Sono fatti di materiale speciale,
il legno che è cresciuto in Europa durante il periodo più freddo
della "Piccola era glaciale".
Molte persone citano i violini
Stradivari come esempio di tecnologia perduta.
Non è così.
Penso che finalmente sappiamo cosa li
rende così buoni. O perlomeno peculiari, visto che "buono"
è una categoria soggettiva.
Stimati al pari dei violini Stradivari,
troviamo anche quelli realizzati da Guarneri o Amati. Erano
contemporanei e lavoravano nella stessa area. Quei vecchi strumenti
di Cremona suonano in modo simile, hanno un suono molto caldo.
La fisica del violino è ben nota da
quei giorni…
Quindi, se possiamo costruirli allo
stesso modo di come Stradivari e gli altri liutai li hanno costruiti,
ci deve essere un'altra ragione
per cui suonano diversamente.
Tutti i costruttori di violini di
Cremona hanno usato legna proveniente da alberi che crescevano
durante il periodo più freddo della "Piccola era glaciale",
quando le temperature calarono in Europa.
Quel legno ha un diverso tasso di
crescita e una diversa densità che conferisce una risonanza speciale
a quegli strumenti.
Non abbiamo più quel legno
disponibile.
Un fitopatologo svizzero, Francis
Schwarze, ha scoperto che alcuni alberi infettati da funghi avevano
prestazioni migliori (in alcuni aspetti acustici) rispetto agli
alberi sani.
Di solito è il contrario.
Così sono stati in grado di infettare
il legno con quei funghi e alcune proprietà acustiche sono
migliorate, senza comprometterlo strutturalmente.
Sono stati in grado di produrre legno
meno denso e simile acusticamente al legno utilizzato dai maestri
cremonesi. Hanno infettato quattro serie di legno per diversi periodi
di tempo, più a lungo i funghi facevano il loro lavoro, migliore era
l'acustica del legno.
Un maestro liutaio, Michael Rhonheimer,
costruì cinque violini, uno di legno non trattato, quattro di legno
trattato.
Hanno fatto un test alla cieca anche
con una giuria di esperti.
Il violino che era stato infettato più
a lungo era migliore dello Stradivari secondo la giuria: lo
Stradivari si piazzò secondo, accanto al violino infettato per un
periodo medio.
Quindi si posizionò quello infetto da
un breve periodo e per ultimo quello con legno non trattato.
Questa è una foto
dello Stradivari e dei violini trattati con i funghi.
Il produttore di
violini svizzero Michael Rhonheimer con uno dei suoi violini
"biotecnologici".
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