Un esempio perfetto di “mostra, non raccontare” nei film e in TV è proprio l’ingresso di Darth Vader in Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza. In questa sequenza, il pubblico capisce immediatamente chi è il cattivo senza bisogno di spiegazioni verbali: il costume, l’elmetto oscuro, la maschera inumana, la sua statura imponente e il passo deciso tra i cadaveri trasmettono potere, pericolo e malvagità.

George Lucas, con questa scelta, dimostra che i dettagli visivi possono comunicare più efficacemente delle parole. La maschera e l’elmetto ricordano simboli storici di oppressione, la silhouette nera evoca morte e autorità, e il comportamento stesso del personaggio – camminare sui corpi dei caduti – parla di crudeltà senza alcuna spiegazione necessaria.

Mark Hamill suggerì l’aggiunta di qualche battuta per aiutare il pubblico a capire l’identità del personaggio, ma Lucas rifiutò: l’impatto visivo era sufficiente. Questo è il cuore del principio “mostra, non raccontare”: lasciare che il pubblico deduca emozioni, caratteristiche e ruoli dei personaggi osservando ciò che fanno e come appaiono, anziché spiegare tutto con dialoghi o narrazione.

Darth Vader diventa un modello perfetto: ogni elemento visivo e comportamentale comunica chi è, cosa rappresenta e quanto sia pericoloso, senza bisogno di spiegazioni aggiuntive.