri sé più oscuri. Quando le persone si sentono sicure, sono più interessate a confronti con personaggi negativi che sono simili a loro per altri aspetti", Rebecca Krause, autore principale dello studio e dottorando presso la Northwestern University, spiega in una nota.
"Le persone vogliono vedersi in una luce positiva", osserva Krause. "Trovare somiglianze tra se stessi e una persona cattiva può essere scomodo." Tuttavia, simpatizzare con un cattivo immaginario non sembra minacciare il nostro senso di sé se riusciamo a separarlo dalla realtà.
Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno prima analizzato i dati di circa 232.500 utenti anonimi registrati sul sito di intrattenimento incentrato sui personaggi CharacTour. La piattaforma contiene un quiz sulla personalità che consente alle persone di vedere la loro somiglianza con una serie di personaggi diversi, sia buoni che cattivi, tra cui Maleficent, The Joker, Darth Vader, Sherlock Holmes, Joey Tribbiani di "Friends", Donkey di "Shrek", Groot e Yoda. Osservando i risultati di questo quiz, nonché le risposte degli utenti ai loro risultati, i ricercatori hanno scoperto che le persone tendevano ad apprezzare maggiormente sia i cattivi che i non criminali quando si rendevano conto di condividere somiglianze con loro.
Nella parte successiva della ricerca, hanno effettuato cinque esperimenti di laboratorio successivi sui partecipanti. In uno di questi esperimenti, hanno cercato di vedere se le persone facevano una distinzione tra criminali immaginari e reali, così come eroi immaginari ed eroi della vita reale, ponendo a 100 partecipanti una serie di domande. In un altro esperimento, hanno usato test psicologici per vedere se le persone si sentivano diverse nei confronti dei criminali fittizi se la loro immagine di sé fosse minacciata o meno. Ad esempio, se il confronto con il cattivo fosse sottile o se quella somiglianza con una persona cattiva potesse causare un vero giudizio sociale da parte di altri.
Sebbene i ricercatori ammettano che devono essere condotte ulteriori ricerche solide prima di giungere a conclusioni solide, affermano che i loro risultati suggeriscono che le persone sono attratte dai cattivi perché notano una somiglianza con un aspetto della loro personalità. Tuttavia, se queste somiglianze diventano troppo "reali" e iniziano a manifestarsi nella realtà, allora le persone tendono ad essere respinte dai cattivi.
"Forse la finzione fornisce un modo per interagire con gli aspetti oscuri della tua personalità senza farti domande se sei una brava persona in generale", ha aggiunto Krause.




Creiamo gli archetipi. Gli archetipi, o personaggi o PCs, sono quello che le modelle ed i modelli devono rappresentare e che sono solo marginalmente evincibili dai requisiti del casting. Altezza, misure, età, tipo e colore di pelle e capelli… sono solo puntini: se li unisci ci puoi vedere un carro o un orso, come guardando le stelle.
Nota: Se ad un casting prendono una modella che secondo te è meno brava o adatta di te, non significa che l'ha data al produttore… io sono un produttore esecutivo professionale ed occasionalmente produttore e scrivendoti questo non solo mi espongo pubblicamente a chiunque sul mio conto voglia sostenere il contrario, ma mi gioco ogni possibilità che qualsiasi modella me la dia prima di venire scritturata… che è quello che deve essere e che mi batto perchè sia, seppur non senza una lacrimuccia testostoronica che mi righi il viso. Ovviamente nella mia vita privata ci sono modelle, attrici etc… ma non mentre si lavora.

  1. Pubblichiamo un casting. Di solito prima di questo scegliamo la location, di solito un bel set o uno studio di posa. Il casting viene pubblicato online. Ci sono tante piattaforme che utilizziamo, ma per il momento a livello internazionale siamo ancora legati a modelmahyem. Ma io mi occupo anche del casting, oltre o insieme al regista o al direttore della fotografia o all'assistente di produzione e via di seguito. Te lo specifico per dirti che io cerco ovunque. Socials, eventi, clubs… Di solito avvicino l'accompagnatore o l'accompagnatrice del futuro modello/a, lo rassicuro che non sto cercando di rimorchiare, gli mostro chi sono e cosa faccio, evito di venire pestato ed invito a contattare l'assistente di produzione per confermare la data del casting.
  2. Casting call. Ci prendiamo dai 2 ai 5 giorni per i casting. Vengono fiumi di persone, bisogna dare attenzione a tutti, fornire e raccogliere questionari, chiamare una persona alla volta per scattare e/o fare il provino e poi dar da mangiare e da bere per tutti perché quei poveracci in fila per il casting (in fila… chi è famoso non fa la fila: è vero… facciamo passare avanti) non possono schiattare. A parte mangiare e bere, foto gratis e registro, non sono previsti rimborsi per partecipare ai casting. In via del tutto eccezionale, ad esempio, se il candidato avesse dei tratti particolari per i quali c'è stata poca affluenza in fase di booking, la produzione rimborsa spostamenti da e per lo studio di posa fino ad una certa distanza (le mie produzioni hanno rimborsato fino a poco più di 800 km) ed ospitalità per il pernottamento.
  3. Pool tank decisionale. Premessa: questo è il nostro metodo, altri fanno in altro modo. Ok? Viene composto un pool tank decisionale, ognuno dei quali è portatore di un singolo voto, vedremo poi a cosa corrisponda, composta da (A) una piccola pool di general audience, di solito una decina di persone o poco più: complessivamente esprimono un voto (B), il produttore esecutivo (C) il produttore (D) il regista (E) il direttore artistico o, se diverso da uno dei precedenti, il direttore della fotografia o il fashion manager. La somma aritmetica dei voti espressi, con un margine di +/- 2, rappresenta il risultato finale dell'audizione. Insomma… scorciatoie disoneste con questo sistema sono difficili quanto in ambito universitario. Magari non è detto che vengano presi i migliori, ma almeno sappiamo che se quando questo si verifica, è più probabile che sia per un difetto del sistema di calcolo piuttosto che per un difetto del sistema morale.
  4. Comunicazione del risultato (in caso di accoglimento). E' più unico che raro che un candidato non selezionato riceva una comunicazione da parte della produzione. Questo perché in alcuni casi aver passato il casting non è l'ultimo passaggio. E' solo la prima scrematura. Qui il produttore esecutivo (e non il produttore) di solito piange: perché si ritrova con 5–6 opzioni per un ruolo, tutte altrettanto valide e sa che ciascuna di quelle alle quali dovrà dire no è una stella. Vi giuro che di solito in questa fase se non mi vengono le lacrime agli occhi, perdo l'appetito. Tranne una volta che il direttore della fotografia ha ordinato i burritos più buoni dell'universo… ma ero davvero giù di morale. Mangiavo solo perchè era davvero irresistibili quei burritos…
  5. Chiudere il cerchio. Se hai davvero troppi candidati eccezionali, scegliere è durissimo. Ed in questi casi è necessario un secondo giro, magari recitando alcune battute, esprimendo qualcosa di più.
  6. Sei dentro. Quando ti chiama l'assistente di produzione… è perchè ce l'hai fatta. Sei l'una su cento.
Va bene… che palle tutta questa roba scritta, no? Ok, qualche foto…


Olya foto del casting, affettuosamente chiamata "Pepsi girl", in quanto era la testimonial della Pepsi Ginger. Volevamo l'adolescente peperina rossa… Olya ha fatto fuori tutta la concorrenza al primo casting. Perché? Perchè il suo canale TikTok mi ha convinto più di quello Instagram.