Nel panorama delle star d’azione degli anni ’80 e ’90, Steven Seagal è forse il caso più emblematico di successo effimero e caduta rovinosa. Mentre icone come Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Sylvester Stallone e Jackie Chan sono riuscite a espandere il proprio repertorio e a conquistarsi il rispetto del pubblico e dell’industria, Seagal è rimasto confinato in un ruolo monocorde e in un personaggio autoreferenziale, incapace di evolversi. Il risultato? Una carriera che si è inabissata non per mancanza di visibilità, ma per deficit di talento, umiltà e versatilità.

Esploso nel tardo decennio degli anni ’80 con Nico (Above the Law, 1988), Steven Seagal si è subito imposto come un uomo duro, taciturno e invincibile, spesso ex agente delle forze speciali, maestro di aikido e vendicatore implacabile. Il problema è che questo archetipo non è mai cambiato. Film dopo film, Seagal ha interpretato la stessa figura, spesso in modo apatico, con un’espressione facciale unica e un tono di voce invariabilmente basso e minaccioso. Nessuna crescita, nessuna vulnerabilità, nessuna profondità.

A differenza dei suoi contemporanei, Seagal non ha mai sviluppato una vera gamma attoriale. Bruce Willis è riuscito a passare dai muscoli di Die Hard alla vulnerabilità drammatica di Il sesto senso o 12 Monkeys; Stallone ha saputo reinterpretare sé stesso in chiave malinconica in Rocky Balboa e Creed; Schwarzenegger ha mescolato action e commedia in True Lies, I gemelli e Un poliziotto alle elementari.

E Seagal? Mai una commedia riuscita, mai un ruolo autoironico, mai una vera sfida interpretativa. Perfino il Saturday Night Live, noto per accogliere e ridicolizzare con affetto i suoi ospiti, lo ha bandito dopo una sola puntata, definendolo "il peggior presentatore di sempre". Peggio di Paris Hilton, Rudy Giuliani o Justin Bieber: un record difficile da battere.

Il cinema d’azione si basa sulla collaborazione tecnica, in particolare tra l’attore e la squadra degli stunt. Qui, Seagal ha guadagnato una reputazione disastrosa. È noto che molti stuntman hanno rifiutato di lavorare con lui o addirittura hanno sperato di “fargliela pagare” sul set, a causa della sua arroganza, della sua tendenza a non collaborare e della pretesa di apparire invulnerabile a ogni costo. A differenza di Jackie Chan, che rischia la vita per offrire spettacolo ed è amato universalmente nel mondo degli stunt, Seagal è visto come un egocentrico ingombrante, più interessato alla propria immagine che al film stesso.

Ciò che distingue una star duratura da un attore occasionale è l’immagine che riesce a costruire nel tempo, sullo schermo e fuori. Schwarzenegger, pur limitato nella recitazione, ha costruito un personaggio pubblico ispirazionale: bodybuilder, imprenditore, governatore. Stallone ha messo cuore e sudore nei suoi personaggi, tanto da ottenere due nomination agli Oscar come attore. Jackie Chan ha rivoluzionato l’action con comicità e umanità, diventando un modello educativo. Bruce Willis ha saputo bilanciare action, ironia e dramma, portando sullo schermo eroi fragili e credibili.

Seagal, invece, è rimasto una figura rigida e isolata, incapace di reinventarsi. E quando la moda dei duri d’acciaio è passata, lui non aveva più nulla da offrire.

Steven Seagal non è fallito perché faceva film d’azione. È fallito perché faceva solo film d’azione. E anche quelli, sempre nello stesso modo. In un’industria che premia il cambiamento, la collaborazione e l’intelligenza emotiva, la sua incapacità di adattarsi e di ridere di sé stesso lo ha condannato all’oblio.

Essere un bulldozer in un mondo che ama i trasformisti può garantirti una corsa sfrenata… ma solo per un breve tratto. Poi serve qualcosa di più. E Seagal, semplicemente, non l’aveva.

Diamo un'occhiata alle altre star d'azione della generazione di Seagal:

Arnold Schwarzenegger, nonostante la sua scarsa recitazione nei film drammatici, possiede un notevole fascino comico, con alcuni successi comici al suo attivo: I gemelli, Un poliziotto alle elementari e True Lies. Arnold è anche molto amato e rispettato, e ha influenzato molti attori a diventare eroi d'azione. Conan il Barbaro, Predator e Terminator lo hanno consacrato come una delle più grandi icone del genere action.

Bruce Willis non è un attore del calibro di Robert de Niro o Daniel Day-Lewis, ma ha dimostrato notevoli capacità recitative in film drammatici e thriller in cui non interpreta il ruolo di un esercito di uomini solitari. In Pulp Fiction, interpreta un pugile fallito. In L'esercito delle 12 scimmie, interpreta un viaggiatore del tempo rinchiuso in un reparto psichiatrico. In Sin City, interpreta un poliziotto onesto in una città piena di criminali. In Il sesto senso, interpreta uno psicologo infantile gentile e premuroso. Bruce Willis è probabilmente il miglior attore della sua generazione di star d'azione. Come Arnold, è anche piuttosto bravo nelle commedie. Anche nei film d'azione di Bruce Willis, non interpreta sempre il ruolo di un esercito di uomini solitari; John McClane di Die Hard viene regolarmente preso a calci nel sedere.

Anche Sylvester Stallone non è un attore eccezionale, ha ricevuto due nomination all'Oscar per la recitazione, ma il modo in cui ha plasmato i personaggi è molto simile a quello di Sylvester Stallone, ha praticamente interpretato se stesso molto bene. Il punto forte di Stallone sono i film d'azione e la scrittura: ha partecipato alla riscrittura di dialoghi e sceneggiature in "Rambo", in diversi film di Rocky, in diversi film di Rambo e in "Creed"; ha ricevuto una nomination all'Oscar per la sceneggiatura di "Rocky" e, negli ultimi anni, Stallone si è dedicato alla regia e alla produzione di "I Mercenari".

Jackie Chan rimane una delle più grandi star d'azione di sempre. Jackie è riuscito ad abbattere barriere razziali e stereotipi, e i suoi film sono apprezzati quasi universalmente sia dal pubblico occidentale che da quello orientale. Jackie è noto per il suo stile di combattimento acrobatico e buffo, i suoi tempi comici e le sue acrobazie innovative, che in genere esegue lui stesso. Inoltre, sapevate che Jackie ha anche una formazione lirica? È vero, Jackie ha composto molte delle sigle dei suoi film e ha anche pubblicato alcuni album di grande successo in Asia. Jackie è anche un ottimo modello per i bambini, e in genere ha cercato di evitare ruoli da cattivo (anche se ha interpretato alcuni antieroi nel corso degli anni) e di evitare parolacce nei film, in modo da poter ispirare più persone a fare del bene.