Nel senso, come ha fatto qualcuno
come Coppola, qualsiasi età avesse nel 1971, a trovare le
risorse/finanze per girare Il Padrino? O Spielberg? O Tarantino?
Questione di conoscenze?
Coppola, Spielberg e Tarantino non
riuscirebbero mai a sfondare come hanno fatto allora nelle condizioni
dell'industria di oggi. Non esiste una regola fissa e molte delle
idee più famosi su come si riesca ad avere successo nell'industria
del cinema sono ormai impraticabili da decenni.
I giovani registi che vogliono avere
successo nel panorama di oggi devono imparare dalla storia.
Perciò facciamo torniamo indietro al…
Hollywood
- che, solo pochi anni prima, era
considerata la casa di artisti, anticonformisti e pionieri - si
stava man mano riempiendo di regole e di burocrazia.
E gli uomini che avevano fondato le
grandi produzioni…
erano da poco andati in pensione ed
erano stati sostituiti dagli young executives.
I vecchi metodi di indagine di
pubblico, produzione, marketing e distribuzione non riuscivano a
spremere numeri interessanti dal pubblico giovane ai box office.
I film erano in crisi
e la nuova direzione non sapeva dove
mettere le mani.
Contemporaneamente, le telecamere
stavano diventando sempre più leggere e meno costose. Cassavetes
girò
Ombre
a
New York. Godard girò
Fino all'ultimo respiro
a Parigi.
E questi film
aprirono gli occhi ai giovani
registi
sulle possibilità.
E poi uscì
Easy Rider.
Prodotto al di fuori del sistema con
soli $400,000, ne guadagnò 60 milioni e dimostrò a Hollywood che
adolescenti e studenti
universitari potevano riempire i cinema.
Improvvisamente la gioventù tornò di
moda. A registi di venti o trent'anni venivano affidati milioni di
dollari; le prime lauree in cinema - USC (Lucas), UCLA (Coppola), NYU
(Scorsese) - erano chiaramente e profondamente legate a Hollywood.
E, forse per l'ultima volta,
a molti nuovi registi furono offerte
opportunità all'interno del sistema.
Questi cambiamenti lanciarono la
Nuova Hollywood, l'epoca d'oro che diede i natali a
Spielberg, Ashby, May, Bogdonovich, Altman, De Palma, Cimino,
Peckinpah, Malick e a molti altri.
Lo spasso durò fino alla fine degli
anni '70, segnando una delle grandi decadi dell'industria
cinematografica americana.
Ma cos'è che cambiò alla fine degli
anni '70? Due cose.
Prima di tutto, questi due tizi
riscrissero il concetto di successo:
Lo Squalo
(che guadagnò $470m) e
Star Wars
($775)
ridefinirono qualsiasi
definizione di successo.
La gente rimaneva in attesa per
ore per poter vedere questi film, rendendo così popolare il termine
"blockbuster".
Poi, nel 1981, quando
I Predatori dell'Arca Perduta
uscì sei mesi dopo il fallimento da
bancarotta de I Cancelli del Cielo, fu l'inizio della fine.
I Cancelli del Cielo
fu un film talmente costoso da
diventare un
simbolo di ridicola autorialità
(se non ricordo male, il regista,
Michael Cimino, fece sradicare una quercia e la fece trasportare in
nave oltreoceano per poterla piazzare sullo sfondo durante una
ripresa).
E sfortunatamente per tutti,
I Cancelli del Cielo
recuperò solo $3,5 milioni contro
i $44 milioni di budget spesi.
Questi due esempi -
I Predatori e I Cancelli
del Cielo
-
posero la gestione di Hollywood di
fronte a una scelta binaria
dalla quale non si è più ripresa.
I dirigenti scelti dalle compagnie per
proteggere gli interessi di azionisti multinazionali erano
incentivati ad adottare i
processi burocratici di altre industrie.
Gli studio - che in precedenza
distribuivano le proprie scommesse tra diversi film di media portata
- furono sempre di più inclini a giocare tutto il piatto su puntate
della portata di
Star Wars.
I budget per le pubblicità partirono a
razzo, i finali si fecero più lieti, e i
giovani registi
che erano stati un tempo la linfa
vitale di
Nuova Hollywood
vennero scansati a favore della
chiassosa programmazione estiva.
E undici anni dopo l'uscita di
Easy Rider
la festa era finita.
Mentre tutto questo succedeva a
Hollywood,
la nuova generazione di grandi
registi americani - Spike Lee, Jim Jarmusch, David Lynch, Jane
Campion, Richard Linklater, Sam Raimi, i Coens -
stava maturando.
I fratelli Coen realizzarono un
piccolo
trailer
per il loro film debutto, Sangue
Facile, presero l'elenco telefonico, trovarono un po' di studi
dentistici sparsi per il Minnesota, proiettarono sui loro muri il
film, fecero una previsione delle vendite e cominciarono a
raccogliere assegni.
E il Sundance Film Festival, che fu
fondato nel 1978 - in parte in reazione ai nuovi mandati corporativi
di Hollywood - diventò una forza della natura già a metà degli
anni '80.
Il Sundance
permise a questi registi di
ricevere attenzione.
Registi di tutto il mondo facevano
debuttare lì i loro film e venivano scoperti dalla stampa, da
Hollywood e dal pubblico pagante. E con l'avvento dell'home video,
questi
piccoli film potevano diventare
dei fenomeni culturali minori
senza dover dipendere dai metodi
tradizionali di distribuzione cinematografica.
Nel 1990,
i film indipendenti avevano
creato una propria industria.
Giovani compagnie come la Miramax
presero il mercato con la forza e
le grandi produzioni furono
obbligate a rimanere al passo creando delle proprie piccole
distribuzioni sussidiare
come la Paramount Vantage e la
Searchlight Pictures.
Poi arrivò questo tizio…
Il successo de
Le Iene
- e due anni dopo di
Pulp Fiction
- di Quentin Tarantino generò la
storia di successo alla quale
la maggior parte dei giovani registi ancora aspira.
E questo è un peccato perché la
situazione è cambiata molto da allora.
Detto questo, l'ascesa di Tarantino al
tempo fece senz'altro scalpore.
I dirigenti presero a
competere,
gli uni con gli altri,
a caccia del nuovo Tarantino
ed è così che registi come Paul
Thomas Anderson, Wes Anderson, James Gray, David O. Russell, Robert
Rodriguez e Kevin Smith hanno sfondato.
Contemporaneamente,
il successo di MTV creò un
ponte
(ormai bruciato) tra registi di
video musicali e Hollywood.
E David Fincher, Antoine Fuqua,
Spike Jonze, Michel Gondry, Jonathan Glazer e Tarsem Singh
debuttarono quasi tutti insieme in questo periodo.
Lo spasso proseguì fino a metà
anni 2000
e Sofia Coppola, Christopher Nolan,
Lynne Ramsay, Jonathan Glazer, Steve McQueen e Rian Johnson
riuscirono tutti a infilare il piede nella porta prima della fine
della festa.
E poi
accadde questo…
E
tutto cambiò di nuovo.
La Grande Recessione ebbe molti effetti
a lungo termine sull'industria cinematografica.
Tra gli altri, gli studio spolverarono
le vecchie mosse del 1981 e ritornarono ad essere più avversi ai
rischi, e meno disposti a
correre il rischio con giovani registi.
Questa
tendenza andò a braccetto con alcune serie fratture tecnologiche
riguardo ai metodi di distribuzione e di consumo dei film.
Gli
studio hanno continuato a sottovalutare le minacce costituite da
Netflix, Amazon e altre tubature innovative create da queste
compagnie.
Perciò
cosa hanno fatto le grandi produzioni?
Hanno
scommesso il doppio sui blockbuster; i più grossi, rumorosi,
epici filmoni scassatutto progettati per tirare fuori di casa le
persone, lontani dai computer e dalle televisioni, per farli tornare
sulle poltroncine dei cinema di tutto il mondo.
Seguendo
il successo del MCU, sequel, adattamenti e proprietà
intellettuali pre-esistenti hanno cominciato a farla da padroni.
Il
business del cinema ha perso largamente interesse per film di
piccola/media taglia originali per adulti.
E come dice James Gray,
la
"classe media della regia" è stata erosa:
"Ho 47 anni, vivo in un
appartamento, non mi posso permettere di comprare casa. Se fossi
stato adulto nel 1973, ora sarei a Bel Air. E il motivo si trova
proprio in quello che stavamo dicendo, che la via di mezzo è
sparita… Cinque registi fanno la Marvel, e poi c'è il resto di noi
che gratta le porte in cerca di soldi per fare film."
Il
Sundance, che un tempo era la casa dei registi emergenti, ha cercato
di crearsi la sua nicchia ma sta sempre più diventando incline
alla logica corporativa.
Ora
i suoi pupilli sono i film da stagione degli Oscar, con star di serie
A, mentre i festival più piccoli come SXSW sono lasciati a fare
il lavoro duro.
Perciò,
come hanno fatto nuove voci ad affermarsi dalla fine del 2000
ad oggi?
I
registi indie di successo tra il 2000 e il 2010 - Greta Gerwig, i
fratelli Safdie, Barry Jenkins, i Duplass, Lena Dunham, Josephine
Decker, Lulu Wang, David Lowery, Joe Swanberg, Alex Ross Perry, Sean
Baker, Rick Alverson - hanno trovato diverse strade per il successo
in questo panorama tumultuoso.
Ma
hanno tutti qualcosa in comune: ciascuno di loro ha realizzato
film in solitaria con budget minuscoli.
Molti
di loro, come i Safdie e Barry Jenkins, si sono adattati a fare
film indipendenti a basso budget finanziati dalle istituzioni.
Altri,
come la Dunham e Swanberg, si sono adattati a cercare il successo
in televisione…
Altri
ancora sono stati sfruttati per dirigere filmoni per grosse
produzioni, come David Lowery…
E'
un piccolo gruppo - tra cui Robert Eggers e Ari Aster - hanno
sfondato come i grandi degli anni '70 grazie
all'aiuto di A24, e hanno fatto il loro debutto cinematografico con
infrastrutture ben finanziate.
Ma
la verità è che queste storie di successo sono poche e
sparpagliate.
Per
ogni regista che dà inizio a una carriera di successo con un film
micro-budget, ce ne sono infiniti altri che si schiantano di faccia.
Questo
è il paradosso della regia indipendente di oggi. Anche se la
tecnologia abbordabile rende più facile che mai girare ed editare un
film, la realtà economica dell'industria cinematografica rende
molto difficile avere un punto d'appoggio.
E
quest'anno abbiamo assistito a un disastro mai visto prima.
Solo
il tempo ci dirà quali saranno gli effetti a lungo termine del
COVID-19 sulle arti e sull'industria cinematografica.
Ma
se la storia ci insegna qualcosa, probabilmente è questa: gli
studio stringeranno ancora di più i cordoni delle borse e presto
sarà più difficile che mai per i registi indipendenti entrare nel
giro.
Come
sarà quindi il prossimo decennio?
In
termini di produzione, sarà richiesta frammentarietà. Scrivete
i vostri film in modo che costino molto poco e abbracciate tutte le
limitazioni che questo comporta. Se non avete i soldi/le risorse
per girare un film, cominciate a girare corti.
Mandate
la roba ai festival ma preparatevi a mostrare il vostro lavoro al
pubblico anche senza di loro. Persino il "biglietto d'oro"
del Sundance non è più la stessa cosa di prima. Perciò non fate
affidamento sui festival per salvarvi.
Una
volta finito il film, preparatevi a distribuirlo da soli.
E
anche se "auto-distribuito" sembra a molti sinonimo di
fallimento (una nota che abbiamo ricevuto da gente molto in gamba
interna all'industria) è, secondo me, l'arena più eccitante e più
solida per l'innovazione nell'industria cinematografica al momento.
I
Vanishing Angle, la squadra dietro a Thunder
Road,
sono pionieri sul fronte dell'auto-distribuzione digitale.
Per
i registi indipendenti, il
panorama è in continuo movimento. La
strategia di successo di oggi diventerà obsoleta e impraticabile
domani. La cosa importante è continuare a provare. Non
chiedete il permesso.
Come dice Mark Duplass, accettate che la
cavalleria non è in arrivo.
Studiate
e testate nuovi metodi di finanziamento, produzione, distribuzione,
marketing ed esposizione - o createne voi di nuovi. Sperimentate,
imparate dai vostri fallimenti e condividete le scoperte con noi.
E
come sempre, guardate ai grandi registi indipendenti del passato
in cerca di ispirazione.
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